sabato 18 Maggio 2024,

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Alemanno e quell’incontro in studio fisioterapia

scritto da Redazione
Alemanno e quell’incontro in studio fisioterapia

La “capillare azione di propaganda politica” in favore di Renata Polverini venne avviata dal “regista” Gianni Alemanno in uno studio di fisioterapia di Roma nord, un paio di mesi prima delle elezioni che portarono l’ex sindacalista dell’Ugl alla guida della regione Lazio. Le carte dell’inchiesta che ha portato all’arresto di uno degli uomini più fidati dell’ex sindaco, Fabio Ulissi, e di un ex manager dell’Accenture, svelano i retroscena di un’operazione che, secondo i magistrati romani, ha portato “inequivocabili vantaggi” ai due esponenti del centrodestra e allo stesso Pdl, tanto che nell’ordinanza si parla di “significativi riscontri alle ipotesi accusatorie“. Riscontri che, secondo i pm e gli investigatori, arrivano innanzitutto da Sharon Di Nepi, il manager di Accenture che curò la campagna di telemarketing spacciata per sondaggio. La donna ha messo a verbale che tra gennaio e febbraio del 2010 fu continuata da Riccardo Pacifici (presidente della comunità ebraica romana, ndr) il quale le disse che, in caso Accenture si fosse occupata di call center, si sarebbe organizzato un incontro con Fabio Ulissi, incaricato del sindaco Alemanno. “Dopo qualche giorno – ha raccontato Di Nepi – Ulissi mi chiamò e mi disse di recarmi a Vigna Stelluti presso uno specifico indirizzo…Quando arrivammo sul posto scoprimmo che era uno studio di fisioterapia e li incontrammo il sindaco Alemanno insieme a Fabio Ulissi“. In quell’occasione, aggiunge la testimone, “il sindaco mi disse che, in ragione di una situazione un po’ confusa, era necessario effettuare un sondaggio circa la consapevolezza degli elettori sulle successive elezioni regionali“.   Nell’ordinanza ci sono anche le testimonianze dei dirigenti della Coesis, la società che materialmente ha effettuato le quasi 50mila telefonate per il telemarketing a favore di Renata Polverini. “Si trattava di un’attività il cui fine – ha messo a verbale Roberto Seminati – era quello di sostenere la candidata Polverini in quanto lei si presentava con una lista diversa dal Pdl e tale informazione doveva essere veicolata ai cittadini…quindi non era un’attività di ricerca ma di marketing vero e proprio a favore della lista Polverini“. Un’attività, ha aggiunto l’altro dirigente Alessandro Amadori, “cosiddetta ‘sottovoto’, cioè volta ad aumentare la possibilità di voto a favore della candidata nei giorni immediatamente precedenti alle elezioni…la finalità del progetto richiestoci da Accenture era far vincere le elezioni alla Polverini… il telemarketing è un vero e proprio spot pubblicitario, in questo caso a favore della Polverini“. Parole che gli investigatori hanno rintracciato anche in una mail che Verardi inviò alla collega Di Nepi e nella quale si chiama in causa direttamente Alemanno: “in seguito alla richiesta del sindaco di uno sforzo finale di comunicazione politica a supporto della candidata Polverini, è stata predisposta una task force che ha definito e realizzato un intervento“. “E’ dunque chiaro” chiosa il Gip, che nella testa di tutti i protagonisti di questa storia il ‘sondaggio’ doveva servire “a diffondere la consapevolezza della necessità di far convergere le preferenza sulla lista del presidente della Regione Polverini“. Ne consegue che è “indiscutibile che non si tratta di un sondaggio…ma di una capillare azione di propaganda politica“.

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