venerdì 26 Aprile 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

Unioni Civili: Calabria (Fi), Marino tratta Roma come suo esprimento
Con il ‘Celebration Day’, Marino insiste nel voler scavalcare il Parlamento, proseguendo su una strada che è già stata dichiarata impercorribile e facendo della Capitale d’Italia un terreno di esperimento e propaganda per se stesso“. Lo dichiara in una nota la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. “Gesti di ‘disobbedienza civile’ che esulano dalle competenze di una giunta cittadina -continua- non aiutano in alcun modo ad affrontare un tema, come la disciplina delle unioni civili, che spetta alle Camere. E’ incredibile che a fronte di una Città invasa dai rifiuti, preda di degrado e disservizi, prossima ad un appuntamento importantissimo come il Giubileo, il Sindaco continui a fare tutto tranne ciò che serve alla Capitale e ai romani“, conclude.


ATER PROVINCIA DI ROMA, PALOZZI-ABBRUZZESE (FI): “SU ROTAZIONI DIRIGENTI IL COMMISSARIO NON CONVINCE. ECCO INTERROGAZIONE”
Non convince affatto quello che sta accadendo in merito alla vicenda della rotazione dei dirigenti dell’Ater Provincia di Roma. In particolare, la nostra attenzione è rivolta al comportamento del commissario straordinario dell’ente, che, con nota del 27 marzo scorso, ha inoltrato al Direttore generale la richiesta di provvedere con decorrenza immediata alla rotazione di due incarichi dei dirigenti del ‘Servizio Gestione Immobili’ e del ‘Servizio Rapporti Istituzionali e Organizzazione’. Davvero una stranezza, quasi una forzatura, considerato che è competenza del Dg attribuire incarichi dirigenziali valutando professionalità, esperienza specifica maturata e affidabilità dei singoli dirigenti rispetto all’incarico da attribuire, trattandosi peraltro di rapporto di natura fiduciaria. La nota del Commissario Straordinario, a nostro giudizio, scavalcherebbe illogicamente le prerogative del Direttore Generale, entrando nel merito degli atti di gestione riservati prettamente alla competenza del DG e, di conseguenza, la stessa richiesta del Commissario straordinario assumerebbe seri contorni di illegittimità per eccesso e sviamento di potere con vizio di forma e di procedimento, trattandosi di un mero atto amministrativo esclusivamente riservato al dg medesimo. Il fatto singolare, inoltre, è che la rotazione, il cui provvedimento è stato poi adottato dal dg, riguarda solo i due dirigenti suddetti, quando si sarebbe dovuta effettuare nel pieno rispetto della legge contemplando nella rotazione anche i dirigenti dei Servizi Tecnico e Avvocatura. Per tutti questi motivi non condividiamo quella che riteniamo una vera e propria ‘invasione di campo’ da parte del commissario straordinario dell’Ater: comportamento che delegittimerebbe il ruolo della direzione generale e lederebbe la dignità dei due dirigenti. Vogliamo vederci chiaro e, a questo scopo, abbiamo presentato una interrogazione, nella quale al presidente Zingaretti e all’assessore competente Refrigeri chiediamo quali iniziative la Regione Lazio intenda assumere sia per verificare l’irritualità e l’illegittimità della disposizione del commissario straordinario dell’Ater Provincia di Roma, sia al fine di rendere interamente applicativa la norma, che disciplina la completa rotazione degli ulteriori incarichi dirigenziali esposti, ossia Servizio Tecnico ed Avvocatura”. Così in una nota i consigliere regionali FI, Mario Abbruzzese e Adriano Palozzi.


PROFUGHI A MARINO, PALOZZI (FI): “DICIAMO NO. BENE INTERROGAZIONE GASPARRI”
Sono fermamente contrario all’arrivo dei 78 richiedenti asilo da collocare a Marino in località Paolina, in una zona destinata a edilizia pubblica residenziale. Oltre ad essere una scelta illogicamente calata dall’alto e per nulla condivisa con comunità e amministrazione locale, quella della Prefettura di Roma è una decisione totalmente sbagliata pure nella sostanza, considerato che, come ha ben specificato il Comune di Marino nella missiva inviata a Gabrielli, i due immobili – resi disponibili dalla cooperativa RTI Tre Fontane-Senis Hospes, affittuaria degli immobili di proprietà della Flavia Costruzioni – non risultano idonei ad ospitare i rifugiati. Per questo motivo bene ha fatto il vicesindaco De Santis a chiedere lo stop al Prefetto, mentre è stata mia premura sollecitare immediatamente il senatore Fi Gasparri, che oggi ha presentato una interrogazione urgente al ministro Alfano al fine di bloccare la collocazione a Marino di decine di rifugiati. Ripetiamo, si tratta di una scelta logisticamente scellerata che danneggia i cittadini, che vivono in queste abitazioni private, che di fatto vengono trasformate in un ostello per stranieri. Non è possibile penalizzare dei condomini privati e la città di Marino, peraltro con ingenti spese pubbliche. Questa operazione va fermata per prevenire problemi di ordine pubblico. In queste ore siamo in costante contatto con la Prefettura di Roma, la quale, auspichiamo, possa tornare immediatamente sui propri passi e trovare una collocazione alternativa e più dignitosa per i 78 richiedenti asilo”. Così il consigliere regionale FI ed ex sindaco di Marino, Adriano Palozzi.


Nell’ambito di un’inchiesta giornalistica realizzata per mettere a fuoco la realtà di Ostia, Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, conduttori di ECG Regione, format che va in onda su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, sono riusciti ad intercettare Roberto Spada, da diverse persone considerato come il reggente del clan Spada sul litorale romano.
Spada ha negato ogni addebito a lui attribuito: “Sono una persona comune, come tutti gli altri. L’esistenza del clan Spada a me non risulta, è stato creato dai media. Io con la giustizia non ho alcun conto in sospeso. Ho fatto un reato a 18 anni, basta. Ho sbagliato solo una volta, ventidue anni fa. Come si è arrivato a parlare di me come reggente del clan Spada? Non ne conosco il motivo. Mi sento calunniato. Dicono che sono mafioso, ma chi mi conosce sa che non è vero. Qui lo sanno che nei miei confronti sono tutte invenzioni”. Roberto Spada ha negato anche l’esistenza del clan: “Il clan Spada non esiste: a Ostia ci sono 500 persone con questo cognome, siamo una famiglia numerosa, su tantissime persone è normale che ci possono stare 15 pregiudicati. Se prendo le distanze dalle pecore nere della famiglia? Certo, è normale, penso che accada in ogni famiglia. Se uno sbaglia è giusto che paghi“. Come vive? Lavora? Dove?: “Ho un bar, sono regolare, pago tutti i contributi, ogni tanto gioco a Poker, visto che sono un pokerista professionista, nel mondo del poker sono anche abbastanza conosciuto“.
A proposito della palestra Femus Art School sgomberata qualche giorno fa dal comune:Noi abbiamo provato a regolamentarci. E’ successo che quando siamo andati al comune ci hanno chiesto arretrati a partire dagli anni 70. Quella palestra era abbandonata, prima di entrarci chiedemmo il permesso. C’era uno schifo, uscivano topi da ogni posto, abbiamo ripulito e sistemato. In questa zona purtroppo non c’è nulla. Abbiamo aperto questa palestra, anzi questa scuola di danza, quando abbiamo cercato di regolarizzarci ci hanno risposto che avremmo dovuto pagare tutti gli arretrati. Dal 2005 al 2011 abbiamo pagato addirittura l’affitto per questo locale, fino a quando ci hanno fatto una proposta: o 850.000 euro da pagare subito o 9.500 euro al mese di affitto. Per noi era impossibile pagare una cifra del genere, chi ce l’ha quei soldi? Da quel momento in poi la palestra è stata occupata, sarebbe stato impossibile pagare una cifra del genere. La palestra non ha nessun fatturato, non è a scopo di lucro. Qui ci sono tante difficoltà, noi da quella palestra non abbiamo mai preso un centesimo. C’è una raccolta firme in corso per chiedere la riapertura della palestra, sono venute tante persone anche da fuori Ostia a firmare e a manifestarci solidarietà“. Su questa vicenda, sempre da Radio Cusano Campus, è stato intervistato Alfonso Sabella: Sabella ha dichiarato: “Abbiamo accertato che c’era un immobile di proprietà del comune che era stato abusivamente occupato per esercitare un’attività commerciale, per questo abbiamo preceduto al sequestro preventivo dell’immobile, denunciando gli occupanti alla procura della Repubblica a seguito di una regolare querela sporta dal Sindaco di Roma, Ignazio Marino“. Sabella ha fatto anche un primo bilancio sulla sua attività ad Ostia: C’è scarsità assoluta di risorse finanziarie che sono necessarie per assicurare i servizi essenziali ai cittadini. In un territorio come questo, in cui le mafie ci sono, l’assenza dello stato favorisce la penetrazione criminale. Quando le mafie stesse si fanno esse dispensatrici di servizi vuol dire che lo stato ha perso, e a Ostia non possiamo perdere. Stiamo lavorando mondo con l’assessore al bilancio, c’è scarsità generale di risorse su tutta Roma, la coperta è corta, stiamo provando a fare miracoli“.
Tornando a Spada, sull’esistenza della mafia a Ostia ha risposto così:Io credo nella giustizia, ci sono i giudici per fare questo lavoro. Se le persone vengono condannate probabilmente avranno le proprie colpe, se invece vengono assolte evidentemente si trattava di un fuoco di paglia“.
Spada ha ribadito di simpatizzare per il Movimento Cinque Stelle, dopo che qualche tempo fa la condivisione di un suo post su Facebook scatenò polemiche enormi nel panorama politico romano e nazionale: “Qui la gente non riesce ad arrivare a fine mese. Partiamo dal presupposto che io non credo nella politica. La destra ha fatto i danni, la sinistra ha fatto i danni, perché non provare il Movimento Cinque Stelle? Ad oggi sono un loro elettore, poi se sbaglieranno perderanno il mio voto come, credo, quello degli altri“.


Nichi Vendola, leader di SEL, è intervenuto a Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea di Ciancio. Diversi i temi affrontati dal Presidente della Regione Puglia.
Sulle Unioni Civili e sul celebration day di oggi a Roma: “Marino ha fatto una cosa buona che rende credibile l’immagine di Roma Capitale del Mondo. Un luogo che è simbolo della mescolanza delle culture e del fatto che oggi è maturo il tempo di esercitare diritti per tutti e per tutte. E’ una vergogna che l’Italia sia agli ultimi posti nella classifica dei diritti civili, questa cosa deve essere sanata, non si può immaginare che un blocco neoclericale possa impedire ancora all’Italia di guadagnare un avanzamento. Già le proposte di legge di cui si discute in Parlamento rappresentano un compromesso e sono un minimo sindacale, tuttavia per noi è importante aprire un varco e fare questo passo in avanti“. Vendola è appassionato nella sua arringa: “La cultura diffusa è contraddittoria nella società con tematiche che un tempo erano tabù ma contemporaneamente nella società ci sono anche minoranze omofobe che rivendicano un presunto diritto, quello di offendere, di insultare, di negare la libertà di chi sta semplicemente rivendicando il diritto a non vivere in clandestinità e a raccontare fino in fondo la natura del proprio desiderio. Il parlamento è uno specchio della società, anche se è un passo indietro rispetto alla gente, perché le elite dirigenti del nostro paese hanno praticato la doppia morale, basta pensare ai siparietti legate alle notti brave e alla spregiudicatezza nei costumi ma moralisti per motivi elettorali nelle piazze e in tv. Questo è frutto di una ipocrisia che va abbattuta. Il regime dell’ipocrisia deve essere scardinato, perché tante vite ne sono prigioniere e molti adolescenti si affacciano alla vita con tanta paura, preoccupati dalla ferocia di uno stigma sociale di una società che ancora non vive la diversità come una ricchezza. La democrazia non è soltanto il pluralismo dei partiti, ma è anche il pluralismo delle forme di vita. Tanti sindaci si stanno battendo bene, ma sono contrastati da un Ministro dell’Interno che continua ad operare come un feldmaresciallo ottocentesco“.
Nel corso del proprio intervento, Vendola è tornato sulla sua voglia di avere un figlio:In altre società è consentito il diritto all’adozione e il matrimonio. Anche qui si tratta di parlare non per temi astratti, ma conoscendo. Ad esempio la realtà delle famiglie arcobaleno o delle famiglie omogenitoriali. E’ un pezzo di mondo che esiste e non credo che sia una minaccia per la famiglia tradizionale. La povertà e la crisi economica sono una minaccia per la famiglia tradizionale.
Da Vendola una battuta sulla riforma della scuola: “Ne penso tutto il male possibile. Puzza di autoritaritarismo, ha dentro di sé una grave malattia, quella di organizzare il mondo della scuola attorno alla figura di un preside podestà, che ha il potere di reclutare il personale docente e questo significa che il rischio di avere docenti allineati ai suoi convincimenti è enorme. Un preside omofobo, ad esempio, arruorelerà insegnanti bigotti, e questo lede l’articolo 33 della nostra costituzione. Il tumulto del mondo della scuola è sacrosanto. Era difficile immaginare che si potesse fare peggio della Gelmini. Renzi ci è riuscito“.

Sull’idea di una nuova sinistra, tra gli esuli del Pd, SEL e Coalizione Sociale, Vendola ha le idee chiare: “Una grande sinistra, di cui il paese ha bisogno, può nascere soltanto confrontandosi con i dilemmi veri del nostro tempo, su tematiche che dovrebbero spingere la politica ad essere meno ignorante, a connettersi ai saperi del nostro tempo. Una sinistra che nascesse soltanto sulla somma algebrica di tante schegge sconfitte non avrebbe un grande futuro davanti a sé, noi invece dobbiamo interrogare il lavoro precario, il coworking, le performance delle start up innovative, di immaginare politiche industriali che sappiano davvero proporsi come alternative a un modello fondato sulla competizione sul costo del lavoro e invece a un modello puntato sulla competizione sulla qualità dei prodotti. Insomma, la sinistra deve assumere la questione di genere e la questione generazionale come grandi terreni di ricerca, confronto ed elaborazione di un programma per il futuro. Questo dobbiamo fare, non soltanto costruire una casa più grande per chi va via dall’ex Pd, ormai diventato partito della nazione o per chi da tempo è andato via da tutto ed è scivolato nell’astensionismo“.


La soluzione delle quote non funziona. Bisogna rimpatriare richiedenti asilo che non hanno diritto, gli altri dovrebbero essere liberi di andare dove vogliono. Trattato di Dublino? E’ carta straccia“. Lo ha detto il Professor Giuseppe Terranova, docente di Storia e Istituzioni dell’Africa all’UniCusano, ai microfoni della trasmissione “Il mondo è piccolo” su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Il Prof. Terranova, che si trova a Bruxelles per assistere ai lavori della Commissione Europea, ha spiegato: “L’accordo che è stato raggiunto ieri in Commissione riguarda un’opera di intelligence per mettere fuori uso i motori delle imbarcazioni in partenza dalla Libia. Per il via libera delle Nazioni Unite occorrerà almeno un mese secondo me. Per il resto, non esiste alcuna ipotesi di intervento militare sul territorio libico, e sono stati esclusi anche interventi dall’alto con eventuali droni. Il provvedimento sulle imbarcazioni da solo non serve a nulla, servono interventi multipli per risolvere la situazione. In Europa c’è bisogno di leader che sappiano prendere decisioni. L’ipotesi delle quote non ha mai funzionato e non funzionerà neanche stavolta. Lo vediamo anche a livello nazionale, basti pensare a come hanno reagito le regioni e i comuni alla richiesta del nostro Ministro dell’Interno di distribuire su tutto il territorio nazionale i migranti che arrivano a Lampedusa. Bisognerebbe avere il coraggio di rimpatriare i richiedenti asilo che non hanno diritto. E coloro che invece hanno diritto dovrebbero essere liberi di andare dove vogliono. Anche perchè questo già avviene in modo illegale e i governi ne sono consapevoli. Il trattato di Dublino? E’ carta straccia, non funziona“.


Su Touil attendibili accertamenti Procura di Milano. Per fonti tunisine è legato al terrorismo, bisogna capire il suo grado di coinvolgimento nella strage. Salvini? La sua analisi è semplicistica“. Sono le parole di Stefano Dambruoso, deputato della XVII Legislatura per Scelta Civica per l’Italia e dal 21 marzo 2013 Questore della Camera dei Deputati, intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano” su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, in merito all’inchiesta sulla strage al Museo Del Bardo di Tunisi.
E’ più attendibile l’accertamento fatto dalla Procura di Milano -ha affermato Dambruoso-. E’ vero che Touil in quei giorni era in Italia. Le fonti tunisine hanno detto che verosimilmente faceva parte di un’area legata al terrorismo, bisognerà capire qual è il suo grado di coinvolgimento nella strage“.
La Lega dice che i terroristi arrivano con i barconi? E’ un modo semplicistico di inquadrare la questione. Chi organizza quel traffico di migranti è interessato a speculare sulla povertà e sulla vita di quelle persone, che sono costrette ad affrontare viaggi che a volte si rivelano mortali. Parallelamente ci può essere anche l’organizzazione terroristica che magari controlla la cosa da cui parte il barcone e può farsi pagare una sorta di ‘pizzo’, in questo modo si finanzia indirettamente il terrorismo.Questa è la lettura più lineare rispetto al fenomeno che stiamo analizzando“.

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