giovedì 02 Maggio 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

ROMA-LIDO, PALOZZI (FI): “SU INEFFICIENZE GIACHETTI CHIEDA A ZINGARETTI”
Su come risolvere i pesanti disagi della Roma-Lido e lavorare al suo potenziamento, consiglio candidamente a Giachetti di rivolgersi al suo compagno di partito, Nicola Zingaretti, in questi tre anni assolutamente silente e inoperoso di fronte alle persistenti criticità infrastrutturali della ferrovia di proprietà della Regione e gestita da Atac. Sono mesi che sollecitiamo, senza ricevere risposta alcuna, il governatore del Lazio, che sembra più interessato a come svendere la Roma-Lido piuttosto che al concreto rilancio della linea. E, guarda caso, nelle ultime settimane è arrivato addirittura Delrio a rassicurare gli animi sul futuro della Roma-Lido: un gesto che ha tutto il sapore della solita promessa elettorale”. Così, in una nota, il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Mobilità, Adriano Palozzi.


AMMINISTRATIVE ROMA, DARIO FO CONTRO BERTOLASO: “HA LA FACCIA COME IL CULO”. POI SUL MOVIMENTO CINQUE STELLE: “GIUSTO METTERE UNA MULTA PER CHI TRADISCE. I FURBASTRI VANNO COMBATTUTI”. LE DICHIARAZIONI DEL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA A RADIO CUSANO CAMPUS
Dario Fo, premio Nobel per la Letteratura nel 1997, è intervenuto su Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Sulla questione Unioni Civili Dario Fo ha dichiarato: “Hanno ragione quelli del Movimento Cinque Stelle, stiamo viaggiando sull’autostrada della fine della libertà e della democrazia. Stiamo andando incontro alla fine della nostra Costituzione. Per questo ho detto che mi ha deluso Benigni. Ho fatto fatica a criticarlo, provavo dispiacere mentre pronunciavo quelle parole. Lui ha un grande valore, è un grande costruttore di situazioni teatrali, ma mi ha stupito che un uomo così, che ha cominciato recitando in luoghi dove non c’era neanche la luce, nelle case del popolo, che aveva un disprezzo assoluto per la situazione regolata dal potere, di colpo ha smesso di essere una voce critica. Anche quando ha parlato della Bibbia, ha censurato le contraddizioni di Mosè.“.
Dario Fo ha criticato duramente Guido Bertolaso e i partiti che hanno deciso di candidarlo a sindaco di Roma: “La sua candidatura è una barzelletta, è una sceneggiata. E’ incredibile il coraggio che ha questa gente. Bertolaso ha la faccia come il culo. Sia lui che quelli che lo hanno candidato sapendo che cosa fa e qual è la sua morale“.
Sul Movimento Cinque Stelle, che ieri ha ufficializzato la candidatura di Virginia Raggi a sindaco di Roma, Dario Fo invece non lesina elogi: “Il Movimento Cinque Stelle è l’ultima opportunità di questo Paese. Una opportunità importante. Se anche loro entrassero in una forma che non è quella originaria sarebbe un enorme dispiacere. Bisogna uscire da ogni furbizia. Ha ragione Beppe Grillo quando dice di mettere una multa a chi si candida con il movimento e poi cambia idea e tradisce il programma. E’ l’unica cosa che può bloccare quei personaggi che pensano di aver trovato una vacca d’oro, chi pensa di entrare, fregare tutti, farsi dare i soldi e glielo mette in quel posto, perché magari passa in un altro gruppo. Questi furbastri cambia casacca e cambia bandiera vanno combattuti“.


L’On. Barbara Pollastrini, deputata del Pd, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Barbara Pollastrini è stata ministro per le pari opportunità del Governo Prodi nel 2007 e fu una delle relatrici del disegno di legge DICO, il cui iter legislativo si interruppe con la caduta del Governo Prodi. “Ci furono senatori e senatrici che dissero che era intervenuto lo Spirito Santo per far cadere il governo e di conseguenza i dico” ha raccontato Pollastrini.
Se guardo indietro –ha aggiunto-, capisco le ragioni che possano aver fatto scegliere al premier Renzi la strada della fiducia, per avere la certezza che la legge sulle unioni civili possa andare in porto anche senza stepchild adoption. Capisco il realismo, ma se guardo che la società è cambiata, la spinta dell’Europa è forte, io avrei osato di più. Sarei andata in aula e avrei misurato in aula le dichiarazioni di disponibilità che fuori dall’aula danno molti parlamentari, col rischio che qualche voto segreto facesse scattare il tranello. La scelta è tra la certezza di una legge non completa e l’osare in un Senato che presenta sempre insidie. Le istituzioni italiane non sono ancora sufficientemente laiche. Riconosco il valore che porta il pensiero dei credenti, legato al solidarismo, all’umanesimo e al dialogo, ma so che in Italia c’è anche un pensiero liberale e di sinistra che conosce il valore del dialogo. Insieme, non abbiamo ancora prodotto una classe dirigente che agisca in autonomia secondo il principio della laicità dello Stato. Il Pd è nato con tante anime, io credo che il Pd possa diventare un partito storico se assume sempre di più un profilo di sinistra. Mi dispiace che sia stata stralciata la stepchild perché, in tutta questa partita, a pagare il prezzo più alto sono stati i bambini. Non ci sono diritti di serie A e serie C. Mi è sembrato che l’opinione pubblica sia stata un po’ sballottata e c’è stato un tentativo di orientamento dell’opinione pubblica. E’ una situazione che avevamo già vissuto per il referendum sulla fecondazione assistita. Anche all’epoca, molto più di ora, ci fu un’ingerenza pesantissima da parte della Chiesa che predicò l’astensione al referendum. C’è sempre un tentativo di manipolazione, che nasce dalla sfiducia che si ha nella responsabilità delle persona. Sono convinta che i diritti si possano interpretare in due modi: quello progressista vede l’allargamento dei diritti come risorsa per aumentare la responsabilità della persona; quello conservatore lo interpreta come una minaccia alla tenuta della comunità”.
Sull’alleanza del governo con Alfano e Verdini. “Io secondo Renzi faccio parte della compagnia dei ‘gufi’ –ha affermato Pollastrini-, nel senso che sono della minoranza del Pd, alle primarie votai Cuperlo. Noi facciamo la nostra battaglia delle idee perché il Pd rimanga ancorato a sinistra e sia sempre più capace di allargare il suo rapporto con la sinistra che è anche fuori di noi. Abbiamo detto spesso a Renzi di non cercare alleanze con persone culturalmente e idealmente distanti da noi. In un Pd che fuoriuscisse totalmente dalla sinistra non potrei esserci io”.


AMS, PALOZZI (FI): “MINISTERO NON ABBANDONI LAVORATORI”
Anche in queste ore giunge il grido di allarme degli ex dipendenti dell’Alitalia Maintenance Systems, in protesta davanti alla sede di Alitalia, a Fiumicino. Una denuncia preoccupante quella dei sindacati contro la decisione di Alitalia di inviare a revisionare i motori a terzi, peraltro fuori Italia. Una decisione che lascia sconcertati, soprattutto all’interno di un contesto istituzionale incapace di rilanciare in questi mesi l’Ams, vera e propria eccellenza tecnologica nel complesso settore della manutenzione, revisione e riparazione di motori aeronautici. Esprimendo la mia piena vicinanza ai lavoratori, sollecito il Ministero dello Sviluppo Economico a rispondere concretamente alle istanze delle parti sociali”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Mobilità, Adriano Palozzi.


“Viva la Consulta! Le moschee sono i luoghi più controllati d’Italia”. Lo ha detto Hamza Roberto Piccardo, fondatore e ex portavoce dell’Ucoii (Unione delle Comunità Islamiche d’Italia), è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia”, condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
La Corte Costituzionale ha bocciato la cosiddetta Legge anti-moschee proposta dalla giunta lombarda di Maroni. “Ho accolto la decisione della Consulta con grande soddisfazione –ha affermato Piccardo-. Me l’aspettavo, perché sono un ottimista e penso che ci siano ancora giudici non solo a Berlino, ma anche a Roma. Il Governo, molto intelligentemente, ha sollevato un conflitto di attribuzione con la Regione. La Consulta ha dato ragione al Governo. I diritti costituzionali non possono essere sottoposti a referendum. Quella di Maroni era una manovra elettorale. Si sa benissimo che la presenza di moschee nella pienezza della loro situazione e trasparenti, favoriscono la convivenza, l’ordine pubblico e la sicurezza collettiva. Però ci sono partiti che pensano che su questa materia si possa ottenere qualche voto viscerale e allora giocano su questa materia. Quello che mi chiedo e se è giusto che i soldi pubblici vengano spesi in questa maniera. Maroni dovrebbe rimborsare i cittadini italiani per avergli fatto perdere tempo e soldi. Non so se la Corte Costituzionale prevede spese di giudizio, il problema è che in questo caso sarebbe la Regione a pagare e quindi i cittadini lombardi. Alla fine è un meccanismo atroce. Aprire un luogo di culto nella pienezza delle sue funzioni non è facile, anche se dovrebbero essere previsti spazi adeguati in tutti i piani regolari, che di fatto non esistono. Alla fine però la gente prega, perché è un diritto inalienabile. Quindi si acquista un locale, un capannone e lo si adegua a luogo di culto. In Italia ci sono oltre 900 moschee, di queste solo 5 o 6 hanno destinazione d’uso. Sono anni che chiediamo venga fatto un processo di trasparenza in questo senso. Le moschee sono i luoghi più controllati d’Italia, infatti il reclutamento di eventuali terroristi non avviene nelle moschee. Lo inviterei in una moschea, siamo sempre disponibili, può venire quando vuole. Lui non è uno stupido, prende queste decisioni per ragioni elettorali”.
Riguardo la candidatura di Donald Trump alle elezioni degli Stati Uniti. “Trump è sicuramente una minaccia alla pace mondiale –ha affermato Piccardo-. Speriamo non vinca le primarie. Spero che le elezioni le vinca Sanders. Ricordiamoci comunque che non governano i Presidenti, sono solo strumenti per muovere certi interessi più grandi”.


Deborah Bergamini, deputata e responsabile della comunicazione di Forza Italia, è intervenuta questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Deborah Bergamini ha commentato la vicenda legata allo spionaggio statunitense di cui Silvio Berlusconi è stato vittima in passato:Sono rammaricata ma non stupita. Già in passato avevamo avuto elementi che ci avevano fatto immaginare che ci potessero essere conversazioni di Presidenti del Consiglio europei e altri atti ascoltati e spiati. C’è però grande rammarico, perché si tratta di comportamenti che non sono compatibili in un corretto rapporto tra paesi alleati, e degli Stati Uniti l’Italia penso sia sempre stato il migliore alleato, tra i paesi europei. Questo scenario svelato ieri ci conferma ancora una volta che l’ultimo governo eletto dal popolo italiano, ormai nel 2008, e cioè il governo Berlusconi, è stato abbattuto, buttato giù, al di fuori del normale rispetto delle regole democratiche e della sovranità nazionale di un paese“.
L’opinione di Deborah Bergamini sulla reazione del Governo non è entusiasta: “La reazione di Renzi è un atto dovuto, convocare l’ambasciatore americani in questi casi è prassi. Quello che a noi interessa è che il governo Renzi dia ben altri segnali. Da anni chiediamo che venga istituita una commissione di inchiesta parlamentare che faccia luce sui drammatici eventi che portarono alla caduta del governo Berlusconi nel 2011. Sembra che a nessuno interessi capire davvero che cosa accadde, quando ormai abbiamo ovunque elementi che dimostrano che ci fu una congiura che mirava chiaramente a sostituire il governo Berlusconi. Bisogna capire quali siano davvero i meccanismi all’interno dei quali un popolo può dirsi sovrano“.

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