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Latina. “Sospensione Cusani, le domande frequenti e il racconto della vicenda”

scritto da Redazione
Latina. “Sospensione Cusani, le domande frequenti e il racconto della vicenda”

Armando Cusani è candidabile?
Sì, non essendo definitive le condanne che lo hanno colpito nell’autunno 2013.
Cusani è ancora il Presidente della Provincia?
Sì. La sospensione non è decadenza dagli incarichi. Interviene sull’esercizio della funzione pubblica finché non ci sono condizioni diverse rispetto alla sentenza di primo grado. Armando Cusani è Presidente della Provincia di Latina fino al termine del suo mandato. La sua giunta e gli organi di governo politici restano attivi.
È possibile che una legge venga applicata per reati commessi prima che questa esistesse?
No. Le leggi non possono essere applicate per reati commessi prima che queste fossero redatte. La retroattività delle leggi vìola l’articolo 25 della Costituzione italiana e l’articolo 11 Preleggi.
Nel caso Cusani: i reati (ancora presunti, fino all’ultimo grado di giudizio, come recita l’art. 27 della Costituzione Italiana) risalgono al 2003 e al 2005. Il mandato elettorale dalle cui funzioni è stato sospeso è del 2009.
Quali altre falle presenta la legge Severino?
Antidemocratica. Allo stato dei fatti la legge che determina la sospensione o la decadenza dalle funzione pubbliche può essere applicata in caso di condanna non definitiva di primo e secondo grado. Prima dunque di conoscere l’effettiva e definitiva sussistenza del reato preso in causa. In parole povere: si può essere puniti anche se non si è certi di aver commesso il reato.
Nel corso del giudizio la prima sentenza potrebbe essere stravolta dalle successive. Esiste la possibilità di una futura assoluzione. In tal caso la lesione più grave verrebbe inflitta ai cittadini che hanno espresso il consenso ad essere rappresentati (nel caso di Cusani lo ha fatto il 56,3% degli elettori) e che hanno visto leso il proprio diritto democratico di espressione.
Insensatezza e inutilità della sospensione da una funzione diversa da quella in cui sarebbe stato commesso il presunto reato.
Ha senso allontanare il soggetto interessato dalle pubbliche funzioni in cui avrebbe consumato il reato, in questo caso nel ruolo di sindaco del Comune di Sperlonga. Non ha alcun senso la sospensione da funzioni diverse. Sarebbe come adottare provvedimenti disciplinari nei confronti di un impiegato per un reato commesso in un precedente rapporto di lavoro con un altro ente.
Ci sono state anomalie nell’adozione e nella notifica della sospensione nei confronti del Presidente della Provincia di Latina?
Sì. La Prefettura di Latina ha commesso errori in virtù della correttezza delle istituzioni governative, del segreto istituzionale e dei diritti umani. La fuga di notizie ad un organo di stampa, avvenuta molto prima della notifica dell’atto al soggetto interessato ha avuto invece i connotati di un futile pettegolezzo di quartiere, lesivo dei diritti fondamentali dell’uomo.
Il provvedimento è stato inoltre impropriamente notificato al Presidente del Consiglio Provinciale, in violazione della stessa legge Severino secondo cui il Prefetto “accertata la sussistenza di una causa di sospensione, provvede a notificare il relativo provvedimento agli organi che hanno convalidato l’elezione o deliberato la nomina”.
Questa la cronologia dei fatti:

  • Giovedì 31 Ottobre 2013. Ore 20.16:

il Prefetto di Latina Antonio D’Acunto firma il provvedimento e invia la Pec all’ufficio ricezione atti / protocollo. Gli uffici sono chiusi e le attività lavorative riprenderanno solo Lunedì 4 Novembre. Solo allora la Pec verrà scaricata dal sistema.

  • Venerdì 1 Novembre (festivo)
  • Sabato 2 Novembre (festivo):

La notizia viene pubblicata dal quotidiano “Latina Oggi” con dovizia di particolari. Viene subito ripresa dalle altre testate.
Il Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani apprende la notizia istituzionale che lo riguarda dalle voci dei lettori.
La Prefettura si affretta a diffondere il comunicato stampa a tutte le testate.

  • Domenica 3 Novembre (festivo)
  • Lunedì 4 Novembre (feriale):

Il Presidente del Consiglio Michele Forte riceve attraverso la Pec la comunicazione del Prefetto, firmata il 31 ottobre alle 20.16, nel frattempo giunta nella redazione del quotidiano, e prepara la notifica dell’atto.

  • Martedì 5 Novembre (feriale):

Il Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani riceve informalmente per mano nel Presidente del Consiglio Michele Forte la notifica del provvedimento.

  • Mercoledì 6 Novembre (feriale):

data di conclusione del processo penale in merito al concorso in abuso d’ufficio (dunque successivo alla sospensione).
Come avrebbe dovuto svolgersi la procedura corretta?
La cancelleria del Tribunale o la Segreteria del Pubblico Ministero comunica i provvedimenti giudiziari che comportano la sospensione al Prefetto.
Il Prefetto accerta la sussistenza di una causa di sospensione attraverso la procedura di accesso agli atti (ex legge 241) e verifica l’applicabilità della norma secondo i presupposti di tempo, luogo e fatto procedurali.
Se l’accertamento va a buon fine adotta e notifica il provvedimento agli organi che hanno convalidato l’elezione. L’atto di sospensione dunque non è dovuto dal Prefetto di Latina ed il Presidente del Consiglio Provinciale non è incaricato ad eseguire ordini dalla Prefettura.

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