venerdì 26 Aprile 2024,

Politica

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

Al di là della questione Casamonica, nei talk show servirebbe il sottopancia, quando sono ospiti i politici, che ne descriva la fedina penale o i carichi pendenti con la giustizia. I cittadini devono conoscere le questioni giudiziarie in cui è coinvolto chi gli sta parlando dalla Tv. Un Casamonica ha dichiarato di votare Pd? Quando Spada mise un like sulla mia pagina Facebook loro provarono a massacrarmi, io invece non cavalco queste polemiche puerili, mi interessano questioni sostanziali
Alessandro Di Battista, deputato del Movimento Cinque Stelle, è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, durante il programma ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Di Battista è tornato sulla polemica riguardante Bruno Vespa e la partecipazione di alcuni componenti della famiglia Casamonica nel programma Rai “Porta a Porta“: “Il servizio pubblico non può fare apologia del clan. Ma salotti e talk show hanno ospitato tante volte pregiudicati appartenenti al mondo della politica. Io dico che in Tv ogni volta che viene ospitato un politico ci vorrebbe il sottopancia con la sua fedina penale. E’ un dovere del servizio pubblico, anche quando ospita politici, informare i cittadini e i telespettatori dei loro carichi pendenti con la giustizia. Il servizio pubblico dovrebbe scrivere in un sottopancia le condanne dei politici. E’ uno scandalo, poi, che molti politici si siano scandalizzati per il funerale dei Casamonica quando a destra con Alemanno e a sinistra con Poletti partecipavano a delle cene con i Casamonica“.
Vittorino Casamonica ha dichiarato di aver votato Ignazio Marino e di essere un simpatizzante del Pd. In passato proprio Di Battista fu nell’occhio del ciclone perché Roberto Spada, da molti considerato il reggente del clan Spada a Ostia, dichiarò di essere un suo simpatizzante: “In passato Spada mise mi piace su un mio post post su Facebook e alcuni del Pd per questo dissero che eravamo appoggiati dai mafiosi. Fu talmente ridicola questa polemica che io non attaccherò il Pd per la dichiarazione di voto del Casamonica. Io non cavalco questa polemica. Non mi serve questo per attaccare il Partito Democratico. Lo attacco perché negli scorsi giorni, ad esempio, ha approvato una legge per intascarsi i soldi dei cittadini nonostante il finanziamento pubblico ai partiti sia stato abolito. Non farò mai polemiche su questioni puerili, come fanno loro. Attacco il Pd su questioni sostanziali“.


A Bruxelles partiti italiani non hanno linea comune. Immigrazione? I muri non servono, Bruxelles deve imporre regole a tutti gli stati. Salvini? E’ assente quando si vota per il pacchetto immigrazione“. Lo ha detto l’On. Lara Comi (FI) ai microfoni di Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, durante la terza edizione di “L’Italia e l’Europa che vogliamo“, una due giorni di dibattiti e approfondimenti organizzata dal primo vicepresidente del Parlamento europeo e vicepresidente del Partito popolare europeo Antonio Tajani, che si sta svolgendo a Fiuggi al Palazzo della Fonte.
L’Europa –ha dichiarato Comi- sta dando risposte chiare sui temi dell’immigrazione, dei giovani senza lavoro. Quello di cui abbiamo bisogno è il gioco di squadra col governo italiano, perché non possiamo sempre rimanere isolati a Bruxelles. Io vedo Hollande e la Merkel che parlano con i loro deputati europei e scelgono una linea comune, e sia da destra che da sinistra è la stessa. Noi italiani invece andiamo sempre in ordine sparso. Si può costruire qualsiasi tipo di muro, ma i profughi lo supereranno perché quello che vivono nel loro Paese è molto più difficile da superare rispetto a un muro. Noi dobbiamo ottenere una vera unione politica, Bruxelles deve imporre delle scelte a tutti gli stati membri, senza possibilità di modifica. Salvini? Mi sarei aspettata che ieri fosse presente al Parlamento Europeo per votare il pacchetto immigrazione, di cui Forza Italia è stata promotrice. Apprendo che la Lega ha votato contro i rimpatri, contro la distinzione tra profughi e clandestini. Voglio verificare perché mi sembra strano, vorrebbe dire andare contro a quello che dicono”.


Marco Causi, Vicesindaco di Roma e Assessore ai Trasporti di Roma Capitale, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Secondo Causi in Parlamento c’è una forte corrente antiromana: “Esiste in Parlamento, ma non solo. L’opinione pubblica non romana prova verso la città eterna un sentimento di diffidenza che si è consolidato nella storia. In alcuni momenti Roma rappresenta l’Italia, altre volte invece viene trattata con grande diffidenza. Speriamo che il Giubileo, nella forma in cui Papa Francesco lo ha proclamato, senza grandi opere e senza grandi eventi, possa essere una grande sfida da vincere per la città. Dimostriamo soprattutto a noi stessi che possiamo risalire la china dopo un periodo molto difficile“.
Il Giubileo è un banco di prova non solo per Marino, ma per tutto il Governo: “Se non ce la facciamo a gestire bene il Giubileo il problema non è solo di Marino, ma di tutta l’Italia. Miliardi di persone guarderanno Roma, se faremo brutta figura la farà tutto il Paese, non solo l’Italia. Non sono arrivati fondi dal Governo? Voglio essere molto franco, con i tempi che si avevano non si poteva pensare di fare chissà quante opere pubbliche. La parte più importante dei fondi va destinata alle manutenzioni stradali dei marciapiedi, delle stazioni e del trasporto pubblico, con la manutenzione straordinaria di treni, tram e autobus. Il che significa risistemare bene la metropolitana, risistemare la Roma Lido, risistemare un po’ di autobus. Questo è un pacchetto minimo indispensabile ma non impossibile da fare anche se con poco tempo“.
Causi come si aspetta che sia Roma una volta terminato il Giubileo: “L’otto dicembre contiamo di chiudere tutti i cantieri sotto il milione di euro. Ieri il consiglio comunale ha ratificato la variazione di bilancio di 50 milioni e questo è molto importante perché già da oggi possiamo partire sul piano operativo. I cantieri più grandi, già lo sappiamo, non potranno finire prima di gennaio febbraio. A fine Giubileo spero di trovare una Roma meno incattivita. C’è un generale inasprimento dei rapporti sociali tra i romani“.


ARDEA, PERETTI (FI): “SU DISABILI PAROLE DI “NOI CON SALVINI” DESTITUITE DI OGNI FONDAMENTO”
Leggo con grande stupore le dichiarazioni del movimento “Noi Con Salvini” di Ardea in merito al trasporto dei bambini disabili nel Comune di Ardea. Si tratta di affermazioni false e destituite di ogni fondamento, visto e considerato che nel nostro Comune non sono mutate le procedure per l’esenzione dei disabili al pagamento del trasporto scolastico. Anzi tutto è rimasto uguale rispetto all’anno scorso. Capisco la voglia di conquistare la scena mediatica, ma su tematiche delicate come queste mi sarei aspettato da “Noi Con Salvini” sicuramente maggior buonsenso e responsabilità politica. Ricordiamo al movimento, inoltre, che il gruppo consiliare di Forza Italia sta lavorando quotidianamente per stimolare l’amministrazione comunale di Ardea al fine di assicurare servizi pubblici sempre più efficienti e dignitosi alla nostra comunità: un impegno da apprezzare soprattutto in questa particolare congiuntura finanziaria fatta di stringenti patti di stabilità e insensati tagli statali”. Così il coordinatore FI per la Città di Ardea, Giuliano Peretti.


L’Avv. Carlo Dalla Vedova, uno dei legali di Amanda Knox nel processo per l’omicidio di Meredith Kercher, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia”, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Le motivazioni della sentenza ci danno soddisfazione –ha affermato Dalla Vedova-. E’ stato riconosciuto che si tratta di un errore giudiziario. Amanda non può essere felice perché questa è una vicenda molto triste. C’è amarezza perché la sua amica non c’è più e perché lei ha trascorso 4 anni in carcere da innocente. Risarcimento? Amanda è stata condannata a 3 anni di carcere per calunnia nei confronti di Lumumba, ne ha scontati 4, quindi il risarcimento sarebbe limitato solo ad anno. Comunque ne parleremo. Un grossissimo errore è stato fatto quando è entrato in scena Rudy Guede, che oggi è il colpevole riconosciuto. Lui ha 8 prove della sua presenza nella stanza sul suo corpo, invece Raffaele e Amanda zero. Nonostante ciò l’accusa ha continuato ad insistere dicendo che c’erano anche loro, reiterando l’errore. Il momento più difficile? La lettura della sentenza di primo grado che condannava Amanda a 26 anni. Per Amanda è stato un trauma. Credo che anche i media, che all’inizio erano colpevolisti, si sono resi conto che si tratta di un errore giudiziario. Amanda ama l’Italia, vuole tornare e restare qui”.


COTRAL, PALOZZI (FI): “ZINGARETTI RIFERISCA IN CONSIGLIO”
Quello che emerge dall’articolo di un autorevole quotidiano romano in merito ad una gara d’appalto sospetta per la pulizia degli mezzi Cotral non fa che confermare quanto ormai denunciamo da tempo: la trasparenza nell’azienda regionale, presieduta da un personaggio tanto caro a Zingaretti, è un optional e i conti continuano a non tornare. Da quando, infatti, in via Alimena si è insediata la presidente Colaceci, già assessora provinciale ai tempi di Zingaretti a Palazzo Valentini, in Cotral ne stanno succedendo di tutti i colori. Abbiamo chiesto più volte in commissione di avere chiarezza sulla gestione dell’azienda ricevendo in cambio risposte evasive e poco chiare dai vertici di Cotral. Una gestione quantomeno disinvolta sta trasformando l’azienda di punta della Regione Lazio in un carrozzone da rottamare, il tutto a discapito dei lavoratori, magari per svendere l’azienda tra qualche mese ad illustri privati pronti ad approfittare di una società regionale ormai allo sbando. Se questo non bastasse, per cacciare uno scomodo consigliere pure espressione del Pd, si è inventata la soluzione di ridurre il CdA da 5 a 3 membri, scelta grave e lesiva nei riguardi delle minoranze regionali, di fatto esautorate della loro funzione di controllo. A questo si aggiungono la lunga querelle sul discutibile Piano industriale e i forti dubbi su consulenze esterne e concorsi poco chiari, attivati dai vertici di Cotral e conditi da vincitori di concorso già noti ai più da tempo. E adesso la polemica sulla gara di appalto per la pulizia degli autobus. A fronte di tutto questo, oltre a chiedere l’immediato scioglimento del CdA di Cotral, vogliamo che il governatore del Lazio venga a riferire in aula immediatamente così da riportare almeno la legalità in un azienda ormai allo sbando”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente commissione Mobilità, Adriano Palozzi.

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