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Riforma Delrio: al via l’esame della legge su province e comuni del Lazio

scritto da Redazione
Riforma Delrio: al via l’esame della legge su province e comuni del Lazio

La I commissione, Affari istituzionali, presieduta da Baldassarre Favara (Pd), e la IV commissione, Bilancio, presieduta da Mauro Buschini (Pd), si sono riunite oggi in seduta congiunta per l’esame della proposta di legge n. 269, d’iniziativa della Giunta, concernente il “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alla Città metropolitana di Roma Capitale, a Roma Capitale e riallocazione delle funzioni amministrative a livello locale“. “Iniziamo una maratona, perché il provvedimento è complesso“. Questo l’incipit della relazione dell’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, che ha poi ricordato il complicato quadro normativo nazionale. La cosiddetta legge Delrio (Legge n.56 del 7 aprile 2014 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni“) impone alle regioni di ridisegnare confini e competenze dell’amministrazione locale, in attesa della riforma del titolo V della Costituzione.
Le province diventano “enti territoriali di area vasta“, con il presidente della provincia eletto dai sindaci e dai consiglieri dei comuni della provincia e, quindi, permangono solo due livelli amministrativi territoriali a elezione diretta, le regioni e i comuni. A complicare lo scenario, è intervenuta la legge nazionale di stabilità 2015 con la quale le spese del personale delle province sono state dimezzate, in vista di una riallocazione dei lavoratori in base alle funzioni trasferite. Inoltre, secondo il decreto “Enti locali” (dl 78/2015) varato la scorsa estate, le amministrazioni regionali dovrebbero approvare la legge di riordino delle funzioni entro il prossimo 31 ottobre. Di qui la pl 269 del Lazio che, in ossequio ai principi costituzionali di sussidiarietà, differenziazione, adeguatezza, intende attribuire da una parte “un maggior numero di funzioni e compiti alle autonomie locali in ragione della maggiore vicinanza ai cittadini e, dall’altra, valorizzare la Regione quale ente di legiferazione e programmazione, cui sono riservate quelle funzioni che, in ragione dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione amministrativa, richiedono un esercizio a livello unitario“, come ha spiegato l’assessore Sartore. La proposta intende incentivare l’esercizio associato delle funzioni conferite ai comuni e allargare le funzioni di Roma capitale. Un intero capo della proposta di legge è dedicato alla riallocazione di numerosi compiti tra Regione, comuni, enti di area vasta (Province e Città metropolitana di Roma capitale), dai servizi di inclusione sociale all’istruzione scolastica, dalle strutture sportive delle province alle attività produttive e così via. A una riallocazione dei compiti delle province dovrebbe corrispondere la riallocazione del personale addetto a tali compiti. Di fronte a un provvedimento così complesso sono stati numerosi gli interventi di consiglieri dell’opposizione che hanno chiesto la stesura di un rigoroso calendario dei lavori, per approfondire le tematiche poste sul tavolo e ascoltare i rappresentanti degli enti interessati e delle parti sociali coinvolte.
Prima di iniziare una discussione seria vorremmo sapere i dati sulle presenze al lavoro dei dipendenti che verranno in Regione“, ha inoltre dichiarato Francesco Storace (La Destra), mentre Valentina Corrado (M5s) ha sottolineato l’importanza di avere notizie precise in termini di categorie sui contingenti di personale che saranno trasferiti in Regione. Nella discussione sui tempi e sulla calendarizzazione dei lavori sono intervenuti anche Pietro Sbardella (Gruppo misto), Antonello Aurigemma (Pdl-FI), Giancarlo Righini (Fd’I), Daniele Fichera (Psi per Zingaretti), Fabrizio Santori (Gruppo misto), Gino De Paolis (Sel), Pietro Dipaolantonio (Ncd). L’assessore alle Autonomie locali, Concettina Ciminiello, ha ricordato l’apposito osservatorio regionale costituito per supportare la Giunta nella ricognizione delle funzioni in vista della stesura della pl 269 e con compiti di coordinamento con l’osservatorio nazionale istituito in base all’Accordo della Conferenza Stato-Regioni dell’11 settembre 2014. “L’approfondimento è più importante della scadenza del 31 ottobre“, ha concluso l’assessore Sartore. Così il presidente Buschini ha annunciato che gli uffici di presidenza della I e della IV commissione si riuniranno domani per stabilire il calendario dei lavori delle prossime sedute.

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