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Poetiche storie da tramandare ai posteri: “Quel ramo secco e pure “arruzzunite” della ferrovia di Terracina”

scritto da Redazione
Poetiche storie da tramandare ai posteri: “Quel ramo secco e pure “arruzzunite” della ferrovia di Terracina”
Ogni volta che vi è all’orizzonte una chiamata alle urne i partiti con i loro esimi rappresentanti si precipitano a raccontare le loro verità e i percorsi virtuosi che presto si adotteranno per la soluzione delle specifiche e ataviche problematiche territoriali.
L’incipit si conforma bene per il “ramo secco” forse, strategicamente voluto, che collegava Terracina a Roma dal 1892.
Un “ramo secco” tagliato alle aspettative di mobilità dei cittadini e all’importante utenza, non solo locale, già a partire dal 2012.
Abbiamo letto in questi giorni della visita che sindaco e assessore ai trasporti hanno effettuato per sincerarsi delle condizioni in cui versa l’intero comparto del POLO dei Trasporti, che annette anche la stazione con il ramo ferroviario divenuto nell’ultimo decennio “arruzzunite d’brutt”.
Sia chiaro: la visita non può essere collegata in alcun modo alle pur prossime elezione europee, ma deve essere intesa – come l’assessore ai trasporti ha tenuto a precisare nelle molteplici NOTE stampa: ”Alla messa in sicurezza dell’area e possibilmente renderla fruibile a servizio dei viaggiatori, che usufruiscono, al momento, del trasporto su gomma”.
Quindi, pur sganciandoci dalla stretta attualità, rimaniamo sull’ormai storico tema del “ramo secco”, pubblicando quanto scriveva il 4 marzo 2016 l’allora ricandidato sindaco Procaccini.
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“Procaccini sul treno: non possiamo accettare l’alternativa di Monte San Biagio”
“Procaccini rivuole la stazione di Terracina: no alle soluzioni alternative del potenziamento degli scali di Monte San Biagio o Priverno.
L’ex sindaco, oggi ricandidato per la stessa carica, continua a cavalcare la battaglia per il ripristino del servizio ferroviario di collegamento tra Terracina e Fossanova che lo ha visto impegnato dal giorno della caduta del grosso masso finito sui binari con la conseguente sospensione della linea. E allora, meglio parlarne nel giorno della condivisione, l’appuntamento fissato ogni 6 del mese a memoria della data in cui è stato sfiduciato dalla maggioranza del Consiglio comunale. L’incontro con i cittadini, promosso da tutta la coalizione che sostiene la candidatura a sindaco di Terracina di Nicola Procaccini, è alle 17.30 presso Villa Tomassini.
“La vera storia del treno a Terracina – si legge sul volantino dell’evento.
Finalmente un incontro per saperne di più.
Sulle ragioni per cui non abbiamo più una stazione ferroviaria. Sulla frana del Monte Cucca che ne ha provocato la chiusura.
Sui lavori necessari per riaprirla.
Sulla necessità per tutti, cittadini e turisti, di avere un treno che arrivi direttamente nel cuore della nostra città, per poi collegarla con il resto del mondo.
Per ricordare a tutti la storia di una linea attiva fin dal 27 maggio del 1892.
Per spiegare perché non possiamo accettare nessuna alternativa su Monte San Biagio o Priverno.
Per ragionare insieme sul passato e sul futuro della mobilità sostenibile in città e per la città. Insomma, ci vediamo il 6 di questo mese per celebrare una nuova edizione del Giorno della Condivisione. Come sempre insieme, a difesa di Terracina”.
Era soltanto il 4 marzo 2016 e quel ramo secco che volge al Calcatore è sempre lì, più arruzzunite che mai.

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