sabato 04 Maggio 2024,

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Cade roccaforte PDL a Roma

scritto da Redazione
Cade roccaforte PDL a Roma

La storica roccaforte romana del Pdl, il XX Municipio, ovvero Cassia-Flaminia, cade per mano di tre consiglieri Pdl. Consiglieri che ora rischiano l’espulsione dal Partito. La vicenda sembra nascere in una resa dei conti del Pdl romano all’indomani della perdita di consensi nella capitale sia alle regionali che alle politiche e in vista della sfida per il Campidoglio Ad essere sfiduciato Gianni Giacomini che si è dimesso già venerdì scorso dopo la la mozione presentata da 13 consiglieri, compresi i piddiellini Simone Ariola, Giorgio Mori e Federico Targa. Due di area Alemanno, il terzo vicino al senatore De Lillo. La mozione è stata votata oggi e ora i tre “dissidenti” sono finiti nell’occhio del ciclone, con i dirigenti, il coordinatore regionale Vincenzo Piso in testa, che invocano la loro espulsione dal partito ed i membri del Pdl che fanno quadrato su Giacomini. Il coordinatore romano, Gianni Sammarco, annuncia la ricandidatura del presidente dimissionario anche alle prossime comunali, mentre il sindaco Alemanno definisce “incomprensibile” la sfiducia. Dal canto loro i consiglieri difendono la decisione argomentandola come “atto contro la pessima gestione del Municipio“. E di fronte alla ricandidatura di Giacomini prospettano la possibilità di una “lista civica per il bene del territorio“, come afferma il consigliere Ariola sottolineando il loro sostegno a “chiunque, ma non Giacomini“. “Se venisse confermata la decisione di Sammarco saremo noi ad uscire autonomamente, non servirà l’espulsione“, spiegano. “Ma quale credibilità può avere chi chiede una sanzione di questo genere quando non l’ha mai attuata nella storia di un partito? Neanche quando un consigliere comunale ed uno regionale sono addirittura finiti in carcere“, si chiede il collega Mori. “La nostra decisione – continua – è arrivata dopo anni di richieste rimaste inascoltate. Abbiamo basato la campagna elettorale su due argomenti principali: sicurezza e legalità. Sul primo versante ci siamo mossi bene, ma sul secondo ci siamo lasciati andare. Ricordo, per esempio, i problemi legati all’abusivismo su Ponte Milvio, alle strutture illegali su via di Tor di Quinto, o il caos derivato dall’apertura del nuovo Trony“. A votare la sfiducia a Giacomini oltre a Pd, Casapound e Sel anche l’Udc e Fratelli d’Italia. “Il nostro territorio va amministrato in modo corretto e privo di personalismi“, dice l’Udc. Esulta il Pd col segretario cittadino Marco Miccoli che sottolinea “come il fallimento Giacomini sia anche il tracollo di Alemanno“.
Intanto è attesa entro oggi la nomina del commissario da parte del sindaco Alemanno che, a poco più di due mesi dalle prossime elezioni per il Campidoglio, proverà a riprendersi la roccaforte del centrodestra.

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