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Sanità. Simeone (Fi) scrive all’assessore Ciminiello per il san Giovanni di Dio

scritto da Redazione
Sanità. Simeone (Fi) scrive all’assessore Ciminiello per il san Giovanni di Dio

Gentile assessore,
Le scrivo a seguito del suo intervento nel corso del consiglio regionale del Lazio che si è svolto mercoledì 19 febbraio 2014.
Non posso che prendere atto, nell’ambito dell’interrogazione avanzata dal consigliere regionale Francesco Storace, sulla situazione di grave emergenza in cui versa l’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, dell’insussistenza della risposta che, a nome del commissario ad acta, ha tentato di avanzare. Le sue parole mi hanno colpito per l’insussistenza di chiarimenti, per l’aleatoria conoscenza del territorio di cui si trattava nonchè per la sommaria descrizione di interventi che allo stato dell’arte poco sembrano rispondere agli interrogativi avanzati.
Sono mesi che cerchiamo di avere un quadro preciso e realistico delle decisioni che si stanno assumendo per la sanità e non solo per ospedale fondi ma per tutta la provincia di Latina. Sono mesi che presentiamo interrogazioni e mozioni per le quali il contraltare è stato, ed è, solo il silenzio.
Fermo restando il fatto che trovo inappropriate le modalità con cui il presidente Zingaretti ha scelto di intervenire nel merito.
Fermo restando il fatto che vorremmo avere, almeno in qualche occasione, e su un tema così delicato ed importante per la vita dei cittadini come la sanità, il commissario ad acta come interlocutore diretto e non semplicemente la sua voce veicolata per interposta persona.
Non posso che esprimere la mia delusione e la mia preoccupazione per il perdurare di questa incertezza che riguarda non solo il comprensorio Centro e la provincia di Latina ma tutta la Regione Lazio.
Dalle sue parole si evidenzia prima di tutto la distanza tra la sanità, quella che i cittadini vivono ogni giorno sulla propria pelle e su quella dei loro cari, e quella che a questa giunta e al commissario ad acta risulta.
Dalle sue parole si evince come questa giunta non abbia ratio dello stato di gravissima emergenza in cui tutti i presidi, ospedalieri e non, versano né tanto meno dei disagi che i cittadini devono affrontare ogni giorno a causa del sottodimensionamento del personale (medico, infermieristico, tecnico) che mette a rischio interi reparti, dello stato dei pronto soccorso dove l’esasperazione dei cittadini sfocia in atti di violenza a fronte di medici che cercano di destreggiarsi con turni ad oltranza a causa del blocco del turn over, delle liste di attesa che sono bloccate e a cui non è stata data risposta (vista la mancanza di risultati concreti emersa dall’applicazione del piano di abbattimento delle liste di attesa che è stato presentato con toni trionfali oltre tre mesi fa). Solo per farLe un esempio pensi che i cittadini di Latina non possono effettuare una visita endocrinologica o una risonanza magnetica perché le prenotazioni sono state chiuse per non superare l’anno di attesa.
Entrando nel merito della situazione in cui versa l’ospedale di Fondi e tutto il Comprensorio Centro, ribadendo nuovamente l’insussistenza della riposta data in aula, emerge l’intenzione di concentrare gli interventi e i servizi sull’ospedale Santa Maria Goretti di Latina con il conseguente depauperamento delle risorse e dei reparti che caratterizzano un’eccellenza e un punto di riferimento per un bacino di utenti vastissimo.
Ancora una volta, si antepongono calcoli numerici (quelli del Ministero della salute) al benessere dei cittadini.
Di fatto ci dite che per uno scarto minimo negli ospedali di Terracina e Fondi per i reparti di Ginecologia e Ostetricia e per la UOC di Assistenza Neonatale e Pediatrica del “San Giovanni di Dio” la strada che si sta percorrendo è quella della chiusura.
Per i laboratori analisi nel Lazio ci spiegate, snocciolando decreti, che è in corso la riorganizzazione della medicina di laboratorio che passa per il potenziamento dei centri prelievo, della rivalutazione della dotazione organica e della centralizzazione delle diagnostiche di laboratorio.
Per la provincia di Latina parlate della realizzazione di un unico laboratorio (COR) al Santa Maria Goretti, con il mantenimento del solo centro prelievi e confermate due attività di laboratorio analisi h24 nei pronto soccorso del San Giovanni di Dio di Fondi e del Fiorini di Terracina.
Premesso che dopo aver ascoltato il suo intervento, e dopo aver letto più volte quanto avete sostenuto, l’unica cosa chiara è che aumenteranno i disservizi a causa di ulteriori chiusure e la realizzazione di fantomatici centri regionali.
E questo non lo accetteremo mai. Il punto è che, non solo manca la risposta, ma la formulazione della stessa è talmente nebulosa da evidenziare che non si conosce l’argomento di cui si sta trattando.
Ci siamo trovati di fronte ad un susseguirsi di parole che non significano nulla, che non risolvono alcuna questione e che dimostrano come questa giunta non abbia idea della situazione, strutturale e di personale, in cui versa l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina.
Concentrare ogni servizio in una sola struttura inadeguata ad oggi a sostenere un ulteriore flusso di utenti, in mancanza di un servizio sanitario di assistenza territoriale, significa eliminare i servizi non razionalizzarli.
Razionalizzare, infatti, non significa tagliare le eccellenze ma valorizzarle, potenziando i servizi sul piano dell’efficienza e ricavando economie dalla soppressione degli sprechi.
Vorrei invitare Lei, tutta la giunta, e lo stesso commissario ad acta Zingaretti a visitare le strutture di cui parlano senza avere nozione di causa, a vedere con i propri occhi quello che accade nei reparti, la desolazione dei pazienti, la passione dei medici e degli operatori.
Per darLe un quadro, sintetico della situazione reale della situazione della sanità nella provincia di Latina, Le faccio notare che il laboratorio analisi di Fondi e Terracina non ha tecnici e funziona solo in orari limitati e a servizio dei ricoverati.
I medici in malattia non possono essere sostituiti. Nessun intervento è stato previsto, a quanto ci risulta, per regolarizzare il buon funzionamento dei reparti del San Giovanni di Dio di Fondi dal Pronto Soccorso, passando per gli Anestesisti e Ginecologia, fino a Medicina.
Le misure assunte nel merito ci appaiono superficiali perchè a situazioni di emergenza si deve rispondere con la dotazione di strumenti che siano in grado, non di spostare il problema ma di mettere tutti i reparti nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio importantissimo compito.
In ultima analisi per quanto concerne l’incontro richiesto, sono trascorsi quasi quattro mesi, dai sindaci del Comprensorio Centro con il presidente Zingaretti trovo riduttivo nonché lesivo del rispetto dovuto a chi rappresenta non solo le istituzioni ma una comunità di oltre 150 mila abitanti, dire che “essi sono stati già ricevuti dalla cabina di regia e che è evidente che il presidente è a disposizione per qualsiasi altra interlocuzione”.

Mi perdoni ma non “è evidente la disponibilità del presidente”.
Al contrario è manifesta la mancanza di volontà ad incontrare i sindaci, a dare risposte concrete ai bisogni dei nostri cittadini.
Abbiamo il dovere di dare risposte ai cittadini, di salvaguardare reparti di eccellenza, di implementare i servizi offerti.
I presidi ospedalieri nella provincia di Latina vanno difesi ora, non accettiamo come risposta fantasmagoriche risposte.
Vogliamo certezze, le vogliono i nostri cittadini, gli stessi che tutti abbiamo il dovere di rappresentare.
Mi auguro si sia trattato di una boutade e che nell’immediato si intervenga per incontrare i sindaci, per valorizzare le nostre eccellenze e non per giocare con i numeri.
Perché la vita, la salute non hanno prezzo”.

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