lunedì 29 Aprile 2024,

Provincia di Latina

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Latina. Marsilio (FDI – AN) “Da oggi inizia campagna per liberare il capoluogo”

scritto da Redazione
Latina. Marsilio (FDI – AN) “Da oggi inizia campagna per liberare il capoluogo”

Lo scioglimento del comune di Latina è un fatto gravissimo, che segue quello altrettanto grave di Terracina. Per difendere interessi affaristici che ruotano intorno ad Acqualatina, i cittadini del capoluogo pontino dovranno subire un anno di commissariamento e di blocco della normale attività amministrativa e di governo della città. Forza Italia, a Latina, sembra più impegnata a distruggere ciò che resta del centrodestra che a dare risposte ai cittadini, proprio mentre le ultime elezioni regionali ci consegnano come messaggio quello che i nostri elettori ci premiano solo quando siamo uniti e credibili. Ma nessuna credibilità può  più avere a Latina un centrodestra con questa Forza Italia“. È quanto dichiara Marco Marsilio, portavoce regionale di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale.
Da oggi inizia a Latina e provincia – aggiunge – una campagna politica per liberare il territorio dagli interessi affaristici che lo bloccano e per liberare la città dall’influenza di soggetti esterni e lontani, ma che danno ordini ai loro manutengoli per subordinare il bene di Latina alle convenienze di qualcuno. Penso che la Magistratura dovrebbe meglio indagare i motivi che sono dietro all’improvviso scioglimento di due grandi comuni della provincia, pianificato ed eseguito da Forza Italia e Pd in un singolare e sospetto accordo politico innaturale, al fine di modificare gli equilibri nell’assemblea dei soci di Acqualatina. Se qualcuno sceglie di mandare a casa due giunte comunali pur di difendere una poltrona in una società municipalizzata, vuol dire che quella poltrona governa troppi interessi economici e troppo potere. Esprimo a nome di tutto il movimento la mia solidarietà al sindaco Di Giorgi, per la dignità con cui ha affrontato questo scontro, senza piegarsi agli ultimatum e alle minacce, preferendo la sfiducia all’asservimento“.

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