venerdì 03 Maggio 2024,

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Piano salvaguardia territorio, minacce a Zingaretti-Leodori

scritto da Redazione
Piano salvaguardia territorio, minacce a Zingaretti-Leodori

Se non fermate il Piano territoriale paesistico regionale vi fermeremo noi. Ti facciamo male“. Minacce, esplicite, messe nero su bianco in una lettera anonima indirizzata al presidente del Consiglio Regionale del Lazio Daniele Leodori, ma che coinvolge in prima persona anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, e proprio nel giorno in cui la Pisana ha discusso, e infine approvato quasi all’unanimità, la proroga alle norme di salvaguardia del territorio. La busta, recapitata nella sede del Consiglio di via della Pisana, porta il timbro postale di ieri, 18 febbraio. E’ stata aperta solo oggi, e il presidente Leodori ha subito sporto denuncia alle forze dell’ordine: “Diciamo che è Carnevale – ha commentato su Twitter – e qualcuno si è voluto mettere la maschera da cattivo“. Il tono dell’anonimo è sprezzante: “Non fare la verginella, non incanti nessuno – si legge nella missiva, scritta al computer – tu e Zingaretti siete i simboli del regime mascherato. Se continuate su questa linea, se non fermate il Ptpr vi fermeremo noi. Stai attento, è il primo e ultimo avvertimento“. La chiusa è tutta in lettere maiuscole: “Ti facciamo male“. A Leodori e Zingaretti è arrivata la solidarietà del mondo politico, sindacale e imprenditoriale. “Sono convinto – le parole del sindaco di Roma Ignazio Marino – che queste intimidazioni non fermeranno la loro vigile e rigorosa azione di cambiamento“. Per il capogruppo Pd alla Pisana Marco Vincenzi si tratta di “vigliacchi che cercano di inquinare il dibattito politico istituzionale, tutte le forze politiche prendano le distanze“.
La vicenda del Piano paesistico teneva banco alla Pisana da qualche giorno. In discussione c’era oggi la proposta di legge 128 che proponeva di prorogare di un anno le norme di salvaguardia del territorio in attesa dell’approvazione del Piano territoriale paesistico regionale (Ptpr). I tempi tecnici di approvazione del Ptpr scadevano lo scorso 14 febbraio, e per questo il Movimento 5 Stelle è arrivato a occupare l’Aula consiliare nel sospetto che la ‘vacatio‘ del provvedimento approvato oggi potesse diventare una finestra per abusi e irregolarità. Un sospetto, secondo l’assessore al Territorio della Regione Lazio Michele Civita, norme alla mano del tutto infondato. E il dibattito, in qualche momento anche molto acceso, è stato infatti incentrato per tutta la giornata proprio su come considerare quei giorni di interregno, con frequenti botta e risposta tra Civita e i consiglieri pentastellati. Per il capogruppo de La Destra verso An Francesco Storace, le minacce a Leodori e Zingaretti sono “figlie di un clima pessimo e sono certo che anche i colleghi di M5s vorranno esprimere solidarietà prendendo le distanze dai pazzi“. “Stigmatizziamo come sempre le minacce e la violenza – hanno affermato i grillini – ma leggendo la missiva sembra l’abbiano scritta i costruttori, con quel ‘se non fermate il Ptpr’. C’è una strana puntualità: quando la giunta è in difficoltà su Fegatelli appare una microspia, oggi che sul Ptpr c’è stata poca chiarezza appare una lettera minatoria“. “Dispiace che la condanna del M5s – la replica del deputato Pd Marco Miccoli – nasconda ambiguità e doppi sensi“.

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