giovedì 16 Maggio 2024,

Provincia di Latina

Ξ Commenta la notizia

Latina. Vicenda Cusani, storia abnorme

scritto da Redazione
Latina. Vicenda Cusani, storia abnorme

La vicenda della sospensione di Cusani da Presidente della Provincia costituisce una ferita grave per la democrazia politica e per il sistema delle autonomie locali che hanno sempre trovato in questo Presidente un punto di riferimento forte e autorevole; un custode dei diritti e dei bisogni dei comuni e delle loro collettività locali.
L’abnormità di tale misura è costituita dal fatto che egli viene sospeso dalla carica di Presidente della Provincia per presunti reati non commessi nell’esercizio delle sue funzioni.
I presunti abusi d’ufficio, non ancora passati in giudicato, riguarderebbero azioni svolte nelle sue precedenti funzioni di Sindaco di Sperlonga e più precisamente legati alla rimozione dell’allora comandante dei vigili urbani ed agli abusi edilizi in fase di realizzazione del famoso hotel Grotta di Tiberio.
Si tratta di due vicende amplificate inverosimilmente da campagne politico-mediatiche strumentali e di fuoco continuo che durano ormai da oltre un decennio e che hanno visto l’isteria dell’opposizione politica locale riempire gli uffici regionali e comunali di carte bollate.
Sono certo che il tempo sarà galantuomo e che il Presidente Cusani saprà far valere nelle sedi giudiziarie preposte le sue ragioni e, quindi, l’inconsistenza e la pochezza dei presunti reati ascritti a suo carico, attualmente solo in primo grado di giudizio.
Tuttavia, sono certo che nessuno potrà mai togliergli il suo prestigio di uomo delle istituzioni, né intaccare la sua forte ed autorevole leadership politica di cui questo territorio ha fortemente bisogno.
Cusani costituisce per noi il vero valore aggiunto della politica democratica provinciale; una risorsa fondamentale, non di parte, per il sistema delle Autonomie Locali riconosciuta da tutti, anche da parte degli avversari politici più avveduti e sinceramente democratici e garantisti.

F.to
Silvio D’Arco

Rispondi alla discussione

Facebook