venerdì 17 Maggio 2024,

Interventi

Ξ Commenta la notizia

Rifiuti, gli enti locali si costituiscano parte civile contro gli avvelenatori

scritto da Redazione
Rifiuti, gli enti locali si costituiscano parte civile contro gli avvelenatori

A distanza di oltre 18 anni circa dall’omicidio, si continua a parlare dell’assassinio di Don Cesare Boschin, il parroco di Borgo Montello vicino a Latina. Tuttavia ancora sono sconosciuti i nomi di chi commise tale efferato omicidio, così come sono sconosciuti i nomi dei mandanti. Molti sono convinti che la sua morte sia legata ai traffici di rifiuti tossici smaltiti illegalmente dalla camorra proprio nella discarica di Borgo Montello, da lui denunciati più volte, ma purtroppo senza alcun risultato, se non la sua condanna a morte. A confermare tali traffici sono arrivate, negli anni, le dichiarazioni di numerosi pentiti, tra cui Carmine Schiavone, in cui veniva ribadito più volte che la discarica di Borgo Montello era “cosa loro”, così come avveniva con le tante discariche disseminate sul territorio pontino.
Le analisi dell’ENEA hanno, inoltre, individuato, nella parte più vecchia della discarica di Borgo Montello (la seconda discarica del Lazio), la presenza di alcuni corpi metallici, sulla cui natura è difficile esprimersi, ma che di certo non ci fa dormire sonni tranquilli. Peccato che non ci siano i soldi per effettuare le operazioni necessarie affinché si tirino fuori tali fusti e si possa finalmente far luce sul mistero. Probabilmente, più che i soldi, manca il coraggio della verità, parola mai troppo amata nella nostra provincia. Non è difficile affermare che la vera sconfitta in tutto questo sia la politica, che invece di governare per il bene della collettività, si è trasformata nello strumento per alcuni di arricchimento criminale.
Crediamo che gran parte delle responsabilità di questo scempio siano da attribuire alle tante forze politiche che hanno preferito chiudere gli occhi, senza mai chiedersi veramente ciò che avveniva all’interno della discarica di Borgo Montello. Un luogo dove, per anni, è stata consentita una sospensione della legalità, della quale hanno approfittato sia la criminalità organizzata che imprenditori senza scrupoli, grazie al complice silenzio dei partiti al potere.
La gestione dei rifiuti deve tornare completamente pubblica, in modo da garantire un controllo democratico della cittadinanza sulla loro gestione, impedendo che politici corrotti e imprenditori senza scrupoli possano continuare ad arricchirsi a spese della loro salute. La necessità di cacciare i privati è confermata dallo scandalo che ha visto gli arresti, tra gli altri, di Manlio Cerroni, proprietario della mega discarica romana di Malagrotta, e Bruno Landi, in qualità di amministratore delegato sia della Ecoambiente (la spa mista che gestisce una delle due discariche di Borgo Montello) che della Latina Ambiente, insieme ad un nutrito numero di dirigenti della regione Lazio. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti e alla truffa.
E’ necessario che, da subito, il consiglio provinciale e i consigli dei Comuni che utilizzavano la discarica di Borgo Montello per i loro rifiuti, approvino una delibera per la costituzione di parte civile nel futuro processo che vedrà alla sbarra i responsabili del traffico di rifiuti, al fine di ottenere un congruo risarcimento per gli eventuali danni derivanti dal comportamento illecito di chi si è arricchito.
La costituzione di parte civile è un passo obbligato da parte dei consiglieri che vogliono difendere, sia l’immagine degli enti locali che sono chiamati ad amministrare sia la salute e le tasche dei cittadini, danneggiati da questi comportamenti criminali. Solo così potremo capire, finalmente, chi è dalla parte dei cittadini e chi dalla parte degli avvelenatori.
Così come è necessario che l’opinione pubblica venga adeguatamente informata e messa nelle condizioni di promuovere dibattiti sulla questione, motivo per cui non possiamo che apprezzare l’iniziativa organizzata da Libera di Aprilia, nella propria città, per Sabato 18 Gennaio, ovvero un dibattito pubblico intitolato “Rifiuti & veleni. Il silenzio che uccide”, per parlare del “traffico dei rifiuti che ha interessato, violentandola, la provincia di Latina”.
Noi ci saremo.

Maurizio Frattagli segretario della Federazione di Latina Partito della Rifondazione Comunista

Rispondi alla discussione

Facebook