venerdì 29 Marzo 2024,

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Tutto sulle elezioni comunali di Roma

scritto da Redazione
Tutto sulle elezioni comunali di Roma

COMUNALI. STORACE: PRIORITÀ VIGILI, ILLUMINAZIONE E ABUSIVISMO
La cosa più importante da fare è rimettere in pace il Comune con i suoi dipendenti e con i vigili urbani, perché se loro lavorano male, perché trattati peggio, non ci sarà speranza di rianimare questa città“. Così il candidato sindaco di Roma e leader de La Destra, Francesco Storace, nel corso di un’intervista a Rete Oro.
Noi dobbiamo fare in modo che chi lavora per la città attraverso il Comune sia soddisfatto di quello che sta facendo per servire meglio la popolazione – ha aggiunto Storace – Poi ovviamente si tratta di assumere su un sindaco la responsabilità della sicurezza e credo che la delega la debba mantenere il primo cittadino. Poi prendere l’assessore al Bilancio per farsi trovare le risorse per illuminare le periferie della città perché non è più accettabile che la criminalità possa arrivare ovunque solo perché le strade sono buie. Accanto a questo, ovviamente, lotta spietata all’abusivismo, con il comandante dei Vigili che dovrà andare davanti i negozi per controllare chi è in regola e chi no, altrimenti il commercio muore“. “Infine – conclude Storace – dobbiamo entrare nelle case popolari con più cittadini italiani, nei servizi sociali con più bambini italiani perché non è più accettabile che la città sia a misura degli altri e mai dei nostri cittadini. E l’Ama deve pulire ogni giorno tutte le strade“.


COMUNALI, STORACE: NON PIÙ ACCETTABILE CITTÀ A MISURA DEGLI ALTRI
Vorrei garantire ai cittadini innanzitutto che il Comune venga rimesso in pace con dipendenti e vigili urbani. Dobbiamo far sì che chi lavora per la sua città attraverso il Comune debba essere anche soddisfatto di quello che sta facendo per servire meglio la popolazione“. Così, in una nota, il segretario nazionale de La Destra e candidato sindaco di Roma, Francesco Storace, intervistato a “Cittadini & Amministratori” a Rete Oro, interpellato sui principali punti della sua campagna elettorale.
Poi si tratta di assumere sul sindaco, che deve mantenere la delega su questo tema, la responsabilità della sicurezza – e deve fare in modo di trovare le risorse per illuminare tutte le periferie della città, perché non è più accettabile che la criminalità possa arrivare ovunque solo perché ci sono strade buie“. E ancora, “lotta spietata all’abusivismo: il comandante dei vigili deve andare davanti ai negozi e controllare chi è in regola e chi no, perché altrimenti il commercio muore“. “Dobbiamo entrare nelle case popolari con più cittadini italiani, i servizi sociali con più bambini italiani, perché non è più accettabile che sia una città a misura degli altri e mai dei nostri. Queste sono le prime cose che vanno fatte“, ha concluso.


COMUNALI, FDI: 21 DIRIGENTI PARTITO SI SCHIERANO CON STORACE SINDACO
Come dirigenti di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale, componenti dell’Assemblea e della Direzione nazionale, non possiamo non far sentire la nostra voce di fronte all’incredibile procedura con cui sono stati scelti i candidati sindaci del centrodestra in tutte le città e in particolare a Roma. Ancora una volta, invece di utilizzare lo strumento delle primarie, ci si è rassegnati alla logica dei compromessi di vertice tra tre leader chiusi in una stanza. Questa decisione è stata assunta senza nessuna convocazione della Direzione nazionale del nostro partito che, secondo quanto previsto all’art. 13 dello Statuto, ha il potere di scegliere e ratificare i candidati sindaci“. Lo dichiarano in una nota Brian Carelli, Gloria Pasquali, Marco Cerreto, Antonio TrioloSabina Bonelli, come portavoci del gruppo di 21 dirigenti firmatari della lettera a Giorgia Meloni.
Tutto questo è ancora più grave a Roma dove l’area contrapposta alla sinistra e al Movimento 5 Stelle si prepara ad affrontare le elezioni divisa su tre candidature: Alfio Marchini, Guido Bertolaso e Francesco Storace. Sia Storace che Marchini avevano offerto la loro disponibilità a partecipare ad elezioni primarie indette dal centrodestra, aprendo la strada ad una candidatura unitaria che sarebbe stata sicuramente vincente. Non solo: lo svolgimento delle primarie avrebbe permesso a Fratelli d’Italia, dopo il ritiro di Giorgia Meloni, di esprimere una candidatura politica e identitaria che, grazie alla forza militante del nostro Partito nella Capitale, poteva diventare quella unitaria di tutto il centrodestra. Non è credibile l’alibi della mancanza di disponibilità da parte di Silvio Berlusconi e forse anche di Matteo Salvini: a Roma FdI è la prima forza del centrodestra e avrebbe potuto imporre le primarie se, per motivazioni incomprensibili, non le avesse vincolate allo svolgimento su tutto il territorio nazionale. Errore politico gravissimo, perché utilizzare Roma come laboratorio delle primarie del centrodestra avrebbe rappresentato un precedente ineludibile per giungere alle Primarie per la scelta del candidato Premier alle prossime elezioni politiche. Di fronte a questa situazione di palese violazione delle regole statutarie di Fratelli d’Italia e di tradimento delle motivazioni costitutive stesse del partito che, come sancito dall’art.2 dello Statuto, vedono il metodo delle primarie come strumento imprescindibile di partecipazione democratica – continua la nota – non ci sentiamo vincolati ad appoggiare la candidatura di Guido Bertolaso come candidato Sindaco nel comune di Roma Capitale.
Bertolaso, al pari di Marchini, è una personalità ‘tecnica’, estranea al mondo politico del centrodestra, oltre che segnata da due procedimenti giudiziari in corso per gravi reati. Non si capisce perché, mentre Gianni Alemanno si è autosospeso dal Partito, rinunciando a qualsiasi carica politica e a qualsiasi candidatura fino a quando la sua posizione giudiziaria non sarà definitivamente chiarita, analoga regola non dovrebbe valere per Guido Bertolaso che è sotto processo per gli stessi reati“.
“In queste condizioni l’unica candidatura che può essere sostenuta a Roma da persone di Destra è quella di Francesco Storace che rappresenta un punto di riferimento unitario per tutta la nostra area politica, al di là di ogni etichettatura di partito. Per questo invitiamo dirigenti, iscritti e simpatizzanti di Fratelli d’Italia ad unirsi a noi in questa battaglia per riaffermare la dignità e l’unità della Destra politica italiana, anche utilizzando l’opportunità di un voto disgiunto tra lista e candidato sindaco”, conclude la nota.


COMUNALI, STORACE: BERTOLASO RISOLVE PROBLEMI? COMINCI DAI SUOI
A me ciò che più preoccupa di Bertolaso, e lo dico perché sono convinto che da qui a 20 giorni gli diranno ‘Tornatene in Africa, prendi il posto di Veltroni che ci doveva andare’, ma non è pensabile che si possa fare una campagna elettorale, dopo Mafia Capitale, di nuovo a parlare di problemi giudiziari. Io non ci sto più su questa storia, voglio parlare del futuro della mia città. Lui dice ‘risolvo i problemi’: comincia dai tuoi“. Lo ha detto il segretario nazionale de La Destra e candidato sindaco di Roma, Francesco Storace, a “L’aria che tira” su La7.


COMUNALI, STORACE: COMINCIO CAMPAGNA DA PONTE S.ANGELO GIOVEDÌ
Io giovedì, dopodomani, andrò proprio a ponte Sant’Angelo, senza la ruspa per buttarlo giù evidentemente, da lì comincio la mia campagna e dirò quello che farò nei prossimi mesi“. Lo ha detto il segretario nazionale de La Destra e candidato sindaco di Roma, Francesco Storace, a “L’aria che tira” su La7.


COMUNALI, BERTOLASO: VOTI ESTREMA DESTRA? “VANNO TUTTI BENE”
I voti vanno tutti bene, qui non si tratta di fare delle scelte politiche specifiche, qui si tratta di lavorare per risollevare una città che si chiama Roma e quindi, al di là di quelle che possono essere le idee politiche di ognuno, io credo che tutti i romani abbiano un unico desiderio che è quello di risollevarsi dalla situazione vergognosa nella quale ci troviamo“. Intervistato nel Faccia a Faccia di Giovanni Minoli a Mix24 su Radio 24, il candidato sindaco di Roma Guido Bertolaso risponde così alla domanda del conduttore sui voti che conta di ottenere e se gli vanno bene anche quelli della destra estrema.


COMUNALI. SGARBI: BERTOLASO NON VINCERÀ MAI, SERVIVA MARCHINI
Vittorio Sgarbi è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’università Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format ‘Ecg Regione’, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Sgarbi ha commentato duramente la scelta da parte del centrodestra di candidare a sindaco di Roma Guido Bertolaso:E’ un’idea per non preoccuparsi troppo della questione. Una volta che hai detto il nome di Bertolaso puoi partire e andare in vacanza, tanto non vincerà mai. Lo sconsiglio di fare campagna elettorale. L’unica soluzione che avevano era quella di appoggiare Marchini, approfittando del bagaglio di voti soltanto suoi che può vantare. Non lo hanno voluto candidare, così non gli resta che perdere, è inutile anche affaticarsi. Non vogliono vincere, la Meloni non ha voluto Marchini“.
Sgarbi è poi tornato sulle ipotesi di candidatura a Milano e a Bologna:A Milano potevo essere una soluzione per il centrodestra. Da solo valevo gia’ il 7%. Un risultato già importante, solo di voti miei. Un po’ come Marchini a Roma. Se al mio 7% si aggiungevano i voti del centrodestra, si poteva fare qualcosa di importante. Io a Milano e Marchini a Roma saremmo stati candidati perfetti per il centrodestra. Candidarmi a Bologna? Sarebbe stata una lotta inutile, non mi candido contro un telepass, il candidato sindaco di Bologna della sinistra è un telepass, prima di fare politica faceva il casellante, con uno così non mi metto neanche a competere“.

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