sabato 18 Maggio 2024,

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Gazzettino del Lazio delle ore 13

scritto da Redazione
Gazzettino del Lazio delle ore 13

Landini (Segr. Fiom) a Radio Cusano Campus: “Dati Istat dimostrano che in questi anni il governo ha cercato di descrivere una realtà che non esiste. Jobs act misura ideologica che va assolutamente cancellata. Bonus 80 euro e bebè? Annunci che si fanno sempre prima del voto. Siamo il Paese che ha l’età pensionabile più alta d’Europa, dobbiamo abbassarla. Ilva? E’ necessario che ci sia un intervento pubblico”

 Maurizio Landini, Segretario nazionale Fiom, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano ( www.unicusano.it ).

I dati Istat sui giovani senza lavoro. “In questo ultimo anno e mezzo si è cercato di descrivere una realtà che non esiste –ha affermato Landini-. Tante volte si sono raccontate delle bugie. La situazione dei giovani è sotto gli occhi di tutti. Nel mezzogiorno è ancora più drammatica. La fotografia dell’Istat conferma che la famiglia è il più grande ammortizzatore sociale di questa crisi. La forma di lavoro che dopo il jobs act è stata più utilizzata sono i voucher, la peggiore forma di sfruttamento del lavoro. Il lavoro è tornato una merce pura che si compra in tabaccheria. Questa forma di lavoro avviene nei Comuni, nelle imprese e nei servizi. Non è vero che azzera il nero, visto che quasi mai vengono denunciati. 7 euro e 50 all’ora è la tariffa più bassa di qualsiasi contratto nazionale di lavoro. Serve solo alle imprese per non fare assunzioni più stabili. Quando si parla di lavoro bisogna pensare alle persone che lavorano. Sono convinto che bisogna raccogliere le firme per un referendum per abolire il voucher, che è una follia contro le persone. Questo indica che le diseguaglianze sociali sono aumentate. Quando uno pur lavorando rimane povero vuol dire che qualcosa non fortuna. Tutte le balle che stanno raccontando sono vere. Se andiamo a vedere i soldi che sono stati spesi col jobs act non mi sembra che equivalgono. Gli sgravi contributivi alle imprese sono state date coi soldi dei contribuenti. L’occupazione è più o meno come prima, se è aumentata è aumentata di 100 mila posti e molto spesso sono stati trasformati posti di lavoro che c’erano già. Abbiamo speso bene quei 15 miliardi? Se fossero stati spesi per l’economia e per il territorio non avremmo avuto maggiori benefici? Se non c’è una ripresa degli investimenti pubblici e privati non si riprende il lavoro e non si dà lavoro a milioni di persone. Il jobs act è stata una cosa ideologica che non sta funzionando e va assolutamente cambiata e cancellata”.

 Pensionati. “La famiglia in questa fase è riuscita ad essere un ammortizzatore sociale per i giovani perché ci sono dei diritti che si vogliono cancellare e che i nuovi giovani non avranno. Aver alzato l’età pensionabile a 70 anni è una follia. Siamo il Paese che ha l’età pensionabile più alta d’Europa. Dovremmo abbassarla, perché creare nuovi posti per i giovani significa che la gente non deve lavorare fino a 70 anni. L’aspettativa di vita per fortuna è aumentata, ma io penso che ci siano una serie di lavori manuali che dopo 40 anni di lavoro dovrebbero andare in pensione. Agire sulle pensioni vuol dire tutelare i pensionati e dare una tutela sociale nel futuro anche ai giovani d’oggi. Bisogna cancellare i privilegi e alcuni vitalizi”.

80 euro e bonus bebè. “Queste cose qui le fa sempre quando c’è da votare. Prima con le europee, ora con le amministrative e il referendum. Quando ci sono le elezioni si fanno gli annunci. Bisognerebbe smetterla di prendere in giro le persone. Se si volesse oggi fare un provvedimento vero, ci sono milioni di lavoratori senza contratto da anni, dovrebbe fare un provvedimento che gli aumenti che vengono dati abbiano una tassazione agevolata. Questo potrebbe essere un provvedimento serio. Allo stesso tempo bisogna colpire l’evasione fiscale. Sono aumentate le diseguaglianze sociali. Questi interessi non li vuole colpire, è facile colpire nel mucchio e far pagare sempre gli stessi”.

La condanna della Corte Europea dei diritti umani all’Italia sull’Ilva Taranto. “Non è altro che una conferma di quello che in questi anni è emerso. Se parliamo di Ilva, siccome nelle prossime settimane si capirà meglio quali sono i gruppi interessati ad acquisirla, è evidente che negli anni passati gli investimenti per le tutele per l’ambiente e la salute dei cittadini non sono stati efficienti. Per onestà bisogna dire che questo tema pone a tutti una riflessione: si pone il problema di cosa si produce, come si produce, con quale sostenibilità ambientale. L’acciaio è un materiale che serve per fare tante cose e quindi non si può risolvere il problema dicendo che non lo facciamo più in italia. Bisogna continuare a farlo con le migliori tecnologie e nel modo opportuno, senza inquinare. Se dovesse saltare Ilva, siamo di fronte al fatto che l’Italia non avrebbe più un produttore in un settore strategico, e ci sarebbero più di 40mila persone che perderebbero il lavoro. Bisogna rimettere al centro il lavoro alla tutela della salute, è necessario che ci sia un intervento pubblico che garantisca che questi investimenti vengano fatti e che vada fatto tutto il necessario”.

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Francesco Storace, leader de La Destra, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano ( www.unicusano.it ).

Sondaggi sulle amministrative a Roma. “I sondaggi vanno valutati quando c’è un numero consistente di dati a disposizione –ha affermato Storace-. Secondo me c’è un tentativo evidente dei poteri forti di schierare le corazzate in favore della Raggi per dare uno schiaffetto a Renzi, che tanto punta tutto su Milano, e per cancellare un’alternativa credibile a destra. Questi sondaggi dicono che la Meloni arriverebbe terza ma avrebbe meno seggi della Lista Marchini, siamo al paradosso, vogliono circuire gli elettori. Questi sondaggi non sono scritti sulla carta della pizza, ma fanno parte di un’operazione maldestra. E’ evidente che c’è un potere non eletto da nessuno che vuole continuare a tenere le mani su quelli che sono i beni e il patrimonio di questo popolo. Abbiamo un presidente del consiglio al potere senza essere stato votato da nessuno, ma sorretto dai poteri forti, incoronato da Napolitano. Questi poteri vogliono mandare anche dei segnali, su Milano puntano a vincere, ma a Roma gli danno uno schiaffetto perché Renzi non ha ancora fatto tutto quello che gli hanno chiesto”.

“Se vince la Raggi col 30% dei voti, lei rappresenterà la bellezza di 300mila romani se voterà solo il 50% dei cittadini. -ha spiegato Storace-. Vorrebbe dire che diventi sindaco senza avere una consistente rappresentanza sociale. Così c’è il rischio che si creino tensioni sociali in città. Se vincono i grillini , nel nome del debito, il tema degli investimenti sarebbe rimandato a chissà quando, perché i signor no hanno detto di voler bloccare tutto. Si bloccherebbero gli investimenti. Sarebbe un disastro se vincesse la Raggi”.

“Se arrivasse Meloni al ballottaggio la appoggerei, mi dispiace che lei non dica la stessa cosa per Marchini –ha concluso Storace-. Lei rettifica spesso, ma non siamo dal meccanico. Però i sondaggi dicono che con la Raggi al ballottaggio il più competitivo di tutti è Marchini”.

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