sabato 18 Maggio 2024,

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Notizie da via della Pisana

scritto da Redazione
Notizie da via della Pisana

Ok a mozioni su tromba d’aria a Cesano e Ladispoli e per vittime Erasmus

Due mozioni sono state approvate oggi dall’Aula al termine della seduta. Una prima relativa ai danni prodotti dalla tromba d’aria che ha colpito il Lazio il 6 novembre e una seconda sulle studentesse Erasmus vittime di un incidente del marzo scorso in Spagna.

Il Consiglio regionale del Lazio ha impegnato il presidente della Regione Zingaretti e la giunta a predisporre gli atti per stanziare le risorse necessarie per le zone di Ladispoli e Cesano colpite dalla tromba d’aria, ove non intervenisse la dichiarazione – accolta dal governo – dello stato di calamità naturale. Il voto è arrivato su una mozione, di iniziativa di alcuni consiglieri di opposizione, che intende destinare questi fondi per garantire gli interventi di ricostruzione o messa in sicurezza delle strutture danneggiate. Si tratta di abitazioni private, scuole, casema dei carabinieri e linee elettriche. Secondo l’atto di indirizzo i danni subiti dai territori a causa della tromba d’aria che ha anche provocato la morte di due persone possono essere quantificati in diversi milioni di euro.

Sempre oggi pomeriggio l’Aula della Pisana ha approvato un’altra mozione, promossa dai banchi della maggioranza, che impegna, in questo secondo caso, presidente e giunta a sostenere le famiglie delle studentesse italiane Erasmus che hanno perso la vita in un incidente in pullman verificatosi il 20 marzo scorso in Catalogna. Tra le vittime anche una ragazza laziale, Elisa Scarascia Mugnozza, studentessa di Medicina alla “Sapienza”. La mozione impegna Zingaretti anche a perorare le richieste dei familiari presso le autorità in Spagna. Sdegno è stato espresso nei confronti della sentenza dei magistrati spagnoli nella quale non si evidenziano responsabilità per la tragedia.

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Buoni scuola per frequenza paritarie, stop dell’Aula alla legge

Il Consiglio regionale del Lazio ha respinto a maggioranza (7 voti a favore e 21 contro) la proposta di legge “Interventi per garantire la libertà di scelta educativa della famiglia”, di iniziativa consiliare. Il provvedimento proponeva di intervenire sulla normativa regionale in materia di diritto allo studio (legge 29 del 1992) e, con un unico articolo, prevedeva l’introduzione di “buoni scuola” in favore delle famiglie del Lazio per la copertura, totale o parziale, delle spese effettivamente sostenute per l’iscrizione e la frequenza di istituzioni scolastiche paritarie.

Il voto finale è giunto al termine di un prolungato dibattito, incentrato, in particolare, sui temi del diritto alla libertà di scelta educativa, della qualità del sistema scolastico e dell’opportunità o meno di introdurre un sostegno per le famiglie che intendono iscrivere i propri figli a scuole paritarie, in alternativa alle statali. In particolare, tra gli altri, è stato criticato il meccanismo proposto per alleggerire le rette: un contributo del 25 per cento sull’importo annuale, ritenuto insufficiente ad agevolare l’accesso a questo tipo di istituti da parte dei ceti meno abbienti. Tra le proposte, oltre a emendamenti che hanno cercato di riscrivere varie parti dell’unico articolo, anche quella di riservare alla materia una nuova e differente iniziativa di legge regionale.

Il testo, approdato in commissione Diritto allo studio e istruzione nell’aprile scorso, era stato oggetto di un lungo ciclo di audizioni, dopo il quale aveva incassato il voto contrario di tutti i consiglieri presenti alla seduta finale, eccetto la prima firmataria.

Al termine dell’esame del testo il Consiglio regionale, sempre oggi, ha votato e respinto sei ordini del giorno proposti da diversi settori dell’opposizione. Un primo chiedeva la destinazione di risorse regionali in favore della scuola pubblica, penalizzata a differenza degli istituti paritari – secondo l’atto di indirizzo – dalle spending review regionali e nazionali, e per un maggior sostegno nei confronti delle scuole pubbliche degli enti locali. Di segno opposto, invece, gli altri cinque ordini del giorno bocciati dall’Aula. Tutti, con diversi accenti (su fasce Isee, iscrizioni, redditi bassi, minori disabili), intendevano impegnare la Regione ad adottare ogni atto utile e di competenza volto a rafforzare le politiche in materia di scelta educativa e formativa per le famiglie del Lazio.

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Salute, neuroriabilitazione pediatrica: San Raffaele in commissione

Domani la direzione regionale Salute terrà un incontro con le associazioni che riuniscono le famiglie dei bambini assistiti da strutture neuroriabilitative per l’infanzia nel Lazio. A seguire, si aprirà un tavolo tecnico-scientifico con esperti di pediatria per colmare l’attuale vuoto normativo rispetto all’attuazione del piano di indirizzo per la riabilitazione passato in conferenza Stato-Regioni del 10 febbraio 2011. Una decisione che potrebbe sbloccare la firma di un protocollo con la struttura accreditata dell’Irccs San Raffaele Pisana dedicata alla neuroriabilitazione pediatrica. Un centro, con dieci posti letto, che assiste bambini da tutta Italia e che rischia la sospensione delle attività dal prossimo 30 novembre a causa di un’impasse burocratica della proprietà con la Regione che di fatto non consente da anni l’erogazione di rimborsi pubblici a fronte delle prestazioni rese all’utenza.

In particolare, non c’è ancora accordo sugli strumenti di valutazione della disabilità nella fascia 0-18 anni, elemento decisivo per poter riconoscere la validità e l’appropriatezza delle prestazioni fornite dal San Raffaele. I vertici sanitari e amministrativi della struttura, accompagnati da rappresentanti dei genitori, sono stati ricevuti oggi in audizione dalla commissione Politiche sociali e Salute per denunciare questa situazione, alla presenza del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza. Analoghe problematiche sono state esposte anche relativamente al Bambino Gesù di Roma.

L’annuncio di queste serie di incontri che potrebbero sbloccare l’annosa vicenda è stato dato in apertura di seduta dalla stessa direzione Salute, insieme all’impegno a garantire in ogni caso la continuità assistenziale ai piccoli pazienti.

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Bando farmacie, audizione per lo sblocco delle assegnazioni

Audizione oggi in Commissione salute anche con una rappresentanza dei farmacisti vincitori di bando regionale per l’apertura di nuove sedi sul territorio regionale. La procedura di assegnazione era stata interrotta in funzione di numerosi ricorsi e diffide pendenti, creando di fatto un differente trattamento tra farmacisti che intanto avevano ricevuto l’assegnazione temporanea della sede e dei loro colleghi ancora in attesa di decreto, a fronte di importanti investimenti effettuati per predisporre e garantire i servizi farmaceutici richiesti dal bando risalente al 2012.

L’avvocatura regionale, interrogata al riguardo, ha comunicato che il prossimo 20 dicembre sono previste pronunce sia da parte del Consiglio di Stato che del Tar, in base alle quali sarà possibile dare seguito allo sblocco delle assegnazioni, specie per l’area di Latina, la cui corretta perimetrazione era alla base di uno dei principali contenziosi in atto e che aveva determinato la scelta di mancato scorrimento della graduatoria, ferma alla posizione numero 64 su 274. Auspicata, dalle forze di opposizione, una pronuncia da parte del Comune di Latina rispetto alle esigenze di nuove farmacie rispetto alla sviluppo urbanistico e demografico intervenuto nel corso degli ultimi anni. I farmacisti, intanto, chiedono l’immediato scorrimento delle posizioni che non impattano sul territorio provinciale di Latina.

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