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Terracina. Manutenzione setti sommersi, chiedere la verifica sulla sostenibilità

scritto da Redazione
Terracina. Manutenzione setti sommersi, chiedere la verifica sulla sostenibilità

Al Sindaco di Terracina
All’Assessore Comunale all’Ambiente
p.c. Agli Assessori Comunali
p.c. Al Presidente del Consiglio Comunale
p.c. Ai Consiglieri Comunali
p.c. Al Coordinatore del “Tavolo permanente sul ciclo delle acque nel territorio comunale”
Al Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare/Direzione Sviluppo Sostenibile
All’Assessore all’Ambiente e Sviluppo Sostenibile della Regione Lazio
p.c. All’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo/ARDIS/Area Difesa della Costa
p.c. All’Ufficio Circondariale Marittimo di Terracina
Agli iscritti al Forum di Agenda 21 Locale
Alla stampa

Oggetto: Forum di Agenda 21 Locale del Comune di Terracina. “Lavori di manutenzione setti sommersi lungomare Circe – Comune di Terracina”. Richiesta di valutazione e di verifica sulla sostenibilità ambientale degli interventi da realizzare.

Egregio Sindaco,
L’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo/ARDIS, con nota prot. DA/12/11/80232, del 28 febbraio 2013, ha comunicato al Comune di Terracina l’avvio della procedura per la consegna dei lavori in oggetto e l’invito a collaborare per il buon esito dell’intervento.
La stessa Agenzia Regionale, otto mesi dopo, con nota prot. GR/16/11/33512, del 17 ottobre 2013, ha comunicato al Comune di Terracina l’imminente conclusione del procedimento avviato per la consegna dei lavori indicati in oggetto e il rinnovato invito alla collaborazione per il buon fine dell’intervento.
Tale intervento, come è noto, riguarda la “manutenzione” di n.7 barriere sommerse (realizzate circa 30 anni fa, sulla base della L.R. n. 44 del 18/11/1977), formate da sacchi in telo poliammide riempiti di sabbia di cava, comprese tra via della Batteria (davanti alla scogliera dell’hotel Approdo) e la Foce di Badino.
Va ricordato, tuttavia, che nell’ultimo decennio sono intervenuti alcune importanti novità riguardanti la tutela e la gestione sostenibile ed integrata delle acque marino-costiere e del litorale del Comune di Terracina.
La Regione Lazio, infatti, con riferimento alla Rete Natura 2000, stabilita dall’Unione Europea (direttiva 92/43 CEE “Habitat”), ha istituito, nel 2002, il Sito di Importanza Comunitaria/SIC per i fondali tra Capo Circeo e Terracina, relativo alle Praterie di Posidonie (Habitat 1120, codice IT6000014) ed ha deliberato il Piano di gestione per la conservazione della diversità biologica dell’area marina (del. di G.R. n. 1534 del 21/11/2002), affidandone la redazione e l’attuazione al Comune di Terracina.
Il Comune di Terracina, inoltre, con deliberazione di C. C. n. 28/IV del 19/03/2003, ha approvato l’adesione alla Carta di Aalborg delle Città Europee Sostenibili, impegnandosi a sostenere politiche ambientali di salvaguardia e di sviluppo dei sistemi naturali, tra cui, in particolare, quello marino-costiero (punto 1.2), e modelli sostenibili di uso del territorio e del paesaggio, tra cui quello litoraneo (punto 1.8).
Il Comune di Terracina, in seguito, con deliberazioni di G.C. n. 385 del 10/10/2004 e n. 391 del 17/10/2006, ha partecipato al Bando Pubblico della Regione Lazio relativo alla “Misura 3.1-Protezione e sviluppo delle risorse acquatiche” – Reg. CE n. 1263/99 – SFOP Lazio 2000/2006, ed ha approvato e attuato il progetto per la realizzazione e lo sviluppo di un’Area Marina Protetta di ripopolamento ittico nello specchio acqueo antistante il tratto di costa  tra Porto Badino e Terracina, entro le tre miglia, nonché di sorveglianza scientifica del progetto stesso(quest’ultimo compiuto nel 2007), attualmente in attesa di monitoraggio e di eventuale implementazione.
Il Comune di Terracina, nello stesso tempo, in collaborazione con il Forum di Agenda 21 Locale e con il Ministero dell’Ambiente, del Territorio e del Mare, ha approvato, con deliberazione di C.C. n. 122/XXI del 26/10/2007, il Piano di Azione Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile della città e del territorio, prevedendo, con riguardo al tema in questione: “Iniziative a sostegno del miglioramento del litorale basate sui principi dello sviluppo sostenibile, programmi rivolti alla tutela e alla valorizzazione dell’ecosistema marino, sia in fase preventiva che di successivo monitoraggio, e progetti finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle risorse marino-costiere ricadenti nel territorio comunale”.
Il Comune di Terracina, infine, con deliberazione di G. C. n. 90 dell’11/07/2013, ha istituito il “Tavolo permanente sul ciclo delle acque nel territorio comunale”, il cui primo documento, consegnato all’Amministrazione Comunale il 23/10/2013, ha evidenziato, sulla base di dati tecnici comparati e con riguarda alle acque marino-costiere, sia le criticità presenti ch ele proposte per affrontarle in termini di sostenibilità ambientale e socio-economica. Nel contempo, lo stesso Ente comunale ha avviato la verifica dei requisiti sussistenti per partecipare alla richiesta di assegnazione della Bandiera Blu da parte della FEE (Foundation for Environmental Education).
Nel corso dell’ultimo decennio, pertanto, il Comune di Terracina ha affermato una chiara linea di indirizzo ed ha individuato ed utilizzato strumenti che rivestono un interesse strategico per lo sviluppo sostenibile delle zone marino-costiere e del paesaggio litoraneo, predisponendo dunque le concrete condizioni affinché gli aspetti economico-sociali e la tutela degli ecosistemi naturali possano coniugarsi secondo obiettivi di gestione integrata sostenibile.
In tal senso rivestono un particolare interesse di sostenibilità ambientale gli sforzi compiuti per conservare i delicati equilibri tra l’azione del mare e le spiagge costiere, rispetto ai fenomeni erosivi che negli ultimi decenni hanno assunto una rilevanza straordinaria a Terracina e sulla costa laziale a causa di un modello di sviluppo di notevolissimo impatto ambientale.
Problemi, come si è compreso e come viene indicato e sostenuto dall’Unione Europea, che non possono essere affrontati soltanto in termini di opere di difesa, di ricostruzione e di manutenzione dei litorali, ma hanno invece necessità di essere trattati con una visione globale dei fenomeni, con una gestione strategica di tutela e di sviluppo sostenibile delle zone marino-costiere e del paesaggio litoraneo connesso al territorio interno e con una prospettiva di lunga scansione temporale.
In proposito, occorre ricordare che la Regione Lazio ha realizzato, nel 2006 e nel 2012, due interventi di ripascimento del litorale compreso tra Terracina e Badino, i quali, se da un lato hanno evitato le originarie previsioni di realizzazione di strutture rigide semi-sommerse (anche a causa della forte opposizione manifestata dalla cittadinanza e dalle imprese locali), utilizzando invece una tipologia di intervento con ripascimento morbido, dall’altro lato hanno tuttavia comportato la modificazione morfologica della spiaggia (accresciuta rispetto alla sua larghezza tradizionale e con diverso profilo rispetto a quello storico) e la trasformazione della stessa sabbia nativa (nella caratteristiche sedimentologiche, granulometriche e cromatiche), con una significativa incidenza ambientale.
Va considerato, peraltro, con riferimento all’intervento in oggetto, che la cosiddetta “manutenzione” dei setti sommersi, dovrebbe costituire in realtà un vera e propria ricostruzione di tali barriere, essendo le precedenti ormai perdute, con inevitabile impatto per l’ambiente marino e la conservazione del delicato equilibrio ecosistemico costiero.
In considerazione dei fatti sopra ricordati, si chiede all’Amministrazione Comunale di Terracina e agli altri organi di competenza riportati in indirizzo, di valutare e di verificare con urgenza la sostenibilità, la compatibilità e l’incidenza ambientale dell’intervento progettato di “manutenzione” dei setti sommersi antistanti il Lungomare Circe di Terracina, sia rispetto all’impatto che potrebbe determinare sull’area protetta del Sito di Importanza Comunitaria/SIC “Praterie di Posidonie” esistente per i fondali tra Capo Circeo e Terracina e sulle previsioni del suo piano di gestione, sia rispetto all’impatto che potrebbe avere sull’Area Marina Protetta di ripopolamento ittico presente nel tratto di costa tra Porto Badino e Terracina e sulle sue previsioni di sviluppo, sia rispetto al contrasto che potrebbe determinarsi con gli impegni assunti con la Carta di Aalborg, con le previsioni del Piano di Azione Ambientale del Comune di Terracina e con le indicazioni proposte dal “Tavolo permanente sul ciclo delle acque nel territorio comunale”.
Cordiali saluti

 Il Presidente
 Venceslao Grossi

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