giovedì 28 Marzo 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

L’ avvocato Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti (in carcere per l’omicidio di Yara Gambirasio), è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia”, condotta da Matteo Torrioli, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Sulle deposizione di Marita Comi, moglie di Bossetti, in merito ai video hard sul pc (“Io e massimo li guardavamo insieme” ha affermato la donna). “Sul computer di Bossetti non c’è materiale pedopornografico –ha affermato Salvagni-. Lo ha detto il tenente dei Carabinieri in sede di controesame. Tolto il contenuto pedopornografico, tutto il resto è lecito. Io mi meraviglio quando qualcuno si scandalizza e fa di questo tema un argomento di discussione. Qualche benpensante ritiene che debbano essere portati via i figli alla signora Comi perché ha guardato dei video porno. Allora bisognerebbe portare via i figli al 90% delle persone, le statistiche parlano chiaro. Quello a Marita Comi è stato un interrogatorio molto duro. L’accusa voleva dimostrare che c’è una sorta di perversione nei confronti dell’imputato che dirige le sue attenzioni su un sesso femminile di minore età, cosa che però è stata smentita dalle risultanze processuali. Il pedofilo non si scopre pedofilo a 40 anni e nel pc di un pedofilo ci sono tonnellate di file a contenuto pedopornografico”.
Sulla testimonianza di Alma Azzolin, che ha detto di aver visto Yara salire sul furgone di Bossetti.Sono tantissime le incongruenze di questa testimonianza –ha affermato Salvagni-., giunta a 4 anni dai fatti. E’ l’unica testimonianza su oltre 4000 persone sentite che conferma questo dato. Quando un dato è così isolato lascia riflettere sulla sua genuinità”.
Le prossime mosse della difesa di Bossetti. “Abbiamo smontato tutte le tesi dell’accusa, resta solo mezzo dna –ha spiegato Salvagni-. La difesa chiederà a breve una perizia su questo punto”.


Vladimir Luxuria è intervenuta su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Luxuria ha commentato l’omicidio di via Igino Giordani: “Quest’omicidio va commentato come si commentano i crimini efferati. Un omicidio che avviene per il gusto di uccidere, è una cosa inconcepibile. Mi dà molto fastidio che ci sia qualcuno che a questa storia vuole dare un’etichetta sessuale. C’è già chi parla di eterofobia, questa è una assurdità. Io credo che quando c’è la follia non la si può razionalizzare attraverso un orientamento sessuale. Non credo che la coppia che andava in giro a buttare acido sui ragazzi possa essere identificata come eterosessuale. Questi sono dei pazzi, hanno scelto la vittima e hanno compiuto questo delitto tremendo. Bisogna stare in guardia dai party chimici. C’è questa nuova moda in cui si organizzano festini privati in casa e si consumano droghe a livelli eccessivi. Bisogna stare molto attenti a questi fenomeni. Tutta la nostra comunità è sotto choc per quanto accaduto“.
Luxuria ha poi parlato dei giochi gay, che arriveranno a Roma nel 2019:Avevamo già avuto l’incoraggiamento di Malagò, sempre in prima linea per sottolineare che lo sport deve essere educativo, contro ogni discriminazione e contro l’omofobia. Io sono riuscita ad aggiudicare nel 2019 Roma come sede degli Eurogames, una realtà che esiste già da diversi tempi. Preciso delle cose: è vero che sono gay games, ma sono aperti a tutti. E per quanto riguarda i soldi, bisogna sottolineare che questo evento verrà finanziato quasi totalmente da sponsor privati“.
Luxuria poi ha parlato delle prossime elezioni a Roma: “La dichiarazione di Storace sulla chiusura dei ristoranti indiani? A volte qualcuno crede di dire delle cose di destra, sarebbe invece il caso di dire delle cose sensate. Ora sappiamo chi è il candidato del PD, chi è il candidato dei Cinque Stelle, nel centrodestra è rimasto Bertolaso? Io spero solo che si faccia una campagna elettorale per gli interessi di questa città, mi vergogno che sia una città che oggi si presenta in questo stato. Giachetti lo conosco, nei miei due anni di esperienza parlamentare ho avuto modo di parlare con lui, è una persona molto aperta, credo sia uno a favore dei diritti civili, contro l’omofobia. Sulla carta dovrebbe esserlo anche Virginia Raggi, ma si è visto che quelli del Movimento Cinque Stelle non sono poi così affidabili. Si candida anche Adinolfi? Lui è disperato, sperava tantissimo che passasse la stepchild adoption, perché ci avrebbe fatto una campagna pazzesca. Il fatto che non sia passata, invece, ha stemperato le sue armi“.


8 MARZO, PALOZZI (FI): “COMBATTERE CONTRO DISCRIMINAZIONE”
Oggi si celebra la Giornata internazionale della Donna con l’obiettivo di combattere quotidianamente contro ogni forma di discriminazione e per affermare i reali valori di equità e uguaglianza civile. Esprimo i più sinceri auguri a tutte le donne del nostro Paese perché oggi più che mai la nostra società e la politica che la governa hanno bisogno di uscire dall’inutile retorica dei dibattiti ideologici per mettere in moto un processo virtuoso che attribuisca all’universo femminile il rilievo istituzionale e sociale, che merita”. Così il consigliere regionale di Forza Italia, Adriano Palozzi.


Francesco Storace, leader de La Destra e candidato sindaco a Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ecg Regione”, condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Riguardo il referendum confermativo sulla candidatura di Bertolaso a sindaco di Roma per il centrodestra.Mi chiedo se da qualche parte, nei loro regolamenti, ci sia scritto se è possibile formare i comitati per il no a Bertolaso –ha affermato Storace-. Ho qualche dubbio in proposito. Secondo me tireranno fuori una scheda che dirà: siccome Bertolaso è il più bravo del mondo, dicci che cosa vorresti facesse. Non si pongono proprio il problema del dubbio dei cittadini rispetto a un candidato impresentabile. Alcune fonti all’interno di Forza Italia mi hanno detto che avrebbero deciso di anticipare le consultazioni a questo fine settimana, per evitare l’arrivo delle mie truppe cammellate a votare no. Voglio rassicurarli che non ci penso per niente, perché a una consultazione poco seria non è serio partecipare. Mi meraviglia che un uomo che ha avuto la genialità nella comunicazione come Berlusconi, incorra in un errore del genere. Le primarie col candidato unico sono una cosa da regime sovietico. Sono sintonizzati su un altro pianeta. Il tempo per le primarie vere è abbondantemente scaduto, hanno fatto una scelta contro gli elettori e la pagheranno alle urne”.
In merito alla sua dichiarazione sulla chiusura dei ristoranti indiani in Italia, qualora l’India non rilasciasse i Marò. “Hanno preso 10 secondi di un discorso di un’ora –ha spiegato Storace-. Io ho parlato del programma per la città e quella frase veniva dopo un riferimento a quello che è successo a un ragazzo torturato in Egitto, a quello che è successo ai nostri connazionali in Libia, quindi al tema della dignità nazionale. Se poi si fa polemica su una battuta, avanti un altro. La mia era l’affermazione di un rifiuto alla sottomissione nel nome della dignità nazionale, noi siamo sotto ricatto perché ci sono due nostri connazionali ostaggi di un Paese lontano e c’è un governo che non reagisce. Dei Marò non ne parlava nessuno”.
Sulla vittoria di Giachetti alle primarie. “E’ una vittoria amara –ha affermato Storace-. perché loro stessi hanno denunciato la scarsa affluenza. Anche se 40mila persone sono sempre più delle tre che hanno deciso di candidare Bertolaso, rimanendo poi in due. Salvini? Non so cosa vuole fare. Se si schiera con Bertolaso o Marchini, mi sembra che perda molto di quel potenziale innovativo che la Lega ha voluto mettere in campo con scelte coraggiose dal punto di vista politico”.


Giulia Latorre, figlia del marò Massimiliano, è stata intervistata da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, conduttori del format Ecg Regione su Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) .
Giulia Latorre ha detto la sua sulla festa della donna: “Le origini fanno riferimento a un gruppo di donne morte mentre manifestavano per i propri diritti. Penso che l’otto marzo, per questo, vada rispettato soprattutto per tutti coloro che hanno perso la vita per inseguire i propri diritti. Donne, madri, compagne di percorso, amiche. Le lotte rivolte all’affermazione dei diritti ci sono state e ci saranno ancora. Tanto abbiamo ottenuto ma tanto dobbiamo ancora ottenere. Questa giornata di festa non deve essere trasformata in una mera giornata di uscita in branco. Sono felicissima, poi, perché quest’anno la festa delle donne sarà all”insegna della prevenzione e della salute. L’A.N.D.O.S. ha messo in atto una iniziativa con diverse strutture ospedaliere per visite senologiche gratuite proprio in questa giornata. Io ho mia mamma che ha lottato per tantissimi anni contro il cancro. La donna va amata tutti i giorni, non solo oggi“:
Giulia Latorre, poi, ha risposto a Francesco Storace, il candidato a Sindaco di Roma che ha promesso, qualora dovesse diventare primo cittadino, la chiusura dei ristoranti indiani se l’India non dovesse liberare i marò:Ma veramente è stata detta una cosa del genere? Il lavoro è un diritto, quindi non potrà mai far chiudere un’attività lavorativa. Toglierebbe il diritto di lavoro. Io sono una persona pacifista. Ma non bisogna prendere in mano una situazione delicata e strumentalizzarla ai propri fini, per prendere voti“.
Da Giulia Latorre, infine, un annuncio sulla sua attività attuale: “Sto facendo la fotomodella in intimo, glamour, suicide girl e altro. Tranne il nudo però! Cosa sono le suicide girl? Le fotomodelle tatuate“.


L’avvocato Francesco De Jaco, legale di Cosima Serrano, imputata per l’omicidio di Sarah Scazzi, è intervenuta nella trasmissione “Legge o giustizia”, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
La Corte d’appello di Taranto ha confermato l’ergastolo per Cosima Serrano e Sabrina Misseri, a giugno inizierà il processo in Cassazione. “L’ambiente in cui i due primi processi si sono svolti –ha affermato De Jaco- erano inidonei ad essere teatro di questa tristissima vicenda, lo ha detto anche il procuratore generale della Corte di Cassazione. Lui stesso aveva sostenuto la tesi dell’incompatibilità ambientale del processo. Oltre che l’ambiente, c’era una situazione estremamente compromessa, relativamente a chi doveva giudicare. A tutt’oggi le motivazioni del processo di secondo grado non sono ancora state depositate. I 90 giorni che la Corte d’Assise si era assegnata sono stati ampiamente superati, anche quelli della successiva proroga. Avrebbero dovuto essere notificate un mese e mezzo fa. Noi invece avremo tassativamente 45 giorni per ricorrere in Cassazione, replicando alle motivazioni della Corte d’Assise. Già questo dimostra che questo processo non si doveva svolgere a Taranto. Noi ci auguriamo che finalmente un giudice terzo possa valutare con più serenità ed equilibrio quello che è successo”.
Cosima è abbattuta –ha spiegato De Jaco-, è preoccupata per la figlia più che per se stessa. Lei è angustiata perché afferma che per lei la vita è finita, mentre per la figlia non è finita e quindi è un’assurdità che Sabrina sia in carcere nonostante sia innocente. Queste due donne sono in carcere per un processo che i giudici descrivono come d’istinto, un processo basato su un omicidio d’impeto e un omicidio d’impeto non può essere stato commesso da due persone. Cosima e Sabrina non sono molto legate, Sabrina era molto più legata al padre. Cosima aveva una funzione educativa nella famiglia, che era una famiglia matriarcale”.


REGIONE, PALOZZI (FI): “DA ZINGARETTI SOLITA PANTOMIMA MEDIATICA”
Continua la pantomina mediatica del presidente Zingaretti che anche oggi inscena il teatrino dell’annuncio, parlando di una regione che risparmia, taglia poltrone e riduce partecipate. Il solito “tutto fumo e niente arrosto”, quello del governatore del Lazio, che utilizza un fuorviante trionfalismo per nascondere le inadeguate politiche in tema di trasparenza e razionalizzazione: ad esempio, le tante proposte normative, rimaste carta straccia, su accorpamenti e riduzione delle aziende regionali che si occupano di mobilità e politiche abitative. Senza considerare le inutili quanto esose consulenze esterne, volute in gran numero da questa amministrazione alla faccia del personale interno e dei già bistrattati cittadini del Lazio. Caro Zingaretti, non ci siamo proprio”. Così, in una nota, il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.


Carlo Lucherini, Senatore del PD, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Non credo si possano ricondurre le primarie ad una questione di correnti, hanno vinto i candidati più forti nelle varie realtà –ha affermato Lucherini-. Con tutto quello che è successo negli ultimi mesi a Roma, una certa disaffezione degli elettori nei confronti del Pd era prevedibile. Considero positivo aver portato 50mila persone a votare. Si può partire da questi 50mila che sono un capitale importante per cercare di vincere le elezioni a Roma, sicuramente in una situazione di grande difficoltà. A Roma il M5S è favorito dai pronostici, anche se il candidato che presentano loro è frutto di una scelta fatta da 3800 votanti alle primarie, in quel contesto nessuno ha parlato di flop e scarsa partecipazione al voto. A Roma abbiamo fatto pulizia con il Commissario Orfini e con l’impegno che abbiamo messo per ripulire il partito, Giachetti è una testimonianza di questo, perché ha sempre combattuto le correnti, è un candidato che può aprire una nuova stagione a Roma. Il cambiamento è già avvenuto, le primarie dimostrano che si è ripartiti da zero, abbiamo chiuso i circoli che andavano chiusi, ridotto il tesseramento solo a chi è convinto di aderire al Pd. Roma certamente è la città più difficile d’amministrare in Italia, per la sua complessità e la sua grandezza in termini di popolazione, ma Rutelli e Veltroni hanno dimostrato che si può amministrare bene e mantenendo le mani pulite”.


Picchiata dal marito e abbandonata dagli assistenti sociali. La signora Maria, una maestra elementare di Roma, affetta da una malattia rara di origine autoimmune, ha raccontato la sua storia ai microfoni di Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format “Genetica Oggi” condotto da Andrea Lupoli.
Sono una donna sola che non è stata capita –ha raccontato Maria-. Nel 2010 il mio ex marito era passato dalla depressione all’ossessione e una sera mi ha spinta contro un tavolo, ho sbattuto la testa e sono andata a finire al pronto soccorso. Mio figlio ha raccontato tutto ai medici, quindi sono intervenuti gli assistenti sociali e mi hanno fatto andare via di casa con i miei figli, perché avevo un marito violento. Però non mi hanno tutelata né come malata né come donna, perché non mi hanno dato una casa, mi hanno mandata sempre in case in affitto e oggi sono al terzo sfratto. Avevo parlato con il sindaco Marino e con l’URC di Roma, che mi avevano promesso metà dei soldi per pagare l’affitto e invece non mi hanno mai dato nulla. Oggi mi ritrovo a dover pagare un avvocato 4000 euro per fare una domanda di azzeramento dei debiti, perché nel 2012 è stata fatta una legge che lo permette. Adesso da ammalata non so se devo mangiare, pagare l’affitto o curarmi e mi ritroverò a dover pagare tutti quei soldi per un avvocato per far valere i miei diritti. Come si fa a lasciare da sola una donna italiana malata con due figli senza tutela? Come fa una donna in questa situazione ad essere caritatevole e buona con tutti quanti, quando nessuno è stato buono con lei? Nessuno ha tenuto conto della mia grave malattia. Soltanto all’URC a un signore è scappata una lacrimuccia perché aveva capito la gravità della mia malattia, ma non ho mai avuto niente. Non sono ancora riuscita a superare questo momento di difficoltà, ad oggi ancora devo scegliere se pagare l’affitto, se curarmi o se comprare da mangiare per me e per i miei figli che sono disoccupati. Se sparisce il mio stipendio sparisce tutto. Con il mio ex marito non ho avuto più rapporti perché sta ancora male, anzi è peggiorato. Andava aiutato, così come andavo aiutata io. Vorrei che il Prefetto mi chiamasse. Anche se, adesso che ci sono le elezioni, non vorrei che qualcuno mi promettesse in cambio del voto quello che mi spetta di diritto, cioè un alloggio, l’assistenza e l’azzeramento di tutti i debiti, che ho contratto con Enel e Eni perché non riesco a pagare le bollette. Voglio tornare ad essere una donna normale, di non aver paura ogni giorno di morire e non lasciare i miei figli da soli. Io dico, lasciano morire le persone da sole e devono suicidarsi per fare notizia? La salute no, il matrimonio no, almeno una giustizia la devo avere”.

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