Solita evanescenza e ulteriore presa in giro, soprattutto a danno dei cittadini, è scaturito dall’incontro di mercoledì scorso, tanto atteso, tra il sindaco De Meo e il manager dell’asl di Latina Caporossi.
Per questo avevo consigliato a De Meo alla vigilia dell’incontro di evitare di inoltrarsi nelle logore pastoie di un atto aziendale, perfetta fotocopia di quelli degli anni precedenti, per rivendicare e pretendere, invece, a priori, l’attivazione in urgenza h24 del laboratorio di analisi di Fondi, come espressamente previsto dal decreto Zingaretti del 2 luglio 2014. Nel quale, ribadisco, era dato mandato ai direttori generali di dare puntuale applicazione alle disposizioni in esso contenute. Anche su questo punto, da quanto è emerso, tutto è stato rimandato alle “calende greche”!
Domando a me stesso e per questo rimando al sindaco De Meo: se un governatore regionale ed un direttore generale, a distanza di circa un anno, non sono in grado di onorare gli impegni previsti da un decreto limitato alla sola riorganizzazione dei laboratori di analisi pubblici e privati, come possono garantire una più complessiva ed efficacia politica sanitaria di tutela del diritto sacrosanto alla salute dei cittadini?
Pertanto, neanche su questo specifico aspetto tu, sindaco De Meo, quale legittimo e massimo rappresentante politico-istituzionale dei cittadini di Fondi, e quale “autorità sanitaria locale”, sei stato capace di “pretendere”a distanza di circa un anno l’attivazione in urgenza del Laboratorio di analisi di Fondi, dallo stesso Zingaretti garantito tramite il suo atto decretizio.
Acclarate le responsabilità di Zingaretti, esci dall’incontro, caro De Meo, nemmeno con un pugno di mosche in mano. Con una sconfitta bruciante!
Ora, per carità, risparmiaci da una ulteriore lettera a Zingaretti, rappresentato da comunicati dello stesso comune, come il cattivo, perché non soddisfa le richieste del coraggioso Caporossi in termini di potenziamento del personale ed altro.
L’ospedale è ormai ai minimi termini. Protrarre ancora e non si sa fino a quando, questa condizione di sofferenza della struttura nei suoi vari reparti, a cominciare dal pronto soccorso, significa mettere in pericolo la salute dei cittadini che ad esso di rivolgono, assumendosi responsabilità etiche e morali, ancorché di natura penale di elevate dimensioni. Governatore Zingaretti, ministro Lorenzin, sindaco De Meo, riflettete senza indugi su tale delicatissimo problema onde assumere gli atti conseguenti.
Ma qui, è doveroso evidenziarlo, emerge nitida altresì la grave responsabilità del Pd locale, sempre soggiacente a dannose scelte di politica sanitaria regionale dei governatori e direttori generali di loro appartenenza, nei confronti della nostra comunità cittadina e dell’intero comprensorio.
Da anni, ormai, si assiste ad una sceneggiata fatta di “chiacchiere e distintivo”, di strumentali addebiti di responsabilità, che coinvolge l’insieme delle forze politiche e istituzionali, gli interessi corporativi che si annidano in una fallimentare gestione aziendalistica e tecnicistica.
Gianfranco Antonetti