lunedì 29 Aprile 2024,

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Fisco: CGIA, per redditi medio alti al via aumenti addizionali regionali Irpef

scritto da Redazione
Fisco: CGIA, per redditi medio alti al via aumenti addizionali regionali Irpef

Nonostante siano solo 5 le Regioni interessate da questo monitoraggio, il campione è comunque molto significativo. Il numero dei contribuenti Irpef presenti in questi 5 territori è pari al 41,4% del totale nazionale. L’anno di riferimento, segnala la Cgia, è quello di competenza: pertanto, il pagamento effettivo avverrà l’anno successivo: nello specifico, l’importo delle addizionali regionali del 2014 verrà versato nel 2015 e quello di competenza per l’anno in corso nel 2016.
Alcune Regioni sono state obbligate per legge a rivedere le aliquote. Per differenziare le aliquote delle addizionali, dal 2015 i Governatori hanno l’obbligo di fare riferimento ai medesimi scaglioni di reddito Irpef. Di conseguenza, l’Emilia Romagna, la Liguria e la Lombardia hanno dovuto modificare il meccanismo di differenziazione vigente sino al 2014. La Cgia, inoltre, ricorda che l’aliquota base dell’addizionale regionale Irpef nei territori a statuto ordinario è pari all’ 1,23%.
Alle Regioni è altresì consentito di stabilire aliquote differenziate per scaglioni di reddito (riferendosi ai medesimi scaglioni vigenti per l’Irpef). In ogni caso, il livello applicabile per il primo scaglione (attualmente 15.000 euro) non può superare lo 0,5%. Le Regioni possono inoltre introdurre detrazioni e sconti d’imposta. Nel caso di disavanzo sanitario, le aliquote sono incrementate obbligatoriamente nella misura massima stabilita dalla legislazione vigente. Se il deficit sanitario è particolarmente grave, le Regioni sono obbligate a un Piano di rientro che consente l’accesso a ulteriori risorse; inoltre, sono imposti precisi obblighi di razionalizzazione della spesa sanitaria. Se il Piano di rientro non viene rispettato (e la Regione continua a essere in disavanzo), le aliquote dell’addizionale regionale sono aumentate di un ulteriore 0,3% oltre la misura massima prevista dalla legislazione vigente.

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