venerdì 17 Maggio 2024,

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Sanità, Storace “Zingaretti continua a fare nomine infischiandosene di norme”

scritto da Redazione
Sanità, Storace “Zingaretti continua a fare nomine infischiandosene di norme”

“Nicola Zingaretti è sempre più spudorato. E ieri, alla Pisana, ne abbiamo avuta l’ennesima conferma. Ma ora dovrà risponderne ai giudici perché nessuno ci potrà più chiedere di limitarci alla contesa politica: se si violano le norme la risposta la deve dare il magistrato. Soprattutto quando si lottizza la sanità, dove il governatore sforna nomine fregandosene di quello che è scritto nelle leggi e infischiandosene di sentenze della Corte dei conti e di indagini aperte su chi mette a capo delle aziende che dovrebbero tutelare la nostra salute. Chiameremo Zingaretti a rispondere di abuso d’ufficio – e se lo dovessero condannare non potrà più fare danni grazie alla legge Severino – e di soldi buttati, che la Corte dei conti potrebbe intimargli di restituire personalmente. Le norme vigenti consentono di nominare i direttori generali della sanità in un arco temporale fra i tre e i cinque anni. La procedura prevede il parere della commissione salute e, diciotto mesi dopo la nomina, il parere dell’Organismo indipendente di valutazione. Recentemente sono scaduti i contratti triennali di tre direttori e Zingaretti, anziché procedere ai rinnovi, ha indossato la mascherina e ha confermato il trio con una curiosa proroga biennale, illudendosi di restare entro i cinque anni. Invece, come abbiamo documentato ieri in consiglio regionale, il governatore ha abusato clamorosamente dei suoi poteri, anzitutto perché aveva il dovere di trasmettere alla commissione consiliare la richiesta di parere sulle proroghe dei contratti. Probabilmente non lo ha fatto perché sarebbe emerso che nel caso dell’ospedale San Giovanni, la direttrice generale Coiro è stata condannata dalla Corte dei Conti. Nel caso del 118 – quello sempre nel ciclone per i ritardi delle ambulanze – la direttrice, Paola Corradi, risulta indagata con altre ventitré persone da agosto dello scorso anno e a fine gennaio è stata chiesta la proroga delle indagini preliminari: lei e altre cinque persone per abuso d’ufficio, altre 18 per frode in pubbliche forniture, pare su una gara proprio per le ambulanze, gestita da lei nella stessa azienda in cui è confermata. Zingaretti sapeva dell’indagine? O non è stato avvisato dalla dirigente in questione? E ora che lo sa, che fa? Tanto più che questa storia costerà al contribuente altri quattrini. Nella fretta di partorire di nascosto le nomine con la motivazione fasulla dell’estensione dei contratti da tre a cinque anni, Zingaretti si è dimenticato le forbici. Una sua delibera di ottobre prevede la divisione delle aziende sanitarie in fasce retributive secondo criteri definiti. Non ne ha tenuto conto e così i tre direttori nominati – c’è anche quello di Civitavecchia – si beccano più soldi di quelli che avrebbero dovuto incassare. L’esborso complessivo e’ tra i venti e i venticinquemila euro l’anno: se i magistrati contabili guarderanno bene le carte, Zingaretti li caccerà lui. Finalmente di tasca sua. Perché prima o poi i nodi vengono al pettine. Come le bugie. E le prossime puntate, dai lavori stradali ai rifiuti, daranno altro lavoro alla magistratura. Perché le leggi vanno rispettate anche alla regione Lazio”. Lo dichiara,in una nota, Francesco Storace, presidente del Movimento Nazionale per la Sovranità.

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