giovedì 28 Marzo 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

ROMA, FASSINA STOPPA MARINO: “UN INGRESSO IN CAMPO SENZA COORDINAMENTO A QUESTO PUNTO SAREBBE DANNOSO”, DICE A RADIO CUSANO CAMPUS
Stefano Fassina, candidato sindaco di Roma di Sinistra Italiana, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Stefano Fassina ha parlato dei temporeggiamenti di Ignazio Marino, che ancora deve sciogliere il nodo sulla propria candidatura:Se se la sta tirando un po’ troppo? Certamente quella legata ad Ignazio Marino è una situazione difficile, valuterà lui. Noi andiamo avanti, abbiamo dato sin da gennaio la disponibilità a fare le primarie con altre candidature che si rendevano disponibili per un progetto di cambiamento radicale. Il 2 e il 3 aprile prossimo faremo oltre 100 banchetti in tutta la città, dove la coalizione che sostiene la mia candidatura presenterà il programma e il sottoscritto presenterà la propria candidatura ai cittadini. Nel programma i cittadini troveranno un impegno contro la disuguaglianza, che a Roma ha assunto una dimensione stratosferica. Il mio impegno, poi, sarà per il lavoro, per un trasporto pubblico efficiente e la trasformazione dei municipi in comuni metropolitani. Vogliamo poi innalzare il livello della raccolta differenziata e ridurre la Tari, che per gli esercizi commerciali e le botteghe artigiane vogliamo addirittura dimezzare. Abbiamo poi un piano specifico per ristrutturare il debito pubblico e tanti altri impegni che fanno parte delle emergenze quotidiane che viviamo nella città. Marino presenterà il suo libro il 31 marzo? Non so se potrà annunciare in quella data la sua candidatura per dare una spinta promozionale al libro. Noi abbiamo cercato di unire tutte le forze disponibili e impegnate in un progetto di radicale discontinuità. E’ evidente se ci fosse un ingresso in campo a questo punto senza coordinamento credo che non farebbe bene a nessun progetto, neanche quello di Ignazio Marino“:


ROMA, STORACE DIFENDE MOGHERINI: “FORSE AVREI PIANTO ANCHE IO“. POI SU LOTITO: “PIÙ VOLTE HA PROVARE A ENTRARE IN POLITICA, MA NESSUNO LO VUOLE“. SUI SONDAGGI: “MELONI A 5 PUNTI DAL BALLOTTAGGIO? HO VISTO IL SONDAGGIO MA HO VISTO ANCHE LA FATTURA. SONO NUMERI A CASO
Francesco Storace, candidato sindaco de La Destra, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Sugli ultimi sondaggi Francesco Storace è stato critico: “Giorgia Meloni a 5 punti dal ballottaggio? Sì, il sondaggio l’ho visto, poi ho visto pure la fattura però. Sono sondaggi commissionati. Se avessero un minimo di attendibilità darebbero risultati di tendenza simili. Invece cambiano di volta in volta a seconda di chi li chiede. Numeri a caso, sono sondaggi fatti dalla famosa ditta PEF, pizza e fichi. I romani sono tristi, non vedono una prospettiva. La candidata più accreditata spara scioccate su Acea, quello del PD supplica il partito di portarlo ma già si rende conto che l’hanno mollato, mentre a destra c’è una commedia mai vista“.
Francesco Storace, poi, ha commentato la polemica nata dalle lacrime di Federica Mogherini:Francamente sono rimasto basito da questa polemica, forse sono all’antica. Se uno si commuove indica una emozione. Magari può aver finto, ma che si chiedano le dimissioni per una persona che piange mi pare assurdo. Anche Obama ha pianto una volta, che facciamo lo cacciamo dalla Casa Bianca? Io non chiedo le dimissioni perché uno si emoziona. Chiedo le dimissioni perché uno è inefficiente. Qualunque persona dotata di umanità può emozionarsi. Forse avrei pianto anche io, se avessero bombardato la Pisana, dove sto tutti i giorni“.
In chiusura da Francesco Storace un commento su Claudio Lotito:Se ha provato ad entrare in politica? Un sacco di volte, ma è stato sempre respinto con perdite. Nessun partito lo ha preso perché ha dimostrato quello che vale: è un chiacchierone e inconcludente. E’ vero che in politica c’è spazio per i chiacchieroni e inconcludenti, ma uno in più sarebbe stato invasivo“.


MARO’ GIULIA LATORRE A RADIO CUSANO CAMPUS: “SARO’ IN UN CORTOMETRAGGIO PER PARLARE DELL’AMORE OMOSESSUALE. IN ITALIA PERSONE OMOFOBE”
Giulia Latorre, figlia del marò Massimiliano, è intervenuta questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Giulia Latorre, figlia del marò Massimiliano, ha parlato del suo ultimo progetto:A breve a Taranto gireremo un cortometraggio dove prenderò parte. Un bel progetto, che abbiamo deciso di sostenere, perché viene trattato l’amore, sotto ogni punto di vista e al di là del giudizio delle persone. La storia di due ragazze che si incontrano e si innamorano, anche se alcune loro amiche cercheranno di ostacolarle. Abbiamo utilizzato questa metafora proprio per risaltare le difficoltà che la società ci impone per non farci vivere liberamente i nostri sentimenti“.
Giulia Latorre, figlia del marò Massimiliano, quindi, torna a parlare di omosessualità dopo il suo coming out: Capita in molte situazioni che amici si mettano contro una persona solo perché questa è omosessuale. Per questo stiamo cercando di sensibilizzare tutti. Se qualche amica mi ha abbandonato dopo il mio coming out? No, io non ho mai avuto problemi, tutta Taranto già sapeva come la pensavo da questo punto di vista. In Italia ci sono persone omofobe, purtroppo esistono e non possiamo farci nulla, dobbiamo andare avanti ed ignorarle. Il cortometraggio in questione uscirà tra una settimana. Da attrice mi sono trovata benissimo, proseguire in questo campo sarebbe il mio sogno“.


Edoardo Maria Anghinelli, presidente Onsci (Osservatorio Nazionale per la Sicurezza dei Cittadini), è intervenuto ai microfoni della trasmissione “La storia oscura”, condotta da Fabio Camillacci su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
In merito all’allarme terrorismo a Roma e in Italia. “Il rischio c’è e da mesi ho lanciato l’allarme sulle carenze della sicurezza in Italia –ha affermato Anghinelli-. Avevo consigliato lo slittamento del Giubileo. Le nostre forze dell’ordine, che ringrazio pubblicamente, stanno lavorando con materiali non adeguati. Il caso più eclatante è quello dei giubbotti anti-proiettile. Riguardo gli hardware, quelli che abbiamo a Roma sono obsoleti. La tecnologia legata alla sicurezza ha fatto passi avanti enormi, addirittura si possono analizzare i volti dei passanti catalogandoli con i propri dati identificativi. Abbiamo problemi di scippatori in metro, che non riescono ad essere fermati, figuriamoci cosa succederebbe con i terroristi. Non è stata fatta nessuna simulazione anti-terrorismo in Metro. Non parliamo poi della sicurezza degli ascensori. A Furio Camillo è morto un bambino, ce lo ricordiamo tutti. Non ho mai visto un body scanner all’interno dei centri commerciali. Con la pelle dei cittadini non si scherza. Non me ne vogliano i negozianti, ma ad esempio la galleria Alberto Sordi è a 100 metri dal parlamento. In una parte dello stabile, sul retro, ci sono gli uffici della presidenza del consiglio. Se un attentatore entra nel negozio di abbigliamento davanti a Palazzo Chigi, fa finta di provare un vestito nel camerino e si fa esplodere, succede l’inferno a due passi da Palazzo Chigi. Tuttora non c’è un body scanner lì. Oggi i militari vengono messi a presidiare luoghi sensibili, trasformandoli in ignari obiettivi. Denuncio queste cose da tantissimo tempo. Se finora non hanno colpito in Italia è solo una questione di fortuna o di poco interesse che i capi di queste organizzazioni hanno nei confronti dell’Italia. A mio avviso in Italia oggi non abbiamo un peso politico tale da stravolgere le linee del terrorismo internazionale. Anche il discorso del Vaticano lascia il tempo che trova secondo me. L’attentato a Bruxelles non è stato effettuato di venerdì, giorno simbolo per gli islamici. Stavolta lo hanno fatto di martedì, al giorno della ripresa dei lavori parlamentari Ue, quindi con tutti i dispositivi di sicurezza al massimo delle loro funzioni. E’ un attacco diretto alla comunità europea e al parlamento europeo. Da quando l’allarme terrorismo è stato dichiarato non ho visto alcun controllo dei centri islamici spontanei che nascono nelle periferie delle città, che di solito reclutano i combattenti per indottrinarla. Ancora non ho visto nessun controllo e nessuna retata in questi centri. Non credo che partano terroristi a sbarcare sulle coste italiane per compiere attentati, credo che siano degli individui plasmabili attraverso questi centri islamici. Non credo che Alfano abbia capito questo concetto. Ho provato a dirglielo diverse volte attraverso i giornali, ma non mi pare abbia chiaro il concetto”.

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