giovedì 02 Maggio 2024,

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Cicchitti Udc: “Stanno compromettendo la ricandidatura di Merolla”

scritto da Redazione
Cicchitti Udc: “Stanno compromettendo la ricandidatura di Merolla”

Il consigliere comunale Alfio Cicchitti lascia l’Udc.
Una decisone presa dopo la recente ed improvvisa presa di posizione del partito centrista in opposizione ad una ricandidatura a sindaco di Merolla.
Non accetto diktat da parte di nessuno – esordisce Cicchitti nella sua lettera di dimissioni, protocollata ieri in Comune – e non approvo i blitz di alcuna pseudo-autorità.
La mattina si concorda un’azione che poi d’imperio, il pomeriggio, viene stravolta e se ne pretende l’accettazione.
Mi dissocio dal comportamento tenuto da Bellardini e da tutti gli altri che hanno pervicacemente sostenuto, nel corso della riunione di maggioranza avvenuta il 10 marzo 2014, l’improponibilità della conferma a Sindaco di Antonello Merolla.
A sostegno del loro improvviso cambio d’opinione queste persone hanno addotto assurde motivazioni tipo: ‘Con Merolla non si vince’ oppure, ‘Merolla non lo vuole nessuno’, recando a prova di ciò fantomatici sondaggi da bar dello sport.
Può darsi che io sia tratto in inganno, forse costoro hanno consultato l’Oracolo di Delfi e dunque ottenuto un responso sfavorevole all’attuale sindaco.
Il sottoscritto però, non è un credulone e privilegia la ragione alla fede, pertanto ritiene queste motivazione puerili e pretestuose , per non dire che sembrano proprio una vera presa in giro. Spero di poter conoscere, prima o poi, anche solo per mia curiosità, le vere questioni di fondo che hanno compromesso la ricandidatura di Antonello Merolla, senza peraltro proporre al momento alcuna alternativa.
Nel frattempo ho deciso di dimettermi dal partito UDC. Rimango consigliere comunale indipendente e sono pronto a riconsegnare nelle mani del Sindaco, se lo vorrà, la delega alla Cultura e ai Beni Culturali, perché dalla trasparenza delle ‘vetrate’ è stato a tutti ben visibile il lavoro, la passione e la competenza al servizio della mia Alma Mater.
Meditavo da tempo la mia uscita dal Partito, soprattutto per due ragioni: la prima è perché non voglio morire democristiano; la seconda è che non voglio essere più uomo di parte, rifiutando di essere iscritto a un partito”.

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