domenica 19 Maggio 2024,

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Gazzettino del Lazio

scritto da Redazione
Gazzettino del Lazio

SGARBI SU RADIO CUSANO CAMPUS: “COLICA RENALE DOLOROSISSIMA, PENSAVO CHE SAREI MORTO. STESSO DOLORE CHE PROVANO LE DONNE NEL PARTO, EVIDENTEMENTE LA NATURA LO FA SENTIRE A NOI UOMINI PER CONTRAPPASSO. LA PASSERELLA DI CHRISTO? PROIETTATA VERSO IL NULLA, SERVE A MASTURBARSI”

Vittorio Sgarbi, appena dimesso dall’ospedale di Bergamo dove è stato ricoverato per una colica renale, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Sgarbi ha raccontato cosa gli è successo: “Sono andato sul Lago di Iseo e sono stato travolto da Christo. La bruttezza di quell’opera mi ha fatto venire una colica renale? Ecco, forse è stata una concausa, certamente sono andato a vedere le opere d’arte di quei bellissimi luoghi dicendo che la passerella avrebbe avuto senso se non fosse stata proiettata verso il nulla ma verso quei luoghi bellissimi che sono presenti sul Lago. Una passerella deve servire per andare nei luoghi, non per masturbarsi. La notte l’ho passata vedendo delle terme romane, delle chiese, ho fatto un percorso originale, poi nella mattinata mi sono reso conto che avevo questa dolorosissima colica renale”.

Il critico d’arte ha fatto di nuovo preoccupare tutti: “L’Italia mi vuole bene? Dopo tanti anni in cui hanno cercato di contrastarmi, ora avranno visto che ho fatto la resistenza”.

Qualche giorno fa Sgarbi ha postato su Facebook una foto in cui si sceglieva la bara: “Così mi porto sfiga da solo? Beh, se fossi morto sarebbe stato così, invece  abbiamo cercato un passaggio e io ho superato il rischio. Ero stato a visitare una chiesa che era diventata un negozio di bare. Stanotte ho pensato che potevo anche morire, tale è la violenza del dolore della colica renale che ho avuto. Ho pensato che sarei morto, invece poi l’ho superata, quindi quelle bare non hanno portato sfiga, anzi rappresentano uno scongiuro. La colica renale fa male quanto il parto nelle donne. Evidentemente se l’uomo non può sapere cos’è il dolore da parto, questo dolore così forte la natura o Dio ce lo fanno provare per consonanza. E’ un dolore terribile, pensavo che mi stessero asportando la parte superiore del corpo”.

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Roma; Rampelli (FDI) a Radio Cusano Campus: “Esperimento Parisi fallito, Meloni invece ha sfiorato il miracolo da sola. Candidati civici non funzionano, il centrodestra muore se sta coi poteri forti. Coalizione unita? Dipende da regole d’ingaggio, basta con decisioni imposte da oligarchi. Raggi ha preferito non parlare più di immigrazione e abusivismo, forse per non inimicarsi certi personaggi. Non vorrei che la natura di sinistra del M5S induca a voltarsi dall’altra parte rispetto ai fenomeni delle occupazioni abusive e dei campi rom”.

Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d’Italia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano ( www.unicusano.it ).

Fassino ha detto che ai ballottaggi i voti del centrodestra sono andati al M5S. “Noi non abbiamo mai fatto mistero della possibilità che, privi di un riferimento al ballottaggio, i nostri elettori avrebbero preferito Raggi piuttosto che Giachetti se non altro per andare contro il governo Renzi –ha affermato Rampelli-. Quello che non si è capito bene è che su molteplici partite Raggi e Giachetti dicevano le stesse cose e dove erano in disaccordo non si è più parlato di temi come immigrazione, campi rom, occupazioni abusive e illegalità. Probabile che per non inimicarsi le simpatie di taluni dei personaggi che ruotano negli ambienti delle materie sopracitate, la Raggi abbia preferito astenersi da questi discorsi nel secondo turno. Ho il forte sospetto che la natura di sinistra del M5S indurrà a voltarsi dall’altra parte rispetto al fenomeno delle occupazioni abusive, che è un fenomeno ormai patologico, così come quello dei campi rom”.

Futuro centrodestra. “Bisogna sottolineare una cosa: –ha spiegato Rampelli- a Milano abbiamo avuto un esperimento con Parisi e tutti si aspettavano che avrebbe vinto. Diverso il caso della Meloni a Roma, nessuno poteva immaginare che avrebbe potuto avvicinarsi al ballottaggio e invece, solo a causa del dispetto di Forza Italia, non è riuscita ad andare al ballottaggio. Giorgia Meloni ha combattuto non ad armi impari, non aveva praticamente armi. Aveva solo Fratelli d’Italia, la sua lista di riferimento e Salvini, che ha fatto tutti gli sforzi possibili ma è difficile sdoganare la Lega al sud. Prima di qualunque tipo di partita bisogna stabilire con quali strumenti si gioca la partita, dove bisogna andare. Le regole d’ingaggio cambiavano a seconda della convenienza di qualcuno. Come viene stabilito il candidato sindaco, il candidato governatore, il leader della colazione? Fino ad adesso lo hanno fatto gli oligarchi nelle segrete stanze, facendoci credere che ci sarebbe stata democrazia che invece non c’è stata. Le primarie vanno bene se vengono normate per legge, le primarie fatte solo per imbrogliare i cittadini e per ratificare in maniera furbesca le decisioni degli oligarchi non vanno bene. Alfio Marchini, esponente rosso dei poteri forti, ha preso il 10% con il sostegno di FI, significa che senza il sostegno di FI avrebbe preso 4 punti in meno rispetto a 3 anni fa. Questo è stato un fallimento assurdo e nessuno lo dice. I modelli in quanto tali non esistono, esistono i modelli delle persone stimate e apprezzate, che hanno un consenso. I cosiddetti candidati civici non funzionano. Parisi ha perso contro Sala, Marchini non è mai stato in partita e ha fatto perdere il centrodestra. C’è chi vuole utilizzare le storielle del civismo per consentire la deriva tecnocratica per consegnare il potere alle lobby. Il centrodestra che fa il tifo per i poteri forti muore qui”.

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ROMA, LUXURIA A VIRGINIA RAGGI: “LA INVITO DI NUOVO AL GAY VILLAGE. UN CONSIGLIO? NON METTA I CAPELLI DIETRO LE ORECCHIE, VISTO CHE NON NE HA DI BELLISSIME”. POI LUXURIA ATTACCA LO CICERO, ASSESSORE IN PECTORE DELLA GIUNTA RAGGI: “LE SUE PAROLE SUI FROCETTI SONO STATE OFFENSIVE”, DICE A RADIO CUSANO CAMPUS

Luxuria è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Vladimir Luxuria ha detto la sua sulla vittoria di Virginia Raggi: “Che vincesse era nell’aria, anzi diciamoci la verità Giachetti è stato messo sapendo già che non ce l’avrebbe fatta, lo sapeva benissimo come sarebbe andata, magari quello che non si aspettavano è questo plebiscito, che è andato oltre il 67%. Una buona fetta di chi ha votato il Movimento lo ha fatto per punire chi ha governato prima, destra, sinistra, tutta la storia di mafia capitale. Speriamo che non sia stata punita la città di Roma. Ora invito nuovamente Virginia Raggi al Gay Village, questa volta la invito in quanto Sindaco di Roma, perché ora è anche il mio Sindaco, il Sindaco di tutti. Spero che questa volta non declini l’invito, è venuto anche Alemanno, sono convinta che questa volta verrà”.

Da Luxuria, poi, qualche consiglio a Virginia Raggi sul look: “Sembra un po’ prima della classe, ma in realtà i romani hanno dimostrato che con il 67% di volerla così. Se possiamo dirlo i romani preferiscono le more. La bionda meloni è andata male, il sale e pepe Giachetti pure. Da un punto di vista estetico le consiglio di non tirarsi sempre i capelli dietro le orecchie, visto che non ha delle bellissime orecchie, ma sono banalità, non è importante l’aspetto estetico per un sindaco. La valuteremo per quello che farà, senza pregiudizi”.

Da Luxuria, poi, un attacco ad Antonio Lo Cicero: “Tra gli assessori che ha preannunciato c’è questo Antonio Lo Cicero. Lo Cicero a parte che spero sia più presente nella giunta comunale di Roma di quanto non lo sia stato nella squadra del Tolosa. Mi auguro che non tratti Roma come Tolosa, sperando che non vada a fare feste da qualche altra parte invece di venire al consiglio comunale. E poi c’è una frase che ha detto, “Uso solo il paradenti nel rugby perché le altre protezioni sono da frocetti”, lui ha detto questa cosa, a infastidirmi non è tanto il termine frocetto, anche se ha detto che lo usa come intercalare, e non mi pare una cosa normale, anche se avesse detto gay la frase è offensiva proprio nel contenuto. Che cosa vuole fare intendere? Che il vero maschio non ha bisogno di protezioni, mentre i gay sono mosci e mollicci? E’ una idea vecchia questa, da stereotipo. Lo invito al gay village per fargli vedere quanti gay più muscolosi e duri di noi ci stanno. Lo Cicero, come assessore alle politiche giovanili e allo sport, dimostri un linguaggio meno triviale e si batta anche contro le discriminazioni. Lo sport dovrebbe insegnare a prevenire le discriminazioni. Si candida alle politiche giovanili e allo sport, staremo a vedere se considererà i gay di Roma come dei frocetti che hanno bisogno del paraspalle…”

________________________________________________________________________________Clemente Mastella, neo sindaco di Benevento, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).

La vittoria a Benevento. “Bello sentire il calore della gente, questo rapporto umano che umanizza la politica –ha affermato Mastella-. La politica oggi parla alla pancia e non parla più al cuore, invece bisogna che ricomprenda le ragioni del cuore, soprattutto in aree devastate dal punto di vista sociale come il mezzogiorno. Questa vittoria mi ripaga di tante umiliazioni e tante sofferenze. Se un popolo ti vota in un momento di anti-sistema vuol dire che ti ritiene una persona per bene, spero che anche la magistratura lo capisca”.

Il centrodestra. “Io a Benevento ho vinto con un’area di centro più l’Udc e Forza Italia –ha spiegato Mastella-. L’esperimento di Milano è fragile. Bisogna fare qualcosa di diverso, perché siamo in una sorta di tripolarità. Anche le persone come me che non vogliono più fare carriera politica, possono dare il loro contributo con i loro consigli e la loro esperienza. La storia della rottamazione è una grande stupidata che spero agonizzi nella tomba delle cose inutili e devastanti ai fini dell’economia politica italiana. Qua facciamo la storia della rottamazione, il mio avversario mi accusava di essere vecchio, quando invece negli Stati Uniti Trump ha 4 anni più di me, Sanders quasi 10 e la Clinton ha la mia età. Queste amministrative hanno segnato il tramonto del giovanilismo a tutti i costi in politica. Il centrodestra è in difficoltà, anche la formula di Milano non regge finchè c’è uno come Salvini, che non è Bossi, il quale aveva intelligenza politica. Salvini è un pallido imitatore della storia leghista, un fanfarone, un nullatenente in testa sul piano politico, è uno che parla alla pancia e non al cuore. Lui al sud non tocca palla, è stato penalizzato anche a Milano. La Lega non è un partito nazionale”.

Il M5S. “Il M5S non è più l’antisistema –ha affermato Mastella-. Avendo vinto in grandi città, sono costretti a giocarsi la loro reputazione sulla governance di Roma e Torino. A Benevento i 5 stelle l’anno scorso hanno preso il 27%, stavolta il 12%. Questo dimostra che dove c’è un’alternativa valida non vince”.

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BARTOLOMEO PEPE SUL TWEET CHOC: “COLPIRNE UNA PER EDUCARNE CENTO”. A RADIO CUSANO CAMPUS SPIEGA: “FORSE SERVIVA UN PUNTO INTERROGATIVO DOPO LA FRASE, MA QUEL PAZZO SEMBRA IL BURATTINO PERFETTO DEGLI EUROPEISTI” DICE A RADIO CUSANO CAMPUS

Il senatore Bartolomeo Pepe (Gal) è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio”.

Il senatore Pepe, dopo l’assassinio della deputata britannica Jo Cox, ha twittato: “Colpirne una per educarne cento”. Cosa voleva dire? A Radio Cusano Campus spiega: “Il messaggio poteva essere frainteso, potevamo mettere un punto interrogativo ma ci è scappato. Il messaggio era abbastanza chiaro, vogliamo indagini serie che possano escludere l’azione del solito pazzo che cambia il corso della storia. Ogni volta che gli elettori sono chiamati alle urne sull’onda di una forte emozione collettiva, l’esito diventa facilmente prevedibile e dalla portata talmente ampia da ribaltare il quadro politico. Guarda caso ora i sondaggi danno la vittoria del fronte del no, mentre prima sembra scontata la vittoria del brexit. Ora gli europeisti stanno riguadagnando tutto quello che avevano perso. Mi sembra strano che questo pazzo fosse così autolesionista che proprio quando stava vincendo le elezioni decide di versare sangue innocente. Da qui a dire che c’è un complotto…Però guarda caso è andata nella direzione che tutti volevano...Questo potrebbe essere il burattino perfetto…Noi con i nostri tweet abbiamo cercato di far nascere una riflessione. Con quel tweet volevamo destare un’onda emotiva contraria capace di stracciare questo velo di menzogne che molto spesso accompagnano certi accadimenti. Servono anche cose del genere per destare le coscienze sopite“.

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Walter Verini, deputato del Pd e membro della Commissione Giustizia della Camera, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano ( www.unicusano.it ).

In merito ai risultati delle amministrative. “Che ci sia lontananza tra tante fasce sociali e la politica è evidente in tutto il mondo –ha affermato Verini-. Noi stiamo governando l’Italia e lo stiamo facendo anche bene, ma il volto del Partito Democratico in Italia è quello di un partito che litiga per chi fa l’assessore, per chi ha le preferenze. Spesso noi siamo percepiti come ceto politico rissoso, ma non su scelte politiche, bensì su lotte per il potere. 11 milioni di cittadini, ce lo ricorda il Censis, non si curano perché non hanno i soldi per pagarsi le medicine. Con questi 11 milioni con chi ci parla tutti i giorni? Se il potere viene considerato un fine, se la preferenza viene considerata come una cosa per cui vendere anche i genitori è chiaro che non ti votano. Infatti nelle periferie non ci hanno votato. Il problema è che c’è una parte di società che non sopporta una politica che pensa solo ai garantiti. Mentre Renzi governa l’Italia, ci vuole una formazione, un partito aperto che stia nel Paese. E’ giusto che Renzi che sia premier e capo del partito, è un falso problema che i ruoli debbano essere divisi. Il PD ha vinto la sfida del governo, oggi il riformismo che nasce dal Pd governa l’Italia, ma non è nel Paese. Il PD deve presentarsi al Paese in maniera diversa. Cerchi 100 titoli di giornali sul Pd e troverà parole come rissa, scontro, divisione. Renzi il lanciafiamme lo deve usare contro chi usa la politica per i propri affari. Bisogna Bergoglizzare il Partito Democratico in giro per l’Italia, facendo sì che i cittadini percepiscano i leader locali e nazionali come persone che stanno lì per gli altri, non per fare i propri interessi”.

Sulle dichiarazioni di Speranza. “Lui ha detto che i risultati sono un chiaro segnale a Renzi, io direi che sono un segnale a Renzi e a tutti noi del Pd –ha affermato Verini-. In giro per l’Italia anche quelli della minoranza non è che sembrino missionari”

M5S copre uno spazio. “Il M5S fa il suo mestiere, cioè copre uno spazio –ha spiegato Verini-. Pezzi di società che hanno paura, che non trovano una via d’uscita dalla crisi vengono interpretate in vario modo. In Francia da Lepen, in Austria da Hofer, in Italia da Salvini, ma con l’alternativa 5 Stelle”.

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