sabato 18 Maggio 2024,

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Gazzettino del Lazio

scritto da Redazione
Gazzettino del Lazio

FRASCATI, PALOZZI-FIASCO(FI): “ORA CENTRODESTRA DIALOGHI PER VINCERE”

“Dopo mesi di agonia politica e un governo immobile, si è finalmente chiusa la fallimentare esperienza amministrativa del sindaco Spalletta e del Partito Democratico. Per la città di Frascati si apre adesso un difficile commissariamento, che traghetterà il Comune fino alle prossime elezioni comunali. Da qui al voto, dunque, Forza Italia e le tutte le forze sane del centrodestra dovranno intraprendere quel percorso politico, basato su dialogo, confronto e unione, in grado di restituire alla comunità di Frascati una amministrazione forte e stabile”. Così, in una nota, il coordinatore FI Provincia di Roma, Adriano Palozzi, e il consigliere comunale uscente di Frascati, Mirko Fiasco.

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DI PIETRO: LA PEDEMONTANA? PER DARE UN’INFRASTRUTTURA A QUESTO PAESE MI TOCCA SENTIRMI DARE DEL LEGHISTA E DEL MARONIANO. SULLA CANNABIS: CONTRARIO ALLA LEGALIZZAZIONE, DICE L’EX MAGISTRATO A RADIO CUSANO CAMPUS

L’ex magistrato Antonio Di Pietro è intervenuto stamattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Di Pietro ha commentato il suo nuovo ruolo da presidente della Pedemontana: “Sono diventato un maroniano? Sono diventato un maroniano leghista? Ma guarda che mi tocca fare per dare un po’ di infrastrutture in questo Paese. Pensate che la Pedemontana lombarda il decreto per farla lo feci io da ministro. Più sicuro di così, più Dipietrista di così. Io cercherò di vedere se si può fare di finirla, perché una parte è stata già fatta. Ovviamente con tanto realismo, perché per farla da una parte ci vogliono i soldi, dall’altra ci vuole la buona volontà. Lì c’è traffico tutte le mattine, quante ore si buttano via, è un peccato, perché ci si rimette in salute, tempo e denaro. Per fare un pezzo di autostrada ci vogliono anni, va specificato. Vedrò quello che si potrà fare e lo farò con estrema trasparenza. D’altronde qualcosa bisogna fare nella vita, non è che puoi attaccare le scarpe al chiodo. SI tratta di dare un pezzo di autostrada alla famosa Brianza e stiamo cercando di farlo pagandola con i soldi dei pedaggi”.

Di Pietro, poi, ha parlato del caso trasparenza in Rai: “Se è stata stabilita una regola che prevede che il massimo stipendio debba essere 100, perché devono guadagnare 300? Poi ci sono tante persone che pagano il canone Rai e non gli arriva la Rai. A me, ad esempio, la Rai non prende. Perché io devo pagare il canone? Molte persone mi chiedono di non pagare, di assisterle come avocato per non fargli pagare il canone. Prima o poi farò una class action per difenderli. Mi chiedo comunque se sia un bene o un male non vedere la Rai. Non vedrò Pippo Baudo, mannaggia…Magalli? Almeno Magalli mi fa ridere”.

Sulla legalizzazione della cannabis: “Io lo dico in modo molto chiaro, rispettando chi non la pensa come me. Io sono contro tutte le droghe, sono all’antica, sono dell’idea che uno se inizia a zoppicare poi finisce con lo zoppicare sempre di più. Sono contrario all’idea che si possa fumare cannabis e sono contrario anche al fatto che lo Stato guadagni con le sigarette, pensate un po’. Sono quindi contro la legalizzazione della cannabis”.

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“Temo che la necessità di mantenere ottime relazioni con l’Egitto avrà il sopravvento sulla ricerca della verità riguardo il caso di Giulio Regeni”. Lo ha detto Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, intervistato da Daniel Moretti nel corso del programma “Il mondo è piccolo”, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. “In questi giorni –ha affermato Noury- ci sono dei segnali, a volerli interpretare in maniera positiva, che si sta chiarendo almeno in parte l’innesco di questa situazione, ovvero il fatto che Giulio fosse pedinato. Dopodichè abbiamo preso atto che da parte dell’Egitto c’è la volontà di consegnare ad un’azienda specializzata in Germania le immagini delle telecamere a circuito chiuso che, se analizzate, potrebbero contenere ulteriori elementi. Tutto questo ci porta a ribadire quello che abbiamo detto dall’inizio, cioè che il caso Regeni va inquadrato nella situazione dei diritti umani in Egitto. Se questi piccoli segnali sono significativi, il futuro sarà determinato sicuramente dalle pressioni che l’Italia dovrà continuare a fare nei confronti del governo egiziano, altrimenti resteranno dei segnali isolati. La strategia che il governo italiano sta seguendo in maniera ostinata, cioè quella caratterizzata da equilibrismo, cercare la verità per Giulio e mantenere allo stesso tempo buoni rapporti con l’Egitto magari pagherà e verremo smentiti. Ma io ho la sensazione che in questa fase i molteplici temi a sostegno della necessità che l’Italia mantenga ottime relazioni con l’Egitto (il terrorismo, l’immigrazione, la Libia, l’energia, la fornitura di armi) possano avere il sopravvento rispetto alla necessità della ricerca della verità e della giustizia. Il tempo ci darà se la strategia italiana darà risultati o meno, io continuo a mantenere un po’ di scetticismo a riguardo”.

Emergenza umanitaria in Siria. Il ministro della difesa russo ha annunciato l’apertura di vie di fuga protette da Aleppo per i civili e i combattenti che deporranno le armi. “Quelle mappe in cui ci sono 4 punti di uscita protetti non sono attendibili –ha affermato Noury-. Il fatto che siano punti gestiti dall’alleato principale del governo siriano, quindi la Russia, e che siano presidiati dai curdi che stanno facendo un lavoro da terra a sostegno dell’alleanze tra Mosca e Damasco, lasciano pensare che in molti non si fideranno di queste promesse. Chi pensa che le persone si lascino convincere ad uscire dalle zone di Aleppo che sono assediate dalle forze siriane e dai curdi e sono tuttora controllate dai gruppi dell’opposizione armata islamista forse fa una previsione eccessivamente ottimista”.

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PIPPO BAUDO A RADIO CUSANO CAMPUS: “ECCO LA RAI CHE VORREI, MOMENTO DI CRISI GENERALE PER LA TV ITALIANA. CARLO CONTI NON E’ IL MIO EREDE, I TALENT MI PREOCCUPANO, MAI PIU’ A SANREMO”

Pippo Baudo, poco dopo aver compiuto ottant’anni, è intervenuto su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG (www.unicusano.it) , condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Diverse le tematiche affrontate da Pippo Baudo nel corso della sua intervista. Il popolare volto televisivo ha fatto il punto sui suoi ottant’anni: “Una fotografia dei miei ottant’anni? Sarebbe molto lunga e molto grande, una panoramica di cose che mi hanno accompagnato, tutte belle. Rimane questa cronaca felice di una carriera che è stata bella, non per essere presuntuoso”:

Sulla tv italiana: “E’ in un momento di crisi generale. L’arrivo di questi format stranieri ha danneggiato la nostra televisione. Quando c’ero io non si pensava di importare format stranieri ma si faceva tutto in proprio e gli stranieri ci invidiavano molto. Poi purtroppo sono arrivati questi format che non hanno niente di italico, sono adattabili a ogni paese e abbiamo perso ogni originalità.Bisogna anche riconoscere che c’è tanta televisione, tanti programmi che si fanno, una volta eravamo in pochi, poi invece la situazione si è allargata di molto, per cui alla stessa ora può capitare di avere dieci o quindici offerte. Io guardo ancora molta tv, voglio sapere, sono curioso, voglio capire dove si va a parare”.

Su Carlo Conti: “Dicono che è il mio erede? Non glielo auguro, l’eredità è scomoda, ogni presentatore deve avere le sue caratteristiche personali, il suo modo di gestire la scena, una camminata particolare, non gli auguro di essere il mio erede, gli auguro una vita autonoma. Rivedermi al Festival? No, non me la sentirei di rifarlo, l’ho fatto tredici volte, ho fatto tredici bei Festival, sono stato fortunato soprattutto perché ho trovato delle belle canzoni. Tu puoi fare il più bel festival del mondo, ma se poi le canzoni non rimangono è inutile. Purtroppo le canzoni di oggi non restano nel tempo”.

Sui talent: “Mi preoccupano molto, creano tante illusioni e tanti illusi. Ci sono ragazzi che credono di essere arrivati a toccare il cielo e all’improvviso si ritrovano a terra. Non mi piacciono, sono un mercato delle illusioni. L’illusione è tremenda. Ai ragazzi che sognano di sfondare consiglio di leggere tanto, conoscere tanto, sapere tanto e avere sempre avere il coraggio delle proprie azioni e delle proprie idee”. Sul rap: “Non va criminalizzato, molti rapper dicono delle cose interessanti, anche se sul piano musicale sono monotoni. Alcuni hanno dei concetti da esprimere, altri non dicono niente. E attenzione, perché il rapper potrebbe anche ammazzare la musica”.

Sulla Rai: “Con il canone in bolletta, che gli assicura un incasso certo per ogni anno, è più tranquilla. Non deve ricorrere con grande sforzo di energia alla pubblicità, ne deve mettere di meno, e ora ha la responsabilità di fare dei programmi di un livello più elevato. Sogno che la rai si distingua dalle altre reti”.

Su Vespa: “C’è stato un volgare equivoco tra noi due, lui mi aveva invitato nel suo show e io gli ho detto che non era il caso, non avendo nuovi format da lanciare. La nostra amicizia si era interrotta, il nostro rapporto si era incrinato per una sciocchezza, quando abbiamo fatto il 150 insieme lui lasciò il programma irritato per un malinteso ed io fui costretto a chiuderlo da solo. Ora ci siamo chiariti, è tornato tutto come prima”.

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ROSSI. AGGREDITO CON SECCHIO DI LETAME, REPLICA CON HUMOR
PRESIDENTE REGIONE TOSCANA: ‘NON MI FERMERANNO’
Il presidente della Regione Toscana Enrico
Rossi e’ stato aggredito ieri sera, nel corso della presentazione
del suo libro ‘Rivoluzione socialista’ alla festa dell’Unita’ di
San Miniato, in provincia di Pisa.
Lo stesso Rossi racconta su facebook l’accaduto. “Sono stato
aggredito da un violento alla festa dell’Unita’ di San Miniato:
mi ha scaricato addosso un secchio di letame. Mi sono lavato e
rivestito con abiti prestati dai compagni e ho ripreso il
dibattito in altro luogo della festa, che purtroppo era
disturbato dalla musica del ballo. Se pensano di fermarmi cosi’
si sbagliano di grosso. Ai compagni di San Miniato dico che ci
rivedremo a settembre per discutere insieme il mio libro
‘rivoluzione socialista’”.
Rossi non si e’ perso d’animo. E sul social network sfoggia la
consueta ironia. L’amico di facebook Beppe Ferrara, gli ricorda
che “un gesto che pure puo’ avere una ragione importante diventa
ignobile quando sfocia sul ‘personale’ e si allontana dalla
dialettica”. Si tratta, osserva Ferrara, di “un gesto da
condannare. E un ‘segnale’ da ascoltare”.
“Anche da annusare…”, commenta il presidente della Toscana.

 

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