venerdì 19 Aprile 2024,

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, GIANFRANCO FINI A RADIO CUSANO CAMPUS: LA BOSSI-FINI INEFFICACE MA RAPPRESENTA UN DETERRENTE. REATO DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA? NON NE DISCONOSCO LA PATERNITA’ PERCHE’ NON CE L’HO, IL TESTO INIZIALE NON PREVEDEVA QUESTA FATTISPECIE DI REATO CHE FU POI VOLUTA DA MARONI.
Gianfranco Fini, ex presidente della Camera, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Sulla riforma costituzionale, Fini pare scettico: “Va valutata insieme ad altre iniziative del Governo, in primo luogo la legge elettorale. E’ giusto superare il bicameralismo paritario, ma si deve discutere sul modo in cui il Governo lo fa. Il Senato delle autonomie non ha eguali in Europa e molti costituzionalisti lo giudicano un pasticcio. La legge elettorale che assegna un forte premio di maggioranza alla Camera, poi, fa sì che chi dovesse vincere le elezioni finirebbe per ipotecare tutti i ruoli istituzionali di controllo della Repubblica. C’è un rischio di autoritarismo in Italia“.
Sulle Unione Civili, la posizione di Fini è moderata:Si tratta di capirsi bene su cosa si intende. Se si vuole istituire un registro di quelle unioni tra persone del medesimo genere non ci trovo nulla di scandaloso, siamo uno dei pochissimi Paesi europei che non regola da un punto di vista giuridico la condizione di due persone che convivono. L’unione tra persone del medesimo genere comporta una serie di diritti e doveri che vanno regolati. Non c’è niente di scandaloso in questo. Il problema si pone unicamente per le adozioni e soprattutto per la stepchild adoption, vale a dire la possibilità per il partner di riconoscere il figlio naturale dell’altro soggetto e non perché questo possa aprire la porta alla pratica dell’utero in affitto, che è vietato, ma perché si tratterebbe di una misura che porrebbe il problema della genitorialità. Su questo tema bisognerebbe lasciare ai parlamentari piena libertà di scelta senza vincoli di partito. Sarebbe opportuno, forse, sperimentare la via dell’affido rinforzato“.
Sulla depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina, introdotto proprio dalla legge Bossi-Fini:Si fa tanto rumore per nulla. Anche il Governo si è reso conto che sarebbe controproducente depenalizzare un reato che tanti altri Paesi considerano tale, soprattutto in questo periodo. Va ricordato che con la legge vigente il reato di immigrazione clandestina è un reato penale, ma nessuno finisce in carcere per questo. Si viene condannati ad una sanzione amministrativa che non viene quasi mai pagata, ma che rappresenta un deterrente. Alfano ha detto che questa legge non funzionò? Non ha torto, nel senso che non si può dire che l’introduzione del reato abbia avuto un effetto salvifico, ma certamente è un deterrente, al di là del risultato effettivo. Molto spesso quando si parla dell’espulsione del clandestino, poi, si dice una cosa giustissima ma molto complicata da praticare. Se mi aspettavo una maggiore efficacia giuridica da questa legge? No, perché i timori avanzati nei confronti di questa norma, che sostanzialmente non raggiunge l’obiettivo, erano presenti anche quando si discusse dell’introduzione nella Bossi-Fini del reato di immigrazione clandestina, anche perché nel testo iniziale non era prevista, fu poi voluta da Maroni. Non ne disconosco la paternità perché non ce l’ho, il testo iniziale non prevedeva questa fattispecie di reato. Nessun clandestino comunque finisce in carcere“.


Il Senatore Benedetto Della Vedova, promotore del gruppo interparlamentare per la legalizzazione della cannabis, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Legge o giustizia” condotta da Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it), in merito alle polemiche degli ultimi giorni sulle presunte depenalizzazioni per la coltivazione della marijuana.
Molti giornali– ha detto Della Vedova – hanno preso una cantonata, spinti anche da alcuni partiti che appena sentono parlare di cannabis vedono rosso e partono alla carica anche senza sapere cosa si dice veramente. La depenalizzazione in questione riguarda la coltivazione di marijuana, ad opera di soggetti autorizzati, per fini scientifici e terapeutici. Insomma, chi ha una regolare autorizzazione e infrange qualche direttiva dovrà pagare una multa pecuniaria. Coltivare, senza autorizzazione, la cannabis è ancora illegale. Noi vogliamo non solo la depenalizzazione, ma anche la legalizzazione e vogliamo arrivarci passando dalla porta principale con un voto in Parlamento. Credo che la Camera approverà, sono fiducioso. Il senatore Stefano Esposito ha detto di essere favorevole alla legalizzazione? Ci sarà molto utile quando il disegno di legge arriverà in Senato”.


Daniela Santanché, Forza Italia, è intervenuta questa mattina su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it), nel corso del programma ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Daniela Santanché commentando i fatti di Colonia e non solo è stata nuovamente durissima con il mondo musulmano:Continuiamo ad ascoltare e a parlare di storie che ci fanno retrocedere in quelle che sono state le nostre conquiste di libertà. Quello che è successo a Colonia o quanto è accaduto in Finlandia, dove hanno tenuto nascosti gli stupri perpetrati dagli stranieri. Non capiamo che questo è un vero e proprio scontro di civiltà, che il loro manifesto politico vuole colpire i simboli dell’occidente e le donne e l’amore sono un simbolo dell’occidente“.
Secondo Daniela Santanché in Italia qualcuno sarebbe disposto a nascondere gli stupri degli stranieri: Assolutamente sì, perché anche quando si parla di immigrazione vige il politicamente corretto. Anche su quanto accaduto a Colonia si cerca di derubricare la questione come se fosse roba di bulli o di questioni sessuali, mentre non si prende coscienza del fatto che questo è uno scontro di civiltà. Nel Corano è scritto chiaro e tondo che le donne debbono piegarsi e obbedire al volere degli uomini, le donne vanno in giro col Burqa che è una prigione portatile e addirittura in Pakistan uccidere una donna non è reato. Ogni musulmano potenzialmente è uno stupratore? Non dico che ogni musulmano sia uno stupratore, ma quelli di Colonia erano tutti stupratori. Sui fatti di Colonia le donne del partito democratico non sono intervenute con la forza di cui c’era bisogno. Loro preferiscono continuare a parlare di un’integrazione che non c’è“.
Sul tema Unioni Civili Daniela Santanchè si aspettava una presa di posizione più decisa da parte di Berlusconi: “Avrei preferito che da parte del mio partito ci fosse una linea chiara e poi ci fossero casi di coscienza. Io so qual è la mia posizione, so che voterò no all’utero in affitto, no all’adozione dei figliastri. Ci sono leggi che passano sopra alla nostra testa, sono quelle della natura. Io combatterò per tutti i diritti individuali perché non ci devono essere discriminazioni, ma non voglio matrimoni di Serie B e non voglio un surrogato della famiglia. Mi aspettavo da Berlusconi una presa di posizione più netta, avrei preferito un’unione delle opposizioni su un tema così importante“.

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