venerdì 17 Maggio 2024,

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Formia, appello al sindaco per la villa confiscata alla camorra

scritto da Redazione
Formia, appello al sindaco per la villa confiscata alla camorra

 

Sono qui a scrivere alcune mie riflessioni per continuare a rendervi partecipi degli ultimi risvolti che riguardano una vicenda sulla quale mi sono più volte espresso in passato, ovvero, l’affidamento della villa di Acquatraversa, confiscata alla camorra e data nove anni fa in comodato d’uso alla Comunità Emmanuel.

E sono qui a scrivere anche per appellarmi direttamente all’Amministrazione Comunale di Formia e alle Associazioni che operano nel territorio perché tale vicenda non si trasformi in un’occasione persa per l’edificazione di una società davvero solidale ed includente.

Come è noto nel passato mi sono battuto, soprattutto a nome delle persone con disabilità e delle loro famiglie, perché la Villa di Acquatraversa diventasse veramente un’esperienza forte di coinvolgimento di tutte le associazioni e di tutte le realtà che vivevano e continuano a vivere un’esperienza di solidarietà con i più deboli, nella realtà formiana. Purtroppo, non sono stato ascoltato o ricevuto per un incontro né da don Vittorio Valerio (Presidente della Comunità Emmanuel) né dall’Amministrazione Comunale di Formia e né tantomeno dall’Arcivescovo di Gaeta. E questo mi ha fatto molto soffrire.

Così come mi ha profondamente colpito e amareggiato venire a conoscenza di una nota ufficiale dell’ufficio Urbanistica, Edilizia e Patrimonio inviata nell’ottobre del 2014  alla “Comunità Emmanuel”, al Sindaco Dott. Sandro Bartolomeo e al Presidente della Commissione Beni Confiscati Avv. Giuseppe Bortone,  nella quale si legge che “…il Comune di Formia ha avviato il Procedimento Amministrativo per la revoca del contratto di comodato che affida alla “Emmanuel-Duemila Onlus” l’uso della villa di Acquatraversa confiscata alla camorra” per le motivazioni seguenti:  “Considerato – si legge nella missiva inviata ai sensi della legge n. 241 del 7/08/1990 – che dai sopralluoghi esperiti negli anni 2013 e 2014 da parte di personale dell’Ufficio Patrimonio, del Comando di Polizia Municipale e da parte di amministratori comunali si è constatato un utilizzo quantomeno sottodimensionato dell’immobile per le attività legate alla integrazione di persone diversamente abili, finalità per la quale è stato concesso all’associazione l’immobile in località Acquatraversa, sussistono i motivi per la revoca del contratto in essere fino all’anno 2016 per inadempienza da parte del comodatario in ordine al perseguimento del fine sociale stabilito”.

Che sofferenza e che rabbia sapere che non solo si è stati dei privilegiati danneggiando i diritti altrui, ma non si è nemmeno rispettata la funzione per cui quel bene pubblico è stato assegnato!

 

Ed ora, a distanza di dieci anni, leggo la Determinazione della Segreteria Generale – Beni confiscati del Comune di Formia con un invito alle varie associazioni di manifestare interesse per l’affidamento in concessione della gestione dell’immobile di Acquatraversa.

Come prescritto nella Determinazione del Comune di Formia, mercoledì scorso, in qualità di Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “L’Aquilone”, sono stato a fare un sopralluogo alla villa. Ho incontrato anche altre tre associazioni: l’Associazione di Padre Domenico De Rosa, l’Associazione Arci e un’altra Associazione della quale non ricordo il nome. E so che nei giorni passati altre associazioni hanno visionato l’immobile.

Che tristezza! Che angoscia! Mi è sembrato di vivere un tragico film:  associazioni ‘all’assalto’ di un immobile a cercare di studiare progetti da realizzare per vincere ‘l’assalto’.

Mi chiedo: perché? Perché ritrovarsi a combattere una lotta tra persone in difficoltà e tra le varie associazioni ? Perché questa guerra degli e tra gli esclusi?

 

La Villa di Acquatraversa, credo, obblighi tutti noi, Amministrazione Comunale, associazioni, famiglie dei disabili e persone sensibili alle difficoltà dei più deboli, ad essere capaci di realizzare insieme ai disabili e a tutti gli esclusi della nostra città un luogo permanente di aggregazione delle famiglie, delle associazioni, degli operatori. È doveroso elaborare insieme un progetto e insieme imparare a gestire modelli ed esperienze di solidarietà  nel campo della lotta all’esclusione per la promozione delle persone in difficoltà.

La Villa di Acquatraversa ci obbliga ad essere capaci di lavorare insieme per far sì che tutte le persone disabili siano soggetti attivi del proprio percorso di crescita, secondo criteri di condivisione, accoglienza e progettualità.

La Villa di Acquatraversa ci obbliga ad essere capaci di intendere il lavoro d’insieme come servizio di emancipazione della persona e di cooperazione sociale atta a favorire la promozione e la valorizzazione delle persone, in particolar modo delle persone emarginate.

La Villa di Acquatraversa deve essere un’occasione per  farci sviluppare una capacità di attivare insieme il volontariato e il servizio civile come valore aggiunto alla qualità dell’agire comunitario.

Insieme dobbiamo sviluppare un “laboratorio sociale sul territorio” creando progettualità, strategie, professionalità e costruendo reti di collaborazione.

Tutti siamo chiamati ad essere disponibili a gestire l’immobile in questione congiuntamente ad altre realtà locali affinché l’immobile possa essere un “Centro Polivalente” per tutti i disabili, per i loro familiari e per le Associazioni impegnate con i disabili, con l’intento che il sito rimanga patrimonio dell’intera comunità cittadina e a servizio di tutti gli esclusi della nostra realtà locale.

La Determinazione del Comune di Formia rischia di creare rivalità tra le associazioni e frammentazione proprio in un settore in cui, invece,  dovrebbe esserci maggiore sensibilità e spirito di condivisione.

 

Sono convinto che ora sia il momento giusto per cogliere questa opportunità che abbiamo davanti: unire tutte le nostre idee, i nostri propositi, i nostri progetti e collaborare con entusiasmo per la creazione di un nuovo centro a servizio di tutte le persone in difficoltà ed insieme lavorare per il rafforzamento dello spirito di solidarietà e condivisione.

 

Invito, pertanto, l’Amministrazione Comunale di Formia nella persona del Sindaco, nella persona dell’Assessore alle Politiche Sociali e dell’intera Amministrazione Comunale ad essere finalmente promotrice di un lavoro di raccordo tra le diverse esperienze cittadine e, pur nel rispetto delle specificità di ciascuna, consentire una regolamentata, condivisa e comune gestione dell’edificio di Acquatraversa, superando così la Determinazione dell’affidamento a chi è capace di essere più brava dell’altra.

La Villa di Acquatraversa, finalmente restituita al suo legittimo proprietario, alla città di Formia, possa diventare veramente un bene comune, un bene che sia specchio di una politica nuova, di una politica attenta agli emarginati ed aperta ai contributi di quanti sono impegnati come testimoni e creatori di una società più umana, solidale e amica.

 

Salvatore Gentile

 

 

 

 

 

 

 

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