domenica 28 Aprile 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

Adriano Fattori, titolare della tabaccheria di Veronella (provincia di Verona) in cui è stato venduto il biglietto vincente del primo premio da cinque milioni di euro della lotteria Italia è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) nel corso della trasmissione ECG Regione condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Se ho già capito chi ha vinto i cinque milioni di euro? No, ma credo sarà impossibile farlo, di biglietti ne ho venduti tantissimi. Cosa si prova ad aver venduto il biglietto da cinque milioni di euro? Un pizzico di gioia e non lo nego un pizzico di invidia, perché cinque milioni di euro sono davvero tanti. Comunque tra poco stapperemo un paio di bottiglie per festeggiare. Spero siano andati a qualcuno del posto che aveva bisogno e che ora investa almeno parte della vincita qui, per creare lavoro e dare una risposta alla crisi che si fa sentire. Chi può aver vinto? Nel mio locale capita tanta gente di passaggio ma anche molte persone del posto. Spero il biglietto da cinque milioni di euro sia andato a uno di loro. Cosa mi aspetto? Non lo so, magari una telefonata, un piccolo regalo o perché no, semplicemente un po’ di fortuna“.


Lucia Uva, sorella di Giuseppe Uva, morto in ospedale nel 2008 a Varese dopo essere stato fermato da poliziotti e carabinieri e portato in caserma, è intervenuta questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Lucia Uva ha fatto il punto sulle prossime tappe processuali legate alla morte del fratello:Il 15 gennaio c’è il dibattimento tra il pm e i miei avvocati, parleranno gli avvocati degli imputati e per fine mese, al massimo i primi di febbraio, dovrebbe esserci la sentenza. Ho pienamente fiducia in questa corte, voglio che ci sia una sentenza che stabilisca la verità. Questo è stato un processo martoriato dall’inizio, sono state nascoste delle cose, ora mi auguro e chiedo solo verità e giustizia. Se Giuseppe non è morto di farmaci e loro dicono che non è stato picchiato dalle forze dell’ordine, mi dicano come è morto mentre era nelle mani dello Stato“.
Sulla questione legata a Ilaria Cucchi: “Lei è stata massacrata come me, dal primo momento. Lo Stato doveva tutelare i nostri fratelli, ma non lo ha fatto. Per noi è una grande sofferenza, in questi momenti ammazzano i nostri cari una seconda volta. Non è possibile, dopo tanti anni, essere ancora umiliate, mortificate, da chi dice che cerchiamo solo visibilità. Io sfido chiunque a non fare ciò che abbiamo fatto noi davanti a quanto ci è accaduto. A nessuno dovrà più accadere ciò che è capitato a noi“.
Sulle parole che Salvini ha indirizzato a Ilaria Cucchi: “Le sue dichiarazioni, come quelle di Tonelli, sono gravi. Tu non puoi dire “Mi fai schifo“. Siamo donne e loro ci hanno violentato mentalmente e psicologicamente. Basta. Ho chiesto aiuto alla Presidente Boltrini affinché cessino tutte queste violenze. Ci hanno sempre detto brutte parole. Alla mamma di Aldrovandi hanno detto che aveva allevato un cucciolo di maiale, a Ilaria che suo fratello era una larva umana drogata. Basta. Non è giusto.


Il deputato di Ala Massimo Parisi, ex coordinatore regionale di Forza Italia Toscana, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano ( www.unicusano.it ).
Parisi ha presentato il suo libro “Il Patto del Nazareno”. In questo libro –ha spiegato Parisi- ho cercato di raccontare questa vicenda vissuta in prima persona, anche attraverso i miei dubbi e le mie conclusioni. Quando si incontrarono Renzi e Berlusconi al Nazareno, Renzi non era ancora premier, era solo il segretario del Pd. In quel momento c’era un’emergenza nel Paese perché la Consulta aveva dichiarato incostituzionale la Legge Elettorale. Quindi in quel momento era una priorità cambiare la legge elettorale. Verdini è stato l’ambasciatore di Berlusconi, ma c’era la volontà sia di Renzi sia di Berlusconi a cambiare la legge. Berlusconi era stato appena espulso dal parlamento per effetto della legge Severino, secondo me sbagliata. Renzi ha compiuto un atto coraggioso, giustificandolo con l’obiettivo del cambiamento della legge elettorale e della Costituzione. Larga parte della storia dei rapporti pregressi tra Renzi e Verdini è una leggenda metropolitana. Firenze è una grande città, non è che si conoscono tutti. Non c’erano rapporti tra loro, Verdini il numero di Renzi l’ha chiesto a me. Certo, il fatto di essere fiorentini ha aiutato, perché i fiorentini sono pratici, vanno presto al dunque. Il patto del Nazareno si rompe formalmente con l’elezione di Mattarella, il 31 gennaio 2015. Verdini lascia Forza Italia a fine luglio del 2015. In quei mesi ci sono stati numerosi colloqui tra Verdini e Berlusconi per evitare questa rottura. Berlusconi ha scelto però di interrompere questo percorso”.
Sugli errori di Forza Italia. “Quando scegli di spostarti più a destra –ha affermato Parisi- devi fare i conti col fatto che si è affermata la Lega, diventata un partito nazionale di destra. FI ha un problema di spazio politico. Se scegli di andare con la Lega l’elettorato moderato non si riconosce più in te. Il consenso non è certo risalito dopo la rottura del patto del Nazareno. Rotto il patto, FI sta intorno al 10%. Secondo me Berlusconi ha colto l’occasione dell’elezione di Mattarella per rompere un patto che non sentiva più suo da mesi. La rottura tra Berlusconi e Verdini è vera, è politica, è stata molto sofferta. Siamo convinti che avrebbe fatto bene a FI e al Paese se Berlusconi fosse rimasto nel patto del nazareno, ma questa scelta non è stata fatta. Noi sosteniamo non il governo Renzi, ma le riforme che servono al Paese. Brunetta secondo me sbaglia, ma almeno è stato coerente, ad essere stato sempre contrario al patto del Nazareno”.

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