martedì 14 Maggio 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

COMUNE, PALOZZI (FI): “LE MONDE? CHAPEAU AL SINDACO MARINO”
Non bastava il New York Times a far fare la figuraccia planetaria alla Capitale d’Italia. Adesso ci pensa pure Le Monde a descrivere il quadretto decisamente poco idilliaco del decoro nella città di Roma. Il quotidiano francese elenca alcune criticità dell’Urbe Eterna: dalla questione rifiuti alle buche in strada, passando per il degrado dilagante. Tutte criticità, che le opposizioni a questa inefficiente amministrazione comunale sollevano da tempo, ma che non trovano dignitosa soluzione grazie all’immobilismo istituzionale di Ignazio Marino. Che, incurante delle nefaste conseguenze del suo operato politico, ha addirittura il coraggio di presentare “la fase 2” della sua amministrazione, tra l’altro targata monocolore Pd. Insomma la vergogna istituzionale prosegue e intanto Roma conquista le prime pagine mondiali. Chapeau, sindaco”. Così il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.


Roma: Squeri (Fi), fase due? Sì, dei due incarichi
Al Campidoglio inizia la fase due, ossia quella due incarichi. Sono quelli del neo vicesindaco Causi e del neo assessore Esposito, entrambi parlamentari. Se questi due nuovi componenti della giunta di Roma, pur a fronte della disastrosa e impegnativa situazione della Capitale, non scelgono neanche di fare il loro lavoro a tempo pieno, né vogliono correre il rischio di lasciare il proprio seggio alle Camere, evidentemente sul futuro di Marino c’è ben poca fiducia. Una cosa è certa: non sono questi i presupposti per far ripartire Roma“. Lo dichiara in una nota, il deputato di Forza Italia Luca Squeri.


Maria Gemma Azuni, Consigliere di Sel al Comune di Roma, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Noi di Sel non abbiamo cambiato rotta -ha affermato Azuni-. Il programma elettorale che noi abbiamo controfirmato fa fede, e su quello abbiamo chiesto al sindaco un patto per Roma affinchè si cambiasse passo. Tutto ciò riguarda inevitabilmente il problema dei trasporti, che è serio, grave e purtroppo ancora irrisolto. Abbiamo necessità che le politiche per la persona siano prioritarie. Abbiamo sostenuto la necessità di un controllo anche per le partecipate. Su questi contenuti ci siamo misurati e su questi contenuti non c’è stata risposta. Marino sta cambiando rotta, non noi. Sta facendo un governo monocolore e non sta dando importanza alle nostre proposte. Faccio gli auguri di buon lavoro ai nuovi assessori. Spero che la nuova giunta si comporti diversamente e condivida le decisioni, anzichè farci trovare di fronte a dati di cui non sapevamo nulla. Non ci si comporta così. Le emergenze in questa città sono immense. Su Atac, in 5 anni ho fatto tante battaglie senza ricevere risposte. I macchinisti sono esausti, non ce la fanno più, la colpa non è loro. Come tutti i dipendenti pubblici devono timbrare i badge, però devono essere aiutati nella conduzione dei treni. Alla Roma-Lido circolano i treni che sono rifiuti della metro A e della B. Tutto il materiale rotabile è di scarto. I macchinisti non ci sono, vanno assunti, piuttosto che assumere mille persone in amministrazione, che non erano funzionali al corretto funzionamento di linee. Vediamo quanto ci metteranno i nuovi assessori a fare tirocinio, visto che non hanno mai amministrato una città. Esposito? Sta facendo delle dichiarazioni incredibili, fai prima e poi parli. Aveva iniziato a parlare ancor prima della nomina, questo è molto grave“.


Il ddl sul processo penale? Leggi vengono fatte da chi non ha alcuna conoscenza delle reali dinamiche dei processi. Rapporti tra servizi segreti e mafia capitale? In qualche archivio c’è la risposta…
Otello Lupacchini, professore universitario, scrittore, magistrato che nel 1993 mise alla sbarra la Banda della Magliana, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Otello Lupacchini ha sposato l’allarme lanciato dalla associazione nazionale magistrati sul disegno di legge delega sul processo penale in discussione alla Camera: “Sulla questione legata ai tre mesi, tenderei a chiarire i termini della questione. I tempi delle indagini preliminari come momento di acquisizione di elementi che poi dovranno essere valutati e introdotti nel processo per ottenere una sentenza restano gli stessi. Il problema si pone per quello che attiene alla fase valutativa degli elementi raccolti, che richiedono una valutazione indispensabile per stabilire se rappresentano prove sufficienti per il rinvio a giudizio. Un conto è raccogliere quegli elementi attraverso le indagini, un conto è valutare quegli elementi ai fini del decidere. La sensazione è che le leggi vengono fatte da chi non ha alcuna conoscenza delle reali dinamiche che si verificano nei processi. Non basta aver raccolto elementi, bisogna anche valutarli. Stabilire tre mesi di tempo per questo è una solenne idiozia: a volte basteranno dieci minuti, altre volte occorreranno mesi e mesi di riflessione per stabilire se esistano o meno i presupposti per una richiesta di rinvio a giudizio. Questa legge rischia di essere totalmente fuori dalla realtà. Certe leggi vengono fatte o per cattiva conoscenza o per cattiva coscienza. Tre mesi, rispetto a un determinato tipo di indagine, possono essere un tempo lungo. Rispetto ad altre indagini possono essere un tempo eccessivamente corto, quindi irragionevole“.
Lupacchini è un fiume in piena: “Se vogliamo lasciare tutto nelle mani della polizia giudiziaria possiamo anche decidere in cinque minuti. Ci dicono loro, con l’informativa conclusiva, quali sono gli elementi e le valutazioni da trarre. Se invece vogliamo valutare criticamente gli elementi raccolti dalla polizia giudiziaria, bisogna lasciare il tempo affinchè quegli elementi siano valutati. Altrimenti lasciamo tutto in mano alla polizia giudiziaria o peggio ancora abroghiamo il diritto penale perché a questo punto se non sono messo nelle condizioni di poter decidere secondo tempi ragionevoli e quindi con esercizio reale e concreto delle mie capacità critiche, potrei correre il rischio di non decidere e chiedere l’archiviazione anche quando una corretta della valutazione degli elementi mi avrebbe portato ad altro. Tra politica e magistratura c’è un rapporto di sfiducia reciproca che porta necessariamente da un lato ad accentuare fino all’estremo le garanzie, dall’altro a pretendere l’abbassamento fino all’estremo delle garanzie stesse, con la conseguenza che si entra in un circolo vizioso da cui sarà impossibile uscire e ci rimette la giustizia“.
Sul rapporto tra mafia capitale e servizi segreti: “La scioglimento o meno del comune di Roma è una scelta politica. Io, da cittadino, mi limito a constatare il degrado di Roma, un fatto col quale noi romani dobbiamo fare i conti tutti i giorni. Rapporti tra Carminati e Servizi Segreti? Parecchie indicazioni lo lasciano pensare anche se tuttavia non sono state raccolte prove tali da poterlo dire con certezza. Evidentemente restiamo in un’area di sospetto rispetto alla quale probabilmente l’apertura di qualche archivio potrebbe dare la risposta“.

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