Si è tenuta oggi, di fronte alle Prefetture di tutta Italia, la mobilitazione dei lavoratori degli Enti Locali indetta da Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl. “Un primo passo di una mobilitazione generale per una vera riorganizzazione dei servizi. Gli enti locali hanno subito tagli pesantissimi e riforme improvvisate che hanno fatto schizzare costi di funzionamento (+39% dal 2001) e tasse locali (+500% in due decenni). Il blocco del turn-over e i vincoli del patto di stabilità hanno ridotto gli organici di 10mila unità negli ultimi 5 anni e da qui al 2017 avremo altre 43mila unità in meno” denunciano i sindacati in una nota unitaria. “Una situazione drammatica, ignora deliberatamente. Nessuna risposta, inoltre, sui contatti integrativi, con i rischio di un’ulteriore perdita di salario per lavoratori già colpiti da 5 anni di blocco della contrattazione e di una riduzione dei servizi per i cittadini”. “Persino la Legge Delrio, approvata con i migliori auspici, non ha trovato applicazione. Scade domani il termine per approvare il Dpcm di riordino degli Enti Locali, ma il Governo Renzi non ha messo in campo nemmeno un’idea convincente. Sui servizi pubblici locali è il caos e sembriamo i soli preoccupati per l’assenza di progettualità e di prospettive”, continuano le tre federazioni di categorie. Con la mobilitazione di oggi Cgil, Cisl e Uil chiedono al Governo di agire su 5 priorità: un piano industriale per i servizi pubblici, cabine di regia per gestire riordino e personale; costi e prestazioni standard per tutti gli enti locali e 1 centrale unica di acquisto per regione; turn over generazionale per 50mila nuovi assunti e stabilizzazione dei precari; partecipazione di cittadini e lavoratori e piano riorganizzativo obbligatorio in ogni ente; riapertura della contrattazione nazionale e locale, strumento di governo e riforma della pubblica amministrazione.