domenica 05 Maggio 2024,

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Latina. Zuliani (Pd) “Di Giorgi aveva paura del parere dell’avvocatura”

scritto da Redazione
Latina. Zuliani (Pd) “Di Giorgi aveva paura del parere dell’avvocatura”

Il sindaco ha fatto un danno alle casse del Comune di Latina per ottenere un parere pro veritate favorevole al suo operato. Il sospetto è che lo abbia fatto consapevolmente. È quanto sostiene Nicoletta Zuliani, consigliera comunale del Partito Democratico, che è decisa ad andare fino in fondo alla questione e che ha quindi scritto un’interrogazione perché il sindaco risponda delle sue azioni di fronte a tutto il consiglio comunale. Zuliani ha anche chiesto che la questione venga affrontata in commissione Trasparenza, perché vengano chiariti tutti i passaggi che hanno portato l’ente ad una spesa inutile e che ha arrecato danno alle sue casse, alla città – che oggi si trova con un mostro di cemento a Borgo Piave, in uno dei suoi ingressi principali – ed all’immagine stessa dell’ente e della sua amministrazione.
Zuliani ha ricostruito tutte le fasi “storiche” di quel parere esterno chiesto dall’ente di Piazza del Popolo, nonostante vi fosse un servizio di avvocatura comunale già pagato e preposto al lavoro di consulenza e difesa del Comune.
Vediamo i fatti.
Il professor Federico Tedeschini, esperto in urbanistica, è un professionista “vicino” al sindaco Giovanni Di Giorgi. Ciò non toglie che la legge vada rispettata: è infatti obbligo per gli enti pubblici – spiega Zuliani – utilizzare le proprie risorse interne per evitare di ricorrere a consulti, pareri e prestazioni esterne che costituiscono un onere per l’amministrazione. Per affidare un incarico esterno è necessario dunque che la risorsa interna (in questo caso l’avvocatura del Comune di Latina) metta nero su bianco la propria indisponibilità a fornire quel parere, motivando il diniego. Questo a Latina non è avvenuto perché il sindaco, sì ha scritto all’avvocatura il 30 maggio 2014 chiedendo la disponibilità ad un parere pro veritate in merito alla variante di borgo Piave, ma lo ha fatto palesando già l’intenzione di volerlo eventualmente chiedere al professor Tedeschini in caso di diniego. Dopo una settimana il sindaco invia i quesiti, esplicitando che la scadenza per la presentazione del parere è l’11 giugno. A quel punto l’avvocatura – ricostruisce Zuliani – dichiara la propria disponibilità, ma fa notare che non sono pervenuti i documenti necessari dal settore Urbanistica e resta in attesa delle carte. Invece il 17 giugno il sindaco, giustificandolo con un’estrema urgenza, affida il parere al professor Tedeschini, il quale però si prende ben tre mesi per rispondere ai quesiti: il parere arriva ufficialmente all’ente il 15 ottobre 2014. La parcella è di oltre 10mila euro, pagati da tutti noi”. Un importo che, secondo la consigliera del Pd, poteva essere meglio utilizzato per un anno di lavoro di un giovane avvocato, come figura di supporto all’interno dell’avvocatura, vista la mole esagerata di contenzioso che questa amministrazione genera.
La verità, ed è questa a mio avviso la cosa più grave – afferma Zuliani – è che il sindaco ha mentito ai cittadini: dov’era l’estrema urgenza se il professore si è concesso ben tre mesi per dare una risposta al Comune? La verità è che Di Giorgi aveva paura di quanto gli avrebbe detto l’avvocatura, la quale non avrebbe potuto che dare un parere negativo, visto poi l’esito della vicenda, oggi sotto la lente d’ingrandimento della magistratura. E consapevole dell’opacità di tutta la storia, ha dato mandato ad un consulente di fiducia che avrebbe potuto garantirgli ciò di cui aveva bisogno: un parere favorevole. Il sindaco confessi alla città quello che, sì per noi è soltanto un sospetto, ma che la magistratura sta smascherando come una triste vicenda di interessi personali a discapito dei cittadini e della pubblica amministrazione”.

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