lunedì 29 Aprile 2024,

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Province: Saitta a Delrio, lo studio di Giarda dice tutt’altro

scritto da Redazione
Province: Saitta a Delrio, lo studio di Giarda dice tutt’altro

Invito il Ministro Delrio a leggerecon attenzione lo studio del Professor Giarda cui fa riferimento: nello studio si parlava di possibili risparmi di 350 milioni dall’accorpamento delle Province. Cioè da un progetto che avrebbe portato ad una riduzione delle Province rafforzate nelle funzioni. Giarda, infatti, sottolinea che il risparmio deriverebbe dalle economie di scala prodotte dal concentramento in capo alle Province ridotte nel numero, dei centri di spesa“. Così risponde il Presidente dell’Upi, Antonio Saitta, al ministro Delrio, chiamato oggi nel question time a Palazzo Madama a rispondere alle domande dei senatori rispetto all’aumento di 2 miliardi di spesa pubblica che deriverebbe dall’attuazione del disegno di legge sulle Province.
Il disegno del ministro Delrio, che spezzetta le funzioni tra miriadi di enti, senza tra l’altro indicare a quali enti e per quali ragioni socio economiche, fa lievitare, come ovvio, e come abbiamo dimostrato, i costi“, afferma Saitta.
Anche sull’ammontare del risparmio il ministro sbaglia, perché il prossimo anno il totale delle indennità degli amministratori provinciali sarà pari a 32 milioni, e non ai 110 di cui parla. Per abolire il personale politico, cioè gli amministratori provinciali, che costano 32 milioni si è disposti a fare spendere ai cittadini 2 miliardi. Ci preoccupa questo pensiero unico che sfiora l’integralismo: questa riforma si deve fare, ci dicono, perché lo abbiamo detto. Un Governo ha il dovere di riflettere su quello che propone e, laddove sia evidente che una misura annunciata può creare 2 miliardi di spesa e gravi danni al Paese, anche di tornare indietro.  Ancora non abbiamo visto uno studio della Ragioneria Generale dello stato su costi, sprechi e risparmi derivanti dal DDl Delrio, per questo il Ministro è costretto a citare ricerche di altri, a sproposito. Siamo così convinti delle nostre stime – conclude il presidente dell’Upi – che consideriamo anche prudenziali, che accettiamo una verifica da parte della Ragioneria dello Stato“.

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