D’ANNA (ALA) A RADIO CUSANO CAMPUS: POLITICAMENTE PARLANDO, A LIVELLO DI CULTURA POLITICA, IL MORTO E’ BERSANI, NON VERDINI.
Vincenzo D’Anna, senatore di Ala, è intervenuto su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Vincenzo D’Anna ha attaccato Bersani, che a sua volta aveva accusato Ala e Renzi di trasformismo: “Mi sono dimesso dal ruolo di portavoce di ALA, perché per ALA è finita la fase costituente. Ora ci struttureremo come movimento sul territorio, è giusto che ogni carica venga democraticamente eletta nel contesto dei partecipanti. Le polemiche all’interno del Pd e le parole di Bersani? Lui ha detto che Renzi sta resuscitando i morti, ma io non credo che Verdini sia mai morto. I veri cadaveri sono quelli che sono stati comunisti quando c’era il comunismo, marxisti quando veniva propinata questa ideologia come salvezza dell’umanità e poi si sono resuscitati nel corso degli anni usando tutta una serie di neologismi, dai riformisti ai progressisti. Il morto è Bersani dal punto di vista della cultura politica, non Verdini. E’ Bersani ad essere resuscitato agli approdi liberali. Fa una polemica vecchia: i comunisti hanno sempre avuto la spocchia di essere diversi e migliori degli altri, pur essendo l’esatto contrario. Bersani dovrebbe essere tirato fuori dal sarcofago delle mummie postcomuniste“.
Nettuno, Rodolfo Turano invita al confronto le associazioni sportive sul nuovo regolamento per la gestione degli impianti sportivi
Preso atto del nuovo regolamento per la gestione degli impianti sportivi approvato dal Commissario Moscarella e considerata l’imminente pubblicazione dei bandi di assegnazione degli impianti, il candidato sindaco Rodolfo Turano rinnova l’invito a tutte le associazioni sportive del territorio a partecipare all’incontro di sabato 5 marzo, alle ore 18.00, presso il bar “Le Sirene” di Nettuno per un confronto sulle criticità del regolamento”.
“L’aspetto sociale – spiega Turano – non può essere trattato in maniera secondaria, ma deve emergere maggiormente nei criteri di assegnazione degli impianti perché il valore economico dell’introito derivante dalle concessioni è un valore infinitesimale rispetto a quello del bilancio comunale, mentre il valore sociale, aggregativo, educativo, formativo e sanitario dello sport è prioritario per la cittadinanza”.
“Nei criteri e nei punteggi d’assegnazione degli impianti è inoltre evidente la carenza del rispetto dell’associazionismo locale esistente sul territorio. Ci sono realtà, come il baseball – continua Turano – che debbono avere delle priorità, ovviamente monitorandone il servizio e la qualità dell’offerta nel rispetto della democraticità fondamentale alle organizzazioni no profit al fine di evitare che gli impianti vengano poi gestiti in contrasto ai valori fondanti dello sport. Grave è la mancanza d’indirizzo politico verso lo sviluppo della polifunzionalità degli impianti, perché le iniziative d’investimento delle associazioni devono essere incentivate per stimolare l’ammodernamento e la messa insicurezza delle strutture. Indicare come tetto massimo delle concessioni il termine di 12 anni, va contro ogni principio di attuale programmazione delle società sportive, non adeguato neanche agli ingenti investimenti che il nostro patrimonio impiantistico richiede”.
“Manca anche la tutela di realtà e sport minori – continua Turano – che non riescono a sostenere costi d’investimento e gestione degli impianti sportivi e che vedranno così soccombere i loro progetti, di fronte a realtà più strutturate ed economicamente più forti. Manca inoltre l’indicazione di utilizzo degli spazi sportivi per eventi e manifestazioni comunali o scolastiche, che debbono avere e godere di questi spazi, senza entrare in trattative private con i gestori. Sono poi contrario ai costi aggiuntivi introdotti per le società, come la tassa sui rifiuti e l’assicurazione contro il rischio catastrofi degli immobili”
“Ritengo giusto il criterio ad evidenza pubblica – conclude Turano – perché obbligatorio per legge, ma deve essere calibrato sulla realtà locale, che spesso non è in grado di rispondere a questo iter per carenze economiche ed organizzative. Secondo quanto indicato nel nuovo regolamento, i progetti dovranno seguire l’iter del codice contratti pubblici e regolamento d’attuazione che prevede un iter progettuale che farà lievitare costi aggiuntivi e complicazioni burocratiche, a vantaggio delle società organizzate e strutturate, non del territorio. Infine, se non agiamo subito e verrà bandita la gara per l’assegnazione degli impianti mettendo in bilancio i proventi delle concessioni, sarà impossibile tornare indietro, altrimenti si configurerà danno erariale”.
Mariastella Gelmini (Forza Italia) è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia a Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Gelmini sarà capolista di Forza Italia alle elezioni del Comune di Milano. “La mia candidatura –ha spiegato Gelmini- è legata alla volontà di dare risposte concrete ai milanesi e alla qualità di vita dei milanesi, che con la giunta Pisapia è fortemente peggiorata. Mi sono candidata perché Berlusconi mi ha affidato questo compito, ma anche perché sono molto legata a Milano. Il futuro dell’Italia è inevitabilmente collegato a ciò che capita a Milano, soprattutto dal punto di vista politico. Quando vincemmo a Milano, Berlusconi andò al governo; nell’ultima tornata elettorale abbiamo perso a Milano e anche alle politiche. Dal punto di vista elettorale è un test importante. Il candidato della sinistra è stato fortemente voluto da Matteo Renzi. Come dimostrano i dati Istat, siamo di fronte ad una crescita modestissima, abbiamo una pressione fiscale altissima e moltissimi problemi. Il tempo della comunicazione renziana sta lasciando spazio ad una certa delusione da parte dei cittadini. Se il centrodestra vincesse a Milano sarebbe un avviso anche al governo Renzi. Non condivido l’affermazione di Fini che parla di crisi della classe dirigente del centrodestra. Berlusconi per Milano ha scelto Parisi che è un uomo del fare, fuori dai partiti. E’ una persona che non si nasconde dietro un approccio tecnico come quello di Sala. Lui ha detto che vuole rappresentare una nuova stagione politica che dia risposte ai cittadini. Sala invece è il candidato di Renzi, etero diretto da Palazzo Chigi. E’ un candidato che ha il trascinamento di Expo, ma è anche vero che c’è un grande buco nero riguardo i conti di Expo. Mi auguro che venga concessa una commissione d’inchiesta sui conti, perché l’Expo è stato un successo di Letizia Moratti che l’ha fortemente voluto. Renzi non deve avocarlo a sé e nemmeno Sala. Sala aveva il compito della gestione dell’evento, che è stata buona, ma deve essere suffragata dai conti, ancora però non li conosciamo”.
In merito alle amministrative a Roma. “A Roma c’è confusione nel centrodestra –ha affermato Gelmini-. Mi auguro che il centrodestra ritrovi una sua unità anche a Roma, intorno al nome di Guido Bertolaso. L’ho visto operare quando ci fu il terremoto a L’Aquila, con grande trasparenza, onestà e passione civile. L’ho visto risolvere problemi complessi in tempi rapidi e con capacità di gestione. Berlusconi ha fatto bene a scegliere Bertolaso che, come Parisi, è un uomo del fare. E’ la persona adatta a risolvere le emergenze di Roma. Mi auguro che prevalga il buon senso rispetto agli egoismi di partito e alle conflittualità che allontanano i cittadini dalla politica. So che Salvini tiene all’unità della coalizione, mi auguro che anche a Roma si ritrovi unità. Dove ha governato la sinistra le città sono meno sicure, le tasse sono aumentate e la qualità dei servizi è diminuita. Il centrodestra vuole portare avanti un modello di buon governo”.
Roberta Lombardi, deputata del Movimento Cinque Stelle, è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel format Ecg Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Roberta Lombardi ha speso parole d’elogio per la candidata a sindaco di Roma del Movimento Cinque Stelle, Virginia Raggi: “Virginia Raggi è un’ottima candidata. E’ una nostra attivista che viene da tre anni di solida esperienza in consiglio comunale, è una giovane donna, mamma,. cittadina romana, nata e cresciuta a Roma, che conosce perfettamente tutti i problemi della sopravvivenza quotidiana del cittadino romano“.
Sulla querelle legata al praticantato che Virginia Raggi ha svolto nello studio Previti, Roberta Lombardi è categorica: “Noi ci aspettiamo che ovviamente arrivi, come abbiamo visto in tutti questi anni, una macchina di fango immensa addosso al Movimento Cinque Stelle. E’ di queste ore la vicenda legata a Casavatore, dove i due candidati sindaco, l’attuale primo cittadino e il suo sfidante, sono indagati per indagati per una vicenda di scambio elettorale politico mafioso in una storia che arriva nel cuore del Parlamento e che arriva a coinvolgere Guerini del PD e una deputata del PD che è in corsa nelle primarie di Napoli come candidata sindaco. Tutto questo nel silenzio assoluto dei media, mentre per Quarto, per una cosa che aveva una rilevanza insignificante rispetto a questo caso, è stata suonata la grancassa per settimane. Per tornare al caso Raggi: ha fatto praticantato, appena laureata, presso il suo professore, che si appoggiava allo studio Previti. Lo stesso Previti che, vorrei ricordare, è nel partito che ha votato le riforme costituzionali e la legge elettorale con il Pd, ed è stato difensore di Berlusconi. A una ragazza appena uscita dall’università che segue per fare esperienza il suo professore viene rimproverato il praticantato, di questo si sono dimenticati tutti. Tra le altre cose, Di Battista è andato a ritrovare come votarono nel 2008, per l’indulto, alcuni autorevoli esponenti del PD che in questi giorni giorni si stanno scatenando contro Virginia Raggi. Ovviamente votarono a favore dell’indulto che consentì a Previti di non andare in carcere“.
Da Lombardi, poi, un commento sull’emergenza casa nella Capitale: “Stiamo aspettando i dati del Ministero dell’Interno sugli sfratti eseguiti nel 2015. Arriveranno tra qualche settimana. Il trend è crescente e il tutto, ovviamente, è dovuto alla crisi economica. Magari c’è chi perde il lavoro e lo trova a condizioni economiche meno vantaggiose, così da non riuscire più a pagare un canone di locazione o una rata del mutuo. E tra l’altro, a proposito di mutuo, cosa pensa di fare il nostro governo? Porta avanti un decreto legislativo che permetterà di togliere la rata a cittadini che per sette rate, anche non consecutive, non pagheranno regolarmente, per regalare la loro casa alle banche. I media stanno sottovalutando questa vicenda, il governo lavora solo a favore delle banche. Chiunque avesse contezza davvero di quello che sta succedendo, penso che arriverebbe con i forconi sotto a Montecitorio“.
Stefano Pedica, candidato alle primarie del centrosinistra per il Campidoglio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Nessun voto anticipato a sabato 5 marzo alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco, si voterà quindi solo domenica 6 marzo. A lanciare ieri l’appello per aprire alla possibilità di una doppia giornata era stato il candidato Roberto Giachetti, proposta accolta da Roberto Morassut, Gianfranco Mascia e Chiara Ferraro, ma subito bocciata dagli altri due candidati, Stefano Pedica e Domenico Rossi. “C’hanno provato ma nun ce so riusciti –ha affermato Pedica-. Quando si stabilisce una regola e si dice che la campagna elettorale si chiude sabato e si vota domenica dalle 8 alle 22, non si può cambiare questa regola. Puzzava di bruciato. In quella notte tra sabato e domenica sarebbe potuto accadere tutto e il contrario di tutto e io mi sono opposto fermamente. A pensar male non si fa mai peccato. Se qualcuno ha le truppe cammellate da portare alle urne, le porti domenica. Le primarie nazionali del 2013 le abbiamo fatte in una sola giornata, non vedo perché a Roma ne servano due”.
“Il muro tra politica e cittadini si è alzato ancora di più, io lo voglio abbattare con il voto di domenica –ha affermato Pedica-. E’ saggio e responsabile che dopo il voto, chiunque vinca tra me, Morassut e Giachetti, convinca anche gli altri 2 a far parte della giunta qualora vinca le elezioni comunali. Abbiamo stretto un patto di lealtà su questo. I cittadini parlano di servizi che mancano, di assenza di sicurezza, dello stato di abbandono della città. Ho lanciato il patto del Campidoglio, per aprire a tutte le forze politiche, perché serve l’aiuto di tutti per governare, anche del M5S. La Roma attuale è più rappresentata da mafia capitale e da parentopoli piuttosto che dai cittadini e dalla buona politica. Questa Roma non è quella che voglio io”.
ROMA, PIVETTI A RADIO CUSANO CAMPUS: BERTOLASO DICE DI AVER VINTO LE CONSULTAZIONI? NON CAPISCO SU QUALI BASI. CON LA CANDIDATURA MIA E DI VIRGINIA RAGGI, ROMA POTREBBE FINALMENTE AVERE UN SINDACO DONNA. RUSPA SUI CAMPI ROM? IO E SALVINI A VOLTE PARLIAMO UN LINGUAGGIO DIVERSO. CASE CHIUSE? MAI! TOLLERANZA ZERO VERSO CHI SFRUTTA PROSTITUZIONE
L’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, candidata sindaco di Roma, è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, la radio dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Irene Pivetti ha parlato della consultazione andata in scena a Roma sabato e domenica: ““E’ stata un bellissimo segnale dei romani che hanno partecipato in tantissimi. Significa che la base ha voluto dire la sua. Con che principio alchemico Bertolaso dice che i suoi voti sono autentici e quelli degli altri taroccati ce lo deve spiegare. Forse non ha notato che la politica è fatta parlando con le persone, è un atto di partecipazione e condivisione, una delle cose più belle che si possono fare in politica. Lui visto che la politica non è il suo mestiere non sa quanto sia importante. Attorno a me si è creato un consenso di parti molto diverse e variegate”.
Esclude, Pivetti, che Bertolaso possa far parte, in futuro, di un suo eventuale team di lavoro: “Bertolaso non l’ho mai incontrato, mi viene difficile immaginare una cosa del genere. Non mi sembra che Bertolaso abbia uno spirito collaborativo, quindi gli leverò il fastidio di una proposta di collaborazione. Bisogna capire chi sono le persone più adatte. Serve un vero candidato capace di amare la città e di risolvere i problemi”.
Su quale sfidante preferirebbe affrontare tra i candidati alle primarie del Pd, Irene Pivetti non si bilancia: “Sfidante del centrosinistra? E’ inutile scegliersi l’avversario, lo scelgono gli elettori. Chiunque sia, sarà interessante uno scontro dialettico, purchè sia civile e nell’interesse della città. Io non credo agli scontri diretti e alle ruspe. Roma merita di più di quello che sta esprimendo”
Tra Irene Pivetti e Virginia Raggi, c’è la possibilità che il futuro sindaco di Roma sia una donna: “Sarebbe bello se il prossimo sindaco fosse una donna, è un’anomalia che Roma non abbia ancora mai avuto un sindaco donna. In un Paese in cui le donne stanno ai vertici nelle imprese con grande disinvoltura”.
Sui campi rom, Irene Pivetti specifica che rispetto a Salvini usa dei termini diversi: “Salvini vuole la ruspa sui campi rom? Diciamo che a volte usiamo un linguaggio differente. Non ritengo che i campi rom siano compatibili con la vita di una città moderna e normale. Non vanno bene neanche per i rom. Qualità della vita al di sotto del livello di sicurezza necessario. Se non ci sarà la disponibilità dei rom a collaborare si procederà d’ufficio”.
Sul tema prostituzione, mentre Matteo Salvini si è detto più volte favorevole alla riapertura delle Case Chiuse, Irene Pivetti non ne vuole sentire parlare: “Sono assolutamente contraria. Non credo sia dignitoso come mestiere e nessuna secondo me lo sceglie volontariamente, è costretta da qualcuno o indotta dalle condizioni economiche. Non credo che le autorità debbano incoraggiare questo sfruttamento delle donne. Io non immagino che mia figlia un domani possa scegliere tra i vari mestieri, questo lavoro. Voglio che queste persone siano nelle condizioni di fare una scelta davvero libera. Si cita l’alto numero dei clienti, ma è più alto quello dei non clienti. Le prostitute sono persone che vanno sostenute e liberate, tolleranza zero per gli sfruttatori”.
Da Irene Pivetti, in chiusura, una battuta sui ratti che stanno invadendo Roma: “Topi al colosseo? E’ una cosa terribile, penso che ci sono interventi importantissimi che vanno fatti. Brutto fare campagna elettorale parlando di derattizzazione, ma purtroppo si deve fare perché è un problema da risolvere. Ci sono soluzioni per bonificare come è successo con Fiumicino dopo l’incendio. Trovo impensabile che ci presentiamo al mondo con questo biglietto da visita”.
Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega Nord in Senato e Commissario di Noi con Salvini a Roma, è intervenuto questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Durissimo Centinaio con Guido Bertolaso: “Bertolaso a livello politico è un morto che cammina, se noi vogliamo andare avanti con Guido Bertolaso e andare a schiantarci va bene. Guido Bertolaso non è il candidato sindaco a Roma. La gente non gradisce questa candidatura. Anche Berlusconi dovrebbe ascoltare i romani in questo momento. Non si deve avere paura di confrontarsi con i cittadini.Secondo me Pivetti potrebbe essere un buon candidato, è l’unico candidato che fino ad ora è stato proposto dalla società civile, ma a me andrebbe bene chiunque, l’importante è che sia un candidato presentabile. Io su Bertolaso sto ricevendo e-mail e sms di protesta, i commercianti quando mi incontrano per strada mi dicono “Bertolaso per carità”, la gente mi dice che se Bertolaso è candidato a sindaco di Roma per il centrodestra voterà altro. Noi con Salvini sta investendo in modo pesante e serio su Roma, mi dispiace che Bertolaso offenda i nostri collaboratori, il suo atteggiamento mi fa abbastanza sorridere. Bertolaso dice di aver vinto le consultazioni? A me pare che non sia andato tanto bene. Se Bertolaso ha vinto le nostre consultazioni, allora io divento Papa!“.