sabato 27 Luglio 2024,

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Lo stato di salute della sanità regionale

scritto da Redazione
Lo stato di salute della sanità regionale

SANITÀ. S.CAMILLO, CISL FP: NUOVO REPARTO MA MANCANO INFERMIERI
Nella giornata in cui al San Camillo Zingaretti inaugura un nuovo reparto di rianimazione, il responsabile aziendale Cisl Fp Adriano Fiorini, rende noto, che: “Per il reparto inaugurato nella mattinata, erano previste assunzioni a tempo determinato, ma ad oggi non se né è vista ancora nessuna. Inoltre al San Camillo mancano almeno 100 tra infermieri, tecnici di radiologia, di laboratorio, ed ostetriche, risorse indispensabili che servirebbero per garantire la corretta applicazione della nuova legge sull’orario di lavoro, e mantenere gli attuali standard assistenziali, già comunque bassi. I dieci posti letto di rianimazione presentati oggi, serviranno per organizzare la rete di assistenza nel periodo del Giubileo. Tuttavia senza assunzioni, il San Camillo non sarà in grado di gestire l’aumento dell’afflusso di malati durante gli eventi giubilari. L’Ospedale entra in crisi già nell’affrontare le attività ordinarie. Il Pronto Soccorso è sempre intasato, i reparti di Medicina hanno malati sui corridoi, ed alcune camere operatorie sono trasformate in reparti di degenza. Aspettiamo risposte dalla Regione non nuove inaugurazioni senza personale per l’assistenza“, conclude Fiorini.


SANITÀ. D’AMATO: ESPERIENZA DE SALAZAR DECISIVA PER ASL RMG
“SHORT LIST NON E’ ESCLUDENTE. CAROLI DIMESSO PER MOTIVI PERSONALI”
L’elemento sostanziale che ha portato all’indicazione di Vitaliano De Salazar all’Asl RmG è la sua esperienza pluriennale nelle direzioni, perché in un’azienda complessa e con un territorio molto ampio come la RmG, sicuramente potrà portare un valore in più“. Lo ha detto il responsabile della Cabina di regia della sanità del Lazio, Alessio D’Amato, spiegando in commissione Politiche sociali e salute la scelta di affidare a De Salazar, in uscita dalla RmB, la direzione della RmG, vacante dopo la nomina di Giuseppe Caroli come commissario dell’ospedale Sant’Andrea. “De Salazar è stato sottoposto alla valutazione dei dg e ha ottenuto un esito positivo“, ha aggiunto D’Amato, spiegando che la sua assenza nella short list dei direttori “non è una procedura escludente, ma tesa ad aiutare la selezione. E in ogni caso l’80 per cento dei direttori contrattualizzati proviene dalla short list“. Ai consiglieri che chiedevano lumi sulla scelta di spostare Caroli al Sant’Andrea, D’Amato ha replicato: “Il dottor Caroli si è dimesso dall’Asl RmG per motivi personali ed è stato nominato commissario straordinario, non è pertanto nomina di un dg“. D’Amato ha infine specificato che l’Asl RmB sarà al momento affidata al direttore amministrativo.


SANITÀ. STORACE: DE SALAZAR AD ASL RMG SCELTA CRUDAMENTE POLITICA
“ZINGARETTI DEVE RISPONDERE”
De Salazar è un professionista che gode della mia stima, ma contesto il metodo con cui il presidente Zingaretti procede sulle nomine delle Asl e la sua assenza perenne dalla commissione“. Lo ha detto il vice presidente del Consiglio, Francesco Storace, intervenendo in commissione Politiche sociali, che ha dato il via libera alla nomina di Vitaliano De Salazar come direttore generale dell’Asl RmG.
E’ una decisione crudamente politica, ecco perché servono le risposte di Zingaretti – ha aggiunto Storace- E poi vorrei sapere una cosa: ma se De Salazar è bravo perché lo spostate? E perché Caroli il 13 ottobre si è dimesso dalla RmG? E perché manca una sua valutazione? E perché ora è commissario al Sant’Andrea? Ma da chi è protetto Caroli? Che altro deve succedere per avere delle risposte?“.


SANITÀ. D’AMATO: RECUPERATI 6,7 MLN DA EVASIONE TICKET
“CIRCA 70 MILA CONTRIBUENTI ADERITO AGLI ACCERTAMENTI BONARI”
Ad oggi hanno aderito agli accertamenti bonari circa 70 mila contribuenti, per un introito di 6,7 milioni di euro di evasione del ticket che verranno reinvestiti nei servizi sanitari di questa regione“. Lo ha detto il responsabile della Cabina di regia della sanità del Lazio, Alessio D’Amato, intervenendo in commissione Politiche sociali e salute.


SANITÀ, ZINGARETTI VISITA NUOVO REPARTO TERAPIA INTENSIVA SAN CAMILLO
Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il direttore generale del San Camillo, Antonio D’Urso hanno visitato questa mattina il reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Camillo di Roma. Per i lavori l’investimento complessivo è stato di circa 3 milioni e 800 mila euro circa. In particolare per i 20 nuovi posti letto in Terapia intensiva la spesa è stata di 1.381.871 euro. Sono stati invece impegnati 300 mila euro per il miglioramento dell’area dei codici bianco – verde del Pronto Soccorso, mentre per l’ammodernamento tecnologico sono stati stanziati e spesi 2 milioni e 100 mila euro. “Con questi interventi – ha spiegato il Presidente della Regione Lazio- in particolare quello sulla terapia intensiva, si operano una grande qualificazione e un potenziamento della struttura e si colmano mancanze non più accettabili in un ospedale che si caratterizza per l’assistenza ad alta intensità ed uno dei principali Hub regionali per quanto riguarda la rete dell’emergenza“. Il Governatore Nicola Zingaretti, ricordando gli impegni presi in Sanità ha dichiarato:” Ce la stiamo mettendo tutta e grazie al contributo di tutti stiamo chiudendo una fase drammatica della sanità regionale“.
Il dg del San Camillo durante l’inaugurazione ha sottolineato come “ho trovato un San Camillo complicato, lacerato da mille questioni e sto cercando faticosamente insieme agli altri di ricostruire il senso di squadra perché le battaglie non si vincono da soli“. Per il reparto di Rianimazione e per il Pronto Soccorso è prevista, mediante procedure concorsuali e in deroga al turnover, l’assunzione di medici, anestesisti e infermieri. Le nuove unità di personale previste con l’anno giubilare al SanCamillo sono 120: di cui 32 a tempo indeterminato e 88 a tempo determinato per la durata del Giubileo. In particolare 45 unità appartenenti alla dirigenza medica, tecnico sanitaria e amministrativa e 75 unità del comparto tra cui infermieri, ostetriche e tecnici radiologia medica, operatori socio sanitari. Dell’ampliamento del pronto soccorso del S. Camillo beneficerà tutto il sistema dell’emergenza regionale, e i 90mila cittadini che lo utilizzano ogni anno. Con i due milioni destinati al parco tecnologico si è proceduto al rinnovo di buona parte delle attrezzature in uso nel pronto soccorso tra cui poltrone chirurgiche, ecografi, monitor multiparametri, lettini chirurgici, ecografi di ultima generazione, portatili e defibrillatori.


SANITÀ. DG SAN CAMILLO: ANNETTEREMO A PRONTO SOCCORSO AREA DI 800 MQ
“STIAMO LAVORANDO A PROGETTO, SO DI CONTARE SU INTERVENTO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO”
Stiamo lavorando per annettere al Pronto soccorso un’area importante e attigua, di circa 800 mq, in modo che il Pronto soccorso possa migliorare l’accoglienza e i professionisti della linea possano lavorare con maggiore tranquillità. L’area è già assegnata, stiamo lavorando nella fase progettuale, so di contare sull’intervento personale del presidente del Consiglio su questa parte, mi auguro che presto ci potremo rivedere sull’area nuova di Pronto soccorso“. Così il dg del San Camillo, Antonio D’Urso, a margine dell’inaugurazione del nuovo reparto di Terapia intensiva dell’ospedale di Roma.


SANITÀ. ZINGARETTI: A GENNAIO PRESENTEREMO PIANO PER EDILIZIA
“NELLE PROVINCE CI SIA SALTO DI QUALITÀ IN INFRASTRUTTURE”
È evidente che l’esperienza giubilare ci ha segnalato quanto e’ importante investire anche sulle infrastrutture per la percezione del salto in avanti della qualità delle cure. Nel Lazio gli interventi negli ultimi anni sono calati troppo e stiamo lavorando per presentare a gennaio un piano in accordo con tutte le Asl di rilancio e di intervento sull’edilizia sanitaria“. Così il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, a margine dell’inaugurazione del nuovo reparto di Terapia intensiva all’ospedale San Camillo di Roma. “Poi, come è mia abitudine, annunceremo i risultati quando saranno conquistati ma stiamo lavorando affinché ci sia un intervento in tutte le strutture più importanti ospedaliere di tutto il Lazio e quindi prendere da esempio questa vicenda (del San Camillo, ndr) – ha concluso – affinché anche nelle province ci sia un salto di qualità infrastrutturale che venga percepito come una parte della svolta possibile che stiamo realizzando“.


SANITÀ. ALZHEIMER, 1 MILIONE DI MALATI NON SI PERDERANNO PIÙ
IN SPERIMENTAZIONE UN GEOLOCALIZZATORE PER RITROVARLI
Un geolocalizzatore per ritrovare le persone dementi che hanno perso la strada di casa. Fa parte del ‘Progetto Diogene’ e il dispositivo si chiama ‘il Filo di Arianna’. “Un labirinto rappresenta bene la mente confusa della persona con demenza. Sono 1 milione i malati di Alzheimer in Italia e altrettante sono le famiglie in difficoltà. Un peso assistenziale forte e pesante“. Ne parla Luisa Bartorelli, presidente dell’associazione Alzheimer Uniti Roma Onlus, al convegno sul Welfare digitale. “È in fase di conclusione anche il Protocollo di intesa con i tre ministeri: Interni, Salute e Affari sociali. Le prefetture sono già tutte in allerta e se dovesse scomparire qualche malato di Alzheimer c’è un protocollo preciso su cosa le Forze dell’ordine devono fare“.
Come sono le persone con demenza? “Presentano disturbi del comportamento, alterazione della funzione cognitiva, una compromissione funzionale e una multimorbilità. Perdita di memoria e disorientamento tempo-spaziale sono caratteristiche tipiche- racconta il presidente- per questo motivo molti malati di demenza perdono la strada di casa e allora la geolocalizzazione è utile. I disturbi del comportamento li portano a fuggire, al vagabondaggio. Percepiscono il mondo come difficile e pericoloso e quindi scappano, anche dalle RSA, correndo rischi enormi. In tanti sono morti nel Tevere o congelati“. Bartorelli propone la creazione di “una rete di servizi, anche se il luogo preferito e’ la casa e il servizio fondamentale l’assistenza domiciliare“.
Il Filo di Arianna è un sistema sensoriale localizzato da una centrale operativa: “E’ un apparecchio che può essere infilato alla cintura per uomini o al collo per le donne. Fondamentale è il collegamento con le Forze dell’ordine. Abbiamo fatto un corso per i funzionari delle prefetture italiane sull’uso di queste tecnologie, che restituiscono anche dignità ai malati“. La strumentazione digitale è stata sperimentata su “24 uomini e 26 donne di età media 76 anni e scolarità media elevata. Lo stesso per i caregiver. Bisogna cambiare mentalità per poter usufruire di queste nuove tecnologie – conclude- che daranno più sicurezza fisica alla persona malata, ridurranno l’ansia e la depressione delle famiglie e i ricoveri in RSA“.

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