sabato 18 Maggio 2024,

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Priverno. La movida rumorosa non piace

scritto da Redazione
Priverno. La movida rumorosa non piace

Quella tra residenti del centro storico e gli esercizi commerciali, quali Bar e Pub di Priverno, è una diatriba che si presenta ciclicamente ormai all’inizio di ogni bella stagione.
Da una parte i residenti, che reclamano tranquillità e rispetto delle fasce orarie, dall’altra gli esercenti ed i tanti consumatori. Gioventù Nazionale Priverno – movimento Giovanile di “Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale” ci tiene ad esprimere la propria opinione, attraverso i propri rappresentanti. Alessandro Miccinilli, Francesco Del Broccolo e Domenico Candian. Da un lato, l’amministrazione è tenuta a tutelare il diritto dei residenti, dall’altra però occorre pensare alle conseguenze che alcune scelte potrebbero comportare. In un particolare contesto economico ed occupazionale come quello in cui viviamo, l’idea di ridurre gli orari di lavoro e le opportunità di proporre musica dal vivo, andrebbe a ridurre drasticamente l’offerta che i locali Privernati sarebbero in grado di offrire rispetto ad esempio a quelli Terracina, Sabaudia, San Felice e Latina. Molti dei nostri ragazzi sarebbero costretti a dover ricorrere all’utilizzo di macchine per spostarsi, e perderemmo senza ombra di dubbio quel ruolo di città attrattore, nei confronti di quelle comunità limitrofe, i cui giovani vedono in Priverno un punto di riferimento per trascorrere per una o più serate nel fine settimana.
«È ovvio che in un contesto urbano come quello della nostra Città – dice Alessandro Miccinilli – ci sia una promiscuità tra zone residenziali e locali pubblici, ma è altrettanto ovvio che non si può pensare di rendere Priverno un paese dormitorio.»
«La problematica viene affrontata ogni anno con ordinanze, che vanno a mediare sugli orari e sui giorni della settimana, ma non può andare avanti sempre così, – spiega Francesco del Broccolo – ricordo che affrontammo la situazione sin dal primo mandato del Consiglio dei Giovani, ma ancora oggi la questione non è risolta, tra residenti che insorgono ed esercenti che, con questi presupposti, potrebbero scegliere di chiudere o spostare la propria attività in un altro paese.»
«È assurdo – conclude Domenico Candian – che quei locali, che creano occupazione, sono attrattori di giovani che spendono e creano economia, debbano trovarsi ogni anno a subire provvedimenti che poco pensano a loro, ai loro clienti e nemmeno all’economia locale.»
La conservazione dello stato delle cose, il piano di insonorizzazione approvato troppo in fretta , che costringerà gli esercenti ad affrontare una spesa non di poco conto, l’approssimazione nel campo delle idee e della valorizzazione del centro storico, sono tutti ingredienti che fanno presagire che neanche quest’anno Priverno sarà in grado di risolvere questo problema. Peccato, perché chi ci rimette, come al solito sono i giovani, a discapito di persone che pretenderebbero la quiete già dalle 9 di sera in una calda notte d’estate.

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