lunedì 29 Aprile 2024,

Cronaca

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Contributi a Zingaretti (PD). La Procura apre a suo carico un fascicolo

scritto da Redazione
Contributi a Zingaretti (PD). La Procura apre a suo carico un fascicolo

Ora sul caso dei contributi previdenziali dell’ex presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti c’é un fascicolo aperto alla Procura della Capitale. Nell’atto non è stata formulata alcuna ipotesi di reato, ma dopo l’esposto presentato per conto di Marco Pannella dal candidato governatore di Amnistia Giustizia e Libertà Giuseppe Rossodivita, sulla vicenda faranno chiarezza il sostituto procuratore Corrado Fasanelli e la Guardia di Finanza. Tra Zingaretti e Rossodivita è già scontro di querele. “Ma se accetta un confronto davanti a un giurì documenti alla mano – la proposta lanciata oggi dai Radicali – noi ritireremo la nostra“. Ma Zingaretti non sente su di sé alcuna ombra: “Sono sereno, non ho mai avuto nulla da nascondere nella mia vita. Da parte dei Radicali sono miserie che non mi aspettavo“.
I pannelliani hanno portato all’attenzione della magistratura una serie di documenti che attestano come Zingaretti, immediatamente prima di essere eletto presidente della Provincia di Roma nel 2008, sia stato assunto dal Comitato Provvisorio Pd Lazio. Il sospetto dei Radicali è che l’assunzione di Zingaretti (a 8.000 euro al mese) sia stata strumentale a ottenere i rimborsi previdenziali dalla Provincia, dato che la sua elezione (quantomeno a consigliere) era pressoché scontata.
Ma Zingaretti non accetta l’accusa: “Si tenta di gettare fango su una persona onesta e perbene. Da oltre vent’anni sono dipendente del partito nelle sue varie trasformazioni – ha affermato – Tutto è avvenuto in forma trasparente. Mi sono dimesso dal Parlamento europeo, ho rinunciato alle pensioni, perché quando uno fa politica non deve pensare ai soldi ma a servire le persone“. Secondo Rossodivita, però, la difesa di Zingaretti non fa che confermare le loro osservazioni (“non siamo diffamatori”).
Il radicale rimanda al mittente anche il sospetto che l’esposto sia stato una vendetta dopo il mancato apparentamento con il centrosinistra: “Lo avremmo presentato lo stesso, come abbiamo fatto del resto in Consiglio su comportamenti che riguardavano anche il Pd”. Pannella non ha peli sulla lingua: “E’ legittimo chiedersi se la figura di Zingaretti, in base a questi fatti, non abbia contiguità con quella del delinquente professionale. Se un cittadino ha un dubbio così, ha l’obbligo di rimettersi a un giudice“. “Siamo stupiti da questo atteggiamento – il commento del segretario del Pd Lazio Enrico Gasbarra – e vedere scivolare il Partito radicale su questo sciacallaggio politico, bugiardo e senza alcun fondamento, ci riempie di rammarico però non ci intimorisce“.
Gli avversari politici non risparmiano colpi: “Zingaretti non può cavarsela dicendo che è la legge. Un cittadino si arrabbia davanti alla casta. Ma lui un lavoro in vita sua lo ha mai fatto? – ha affermato il diretto competitor Francesco Storace – Se c’é un fascicolo aperto la questione non é infondata, e a me non fa piacere. Mi pare che ci sia una bega a sinistra“. “Spero che chiarisca le sue questioni previdenziali, perché sarebbero veramente imbarazzanti” ha affermato il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che corre per la rielezione. Intanto Marcello de Angelis, parlamentare del Pdl e direttore del Secolo d’Italia, anticipa che domani pubblicherà sul suo giornale un’inchiesta.”Zingaretti si è difeso – spiega de Angelis – sostenendo di aver percepito uno stipendio di 8.000 Euro al mese come meritato riconoscimento economico del suo ruolo di coordinatore regionale. Abbiamo perciò effettuato qualche controllo, accertando che questa giustificazione è talmente ridicola da testimoniare lo stato confusionale in cui si trova il candidato Presidente della Regione del Pd“.

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