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“Un 25 aprile ricco di significati”. Firmato: i Giovani del Pd di Gaeta

scritto da Redazione
“Un 25 aprile ricco di significati”. Firmato: i Giovani del Pd di Gaeta

Mai come quest’anno il 25 aprile assume un significato ricco di importanza. A un mese dalle elezioni che decideranno il futuro del vecchio continente, le istituzioni europee sono minacciate dalle nuove forze neofasciste e antieuro che in questi anni hanno svolto ruoli da protagonisti, ottenendo risultati elettorali eccezionali. Già nelle elezioni del 2009, seguite da alcune tornate elettorali in campo nazionale, è stata evidente la forte crescita delle destre radicali e populista ma questo uragano non sembra placarsi. Ormai in quasi tutti gli stati membri dell’Unione Europea è presente la minaccia dell’estrema destra: basta pensare, per citarne alcuni, al British National Party in Inghilterra, al partito anti-islamico olandese, ad Alba Dorata in Grecia, ai gruppi anti-immigrati austriaci, ai nuovi gruppi scandinavi, ai nazionalisti ungheresi e soprattutto, dopo l’ultimo trionfo alle amministrative francesi, al Front National di Marine Le Pen, che sembra porsi come condottiero in questa lotta contro il sistema europeo inteso come istituzione. Becero nazionalismo, xenofobia, violenza: queste sono soltanto tre delle caratteristiche di questi movimenti. Dall’inizio della crisi economica e sociale che ancora oggi incombe come macigno sull’Europa, queste forze politiche hanno conquistato consapevolezza e consenso, ponendosi come garanzia di un cambiamento basato sulla distruzione dell’Europa unita. Ebbene, la storia del ‘900 ci insegna cosa portano con loro queste tipologie di schieramenti: la soluzione è guardare avanti. “L’Europa che vorrei” era il titolo della festa dei Giovani Democratici del 2012: una frase ricca, bella, capace di poter far sognare. L’Europa come simbolo concreto di speranza, di libertà, pace, uguaglianza e diritti, come scriveva Altiero Spinelli a Ventotene durante la seconda guerra mondiale. D’Europa in questi anni si è parlato, e anche tanto. Banche, austerity, disoccupazione, disparità: ne è nato un sentimento d’odio, di insofferenza, di disperazione. L’Europa deve essere la soluzione, non il problema. Il cambiamento è necessario, la deriva deve essere combattuta. Noi giovani in primis abbiamo bisogno di sperare nell’Europa, non in altro. Abbiamo bisogno, abbiamo il diritto e abbiamo il dovere di credere che il cambiamento è possibile: miglioramento del sistema scolastico e universitario, lavoro, punti di riferimento. Meritiamo una nuova cultura europea, che ci faccia sentire a casa in ogni paese del continente, non soltanto a causa della moneta unica. Sarebbe tragico lasciare spazio a questi nuovi movimenti dove odio e chiusura verso l’esterno regnano incontrastati: sarà compito della sinistra europea interpretare nel migliore dei modi la volontà e la necessità di un cambiamento. Come ogni anno festeggeremo il 25 aprile con la consapevolezza che quei valori, quella voglia di libertà e di unione devono rimanere immutati ed essere il punto di partenza per una Europa diversa.

I giovani Democratici i Gaeta.

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