giovedì 12 Dicembre 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

ISRAELITICO, PALOZZI (FI): “COSA ASPETTA ZINGARETTI PER ACCREDIMENTO?”
Dopo la nomina del nuovo commissario straordinario dell’ospedale Israelitico, ci saremmo aspettati l’immediata attivazione delle procedure di accreditamento del presidio capitolino al sistema sanitario regionale. Invece, si naviga ancora a vista e da diversi mesi la celebre struttura capitolina vive nell’incertezza più totale. Anziché chiudersi nel consueto silenzio istituzionale, è dovere del presidente Zingaretti ascoltare il monito dei sindacati e spiegare le ragioni di una stasi amministrativa, che preoccupa dipendenti dell’Israelitico e cittadini. Auspichiamo che nell’incontro di domani, le istituzioni competenti, in primis la Regione Lazio, possano fare la dovuta chiarezza sul definitivo rilancio dell’Israelitico”. Così, in una nota, il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.


Calabria (FI), ora uniti per riportare buongoverno
A Roma per il centrodestra esiste un unico imperativo: riportare il buongoverno in una città messa in ginocchio dall’amministrazione Pd. Ora, quindi, è il momento di lavorare tutti insieme, con Guido Bertolaso, per parlare ai romani, restituire loro la speranza e proporre un progetto di rilancio della Capitale“. Lo dichiara la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria. “In questo percorso, il movimento giovanile di Forza Italia è pronto a mettere in campo la passione e l’impegno dei suoi ragazzi, risorsa preziosa per una campagna elettorale capillare, che sappia spiegare a tutti la nostra idea per Roma“, conclude.


Il Sen. Andrea Augello del gruppo Cuori italiani, che appoggia Alfio Marchini sindaco di Roma, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
E’ un’offesa alla mia intelligenza l’argomentazione che Marchini non va bene perché è di sinistra –ha affermato Augello-. Fratelli d’Italia ha messo un veto su Marchini e poi ha proposto la candidatura di Rita Dalla Chiesa che si è professata elettrice di Marchini. Bertolaso stesso si autodefinisce un democristiano, non mi sembra abbia i connotati di un uomo di destra. Marchini è stato decisivo con la sua firma per far cadere Marino e ha proposto al centrodestra di fare un fronte unico contro il Pd a Roma. Ci sono momenti della politica in cui purtroppo a qualcuno conviene perdere. Pietrangelo Buttafuoco, che di certo non è di sinistra, ha detto giustamente che hanno escluso Marchini perché sapevano che avrebbe vinto. E’ stato messo il veto persino su Storace, che non mi è mai sembrato un pericoloso comunista. Anche non voler fare le primarie dopo averle chieste per anni, vuol dire che qualcuno ha già deciso come deve andare a finire. Nella migliore delle ipotesi si tratta di un errore di valutazione e una mancanza di una volontà inclusiva. Nella peggiore delle ipotesi invece, è la logica del “meglio essere i primi degli ultimi che gli ultimi dei primi”. E’ la paura di dover vincere per merito di altri. Ci possono essere anche degli interessi a fare la gara a chi arriva primo nel centrodestra, anziché a chi governa la città”.
Marchini avrà anche ascendenti di sinistra -ha aggiunto Augello-, ma non possiamo negare che sia stato una spina nel fianco del centrosinistra negli ultimi 2 anni. Il problema delle sue alternative è completamente diverso. Bertolaso ha rivendicato di aver fatto campagna elettorale per Rutelli, di non aver mai votato Berlusconi, ha detto che è contrario alle ruspe di Salvini e ha detto che i rom sono soggetti deboli che vanno difesi. Invece le vere vittime sono le persone che respirano i fumi dei roghi tossici nei campi, che vedono i cassonetti buttati giù. Il centrodestra ha scelto un candidato che oltretutto si deve anche difendere in un processo. Mi sembra che peggio non si potesse fare. Noi siamo di fronte ad una situazione in cui se noi sommassimo tutte le forze in campo, da Lista Marchini a FDi a Fi, avremmo la vittoria in tasca. Perché queste forze totalizzano almeno il 36% al primo turno. Se rifiutano le primarie, e come nel 2008 si riuniscono in una stanza persone che insieme non fanno il 21%, vuol dire che hanno rinunciato a capire che il mondo attorno a loro è cambiato. FDI ce l’ha nello statuto che bisogna fare le primarie e ora non vuole più farle”.
Se non vogliamo consegnare la città a Grillo -ha concluso Augello- noi abbiamo solo Marchini che può evitare che accada. Se cominciamo a dialogare per la città e costruiamo un grande movimento civico e una campagna per il voto utile, questo potrebbe portare il centrodestra ad un ripensamento. Noi dobbiamo mettere insieme tutte le persone che aspettano un cambiamento a Roma. Non possiamo pensare che dopo quello che è successo, si riunisce un pezzetto di centrodestra senza discutere con nessuno, prende un signore che ha un sacco di guai, e lo candida a dispetto dei santi. E rifiuta un’alleanza con un candidato che ha un consenso a 2 cifre. Io non credo che i romani comprenderanno questo atteggiamento. La città ha bisogno di una guida che sia estranea a quanto accaduto a Roma negli ultimi anni, che abbia esperienza, che si sia opposta a Marino. Roma non ha più politici credibili, è stata pugnalata da questo governo, a partire dal Giubileo in poi. Roma non può affidarsi a scatola chiusa a persone che arrivano dal nulla o che sono diretta emanazione di Renzi. Il ballottaggio è con il M5S, perché o il cambiamento lo facciamo noi o lo faranno loro”.


SANITÀ, PALOZZI (FI): “ZINGARETTI NASCONDE CRISI DIETRO SOLITO TAGLIO NASTRO”
Mentre Zingaretti si nasconde demagogicamente dietro la solita inaugurazione spot – oggi tocca al nuovo Poliambulatorio di Centocelle – millantando una sanità che cambia, sindacato e cittadini domani saranno davanti alla Regione Lazio per sollecitare il governatore del Lazio a intervenire sulle numerose criticità, che attanagliano il comparto sanitario. Dalla crisi delle strutture private ai problemi dei pronto soccorso, fino alle precarie condizioni di lavoro del personale sanitario. Difficoltà e incertezze che l’aleatorio Zingaretti, nonostante promesse e annunci, non è riuscito purtroppo a risolvere. Auspichiamo, dunque, che il presidente si allontani dalla sterile gloria mediatica al fine di impegnarsi fattivamente per risollevare una sanità allo sbando. Dopo tre anni di amministrazione, sarebbe anche ora”. Così, in una nota, il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.


Continuano ad arrivare le reazioni politiche alla candidatura di Bertolaso come sindaco di Roma proposto dal centrodestra.
Centinaio, capogruppo al Senato della Lega Nord, è apparso tiepido, commentando su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it), il nome di Bertolaso: “Berlusconi, Salvini e Meloni sono convinti che questa sia la scelta giusta, quindi lo siamo anche noi. Io Bertolaso non lo conosco, prima di dare un giudizio definitivo ci voglio parlare. Da commissario romano di Noi con Salvini gli chiederò di mettere al centro della propria azione l’obiettivo di ridare dignità ad una città devastata da anni di mala gestione“.
Molto critico con la scelta di Meloni, Salvini e Berlusconi, sempre intervenendo su Radio Cusano Campus, è stato l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno: “Salvini e la Meloni avevano sempre detto di voler fare le primarie, come mai hanno cambiato idea? Almeno a Roma si potevano sperimentare le primarie, sarebbe stato un gesto molto significativo. Invece il candidato è stato scelto a tavolino. Almeno il Movimento Cinque Stelle nella sua logica antipolitica almeno si dà una parvenza democratica. Solo il centrodestra continua a pretendere di scegliere i candidati chiusi in una stanza con tre persone. Il rischio è quello di non andare nemmeno al ballottaggio. Bertolaso quando dice che è l’uomo del fare, dimentica che il mestiere del Sindaco è diverso. Non opera per emergenze. Se diventasse sindaco Bertolaso avrebbe una crisi isterica al primo consiglio comunale“.
Fassina (Sinistra Italiana) commenta così la candidatura di Bertolaso: “Trovo questa decisione del centrodestra francamente sorprendente. Bertolaso ha segnato dei passaggi nella storia del nostro Paese che non sono particolarmente edificanti, basti ripensare al g8 o al terremoto in Abruzzo. Mi pare una scelta figlia della disperazione del centrodestra. Marino? Con lui il dialogo va avanti, se dovesse decidere di candidarsi faremo le primarie. Vogliamo entrambi affermare una logica di discontinuità”. Fassina torna a parlare del X municipio, invocando per i cittadini di Ostia la possibilità di votare anche per l’amministrazione locale: “Ci sono tantissimi cittadini a Ostia che si sentono molto ingiustamente rappresentati in un insieme giuridicamente inteso come mafioso. Voteranno per eleggere il sindaco, il X municipio è tra i più grandi di Roma, si fa difficoltà a capire perché si può condizionare in modo molto rilevante la scelta di una amministrazione che ha poteri molto estesi mentre non si può partecipare alla scelta degli amministratori di un municipio, che ha poteri molto riscritti. Certamente ad Ostia esiste la criminalità organizzata, ma la criminalità organizzata si gestisce attraverso la partecipazione dei cittadini alla vita democratica“.


La televisione italiana fa schifo. Ne è convinto Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega in Senato, che intervenendo su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, ha motivato il suo attacco alla televisione italiana.
La televisione italiana fa schifo. Con chi ce l’ho? Con le Iene e col festival di Sanremo. In questo momento di discussione sulla Legge Cirinnà c’è un fuoco di fila in cui ci viene raccontato che tutto quello che fa parte del mondo omosessuale è fantastico. Sembra ci sia una lobby. Si critica il cardinal Ruini per la sua presa di posizione e poi a Sanremo tutti vanno con i fiocchi colorati, mentre Le Iene speculano addirittura su persone in fin di vita pur di far passare determinati messaggi“.
Il capogruppo della Lega in Senato è duro: “Tutti dovremmo essere un po’ più equilibrati e servirebbe un po’ di rispetto per le idee altrui. Le Iene sono andate oltre: hanno utilizzato un ragazzo omosessuale in vin di vita che doveva lasciare tutto alla propria compagna. Hanno usato questa persona per far passare un determinato messaggio. Il Ddl Cirinnà? Da domani si ricomincia a votare, sono pronto a fare le barricate, per me questa legge è da ritirare, se vogliono fare qualcosa di diverso dalla famiglia tradizionale cambino prima la costituzione“.


Roma, periferia est. In una scuola media della zona c’è un bambino di undici anni che da tempo è vittima di bullismo da parte di alcuni suoi compagni più grandi. La testimonianza di sua madre, a Radio Cusano Campus, emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, lascia poco spazio all’immaginazione.
Sono venuta a sapere che mio figlio è stato minacciato e preso pesantemente in giro da alcuni suoi compagni di scuola più grandi in occasione del giorno della Memoria. Mio figlio non voleva dirmi nulla, è stato un suo amichetto a raccontarmi tutto. In sei contro uno, lo attaccavano, gli facevano battute pesanti, a sfondo sessuale, dicendogli che lo avrebbero picchiato se lo avesse raccontato a me o ai professori. Io sono arrabbiata, perché un ragazzino deve sentirsi protetto non solo a casa, ma anche a scuola. Ho chiamato a scuola e mi hanno detto che avrebbero preso provvedimenti immediati, ma poi è stato fatto ben poco. Ci sono dei ragazzi ripetenti che non vengono assistiti dalle rispettive famiglie e che puntualmente rappresentano un vero e proprio incubo per mio figlio. Sono molto amareggiata, anche perché il tutto è avvenuto nel giorno della Memoria, a scuola. Tante belle parole, ma poi nessuno fa niente davanti ad un ragazzino che viene preso di mira da cinque o sei suoi compagni di scuola più grandi?.
La cosa grave, racconta questa mamma, è che ai ragazzini i professori dicono che degli episodi di bullismo non bisogna parlare con i genitori:Una professoressa è andata da un allievo e gli ha detto che se dovessero ricapitare episodi di bullismo non bisogna dirlo a casa, non bisogna parlarne ai genitori, ma che la cosa deve restare a scuola, deve essere detta soltanto ai professori. Vi sembra giusto che un professore educhi un bambino all’omertà?“.

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