lunedì 20 Maggio 2024,

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UGL Lazio: operatori del 118 in braghe di tela

scritto da Redazione
UGL Lazio: operatori del 118 in braghe di tela

La manifestazione di protesta effettuata oggi a Roma davanti alla sede della Regione dagli
operatori del 118 del Lazio assesta una nuova spallata alla già fragile struttura della sanità del Governatore Zingaretti. “Le istanze di questa categoria – sottolineano Gianluca Giuliano
Segretario Nazionale della UGL Sanità Lazio e Valerio Franceschini Segretario Provinciale di
Roma – si sommano a tutta una serie di criticità, disfunzioni e malcontenti che travolgono un
settore in grande difficoltà. Gli operatori del 118, in prima linea durante l’emergenza per il Covid- 19, rivendicano a ragione diritti e tutele negati, sentendosi al margine di una politica che ha li ha visti indeboliti, demansionati e in alcuni casi sfruttati”. I due sindacalisti poi proseguono: “Chiedono a ragione la difesa dei propri diritti, i giusti riconoscimenti economici, la stabilizzazione all’interno di un sistema che va rifondato dalle basi. La loro protesta di oggi si aggiunge a criticità come quella del Gruppo San Raffaele che ha nella revoca dell’accreditamento regionale alla struttura di Rocca di Papa, che mette a rischio circa 160 posti di lavoro, la punta di un iceberg che ormai vaga senza controllo”. I problemi non si fermano certo qui. “Ai dipendenti del San Michele Hospital di Aprilia – dicono ancora Giuliano e Franceschini – è stata comunicato il ritardo nella corresponsione degli stipendi per il mancato incasso, da parte della Regione Lazio, delle prestazioni erogate dalla struttura da marzo a giugno 2020. Intanto la ripresa delle attività, dopo lo stop nel periodo dell’emergenza, si muove con lentezza e le liste  di attesa si allungano. Inoltre si è parlato spesso negli ultimi giorni di assunzioni e scorrimento delle graduatorie dei concorsi ma ben poco si sta muovendo mentre all’orizzonte si profila minaccioso il ricorso alle esternalizzazioni, segno di un malcostume che non smette mai di cessare. E’ ora di dire basta. Non servono più le sole rassicurazioni o le promesse di facciata.
Serve un inversione di rotta radicale che porti nuove facce e nuove idee che restituiscano ai
cittadini del Lazio dei servizi funzionali”.

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