venerdì 26 Aprile 2024,

Politica

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Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti

scritto da Redazione
Roma&Lazio. La politica, le opinioni, i fatti
Paola Taverna, senatrice del Movimento Cinque Stelle, è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, durante il format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
La senatrice del Movimento Cinque Stelle ha parlato di quanto le è accaduto questa mattina in Commissione Sanità: “Sono due anni che mi sto battendo affinché venga approvato un disegno di legge per gli screening neonatali, degli esami che si fanno ai bambini per delle malattie metaboliche che se sono scoperte entro i primi tre giorni di vita si possono curare, altrimenti rischiano di essere mortali o invalidanti. In alcune regioni si fanno, in altre no. Ho presentato un disegno di legge per chiedere di poter fare questi screening in tutte le regioni, mi hanno detto che probabilmente questo ddl non passerà perché non siamo capaci di dialogare. Ma su cosa devo dialogare? Sulla salute dei bambini? Tutti dicono che è giusto questo disegno di legge ma non me lo fanno passare perché hanno deciso che il Movimento Cinque Stelle non deve fare nulla, perché altrimenti gli facciamo fare brutta figura. Pure sulla pelle dei bambini ci chiedono di trattare e io non ce la posso fare. Chiedono scambi anche quando ci sono dei bambini di mezzo. Mi sono incazzata e me ne sono andata. Possibile che accada una cosa del genere? Cosa devo dare in cambio per far riconoscere a un bambino il diritto alla salute? Purtroppo questa cosa non viene approvata solo perché è proposta dal Movimento Cinque Stelle, ma lo dico in diretta, sono pronta a togliere la mia firma purché passi. Glielo consegno in mano, mettano la firma di uno qualunque del Pd, ma si faccia in modo che da domani un bambino non sia discriminato in campo sanitario a seconda della Regione in cui nasce“.


Roma: Calabria (FI), con Marino è stillicidio, si voti
Ormai quando si chiama in causa il primo cittadino di Roma non si parla più di Marino ma del ‘caso Marino’: questo sindaco non ne fa una giusta. E’ imbarazzante! Ma si vede che questo è quello che Renzi e il Pd vogliono per la Capitale d’Italia“. Così, su Facebook, la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria torna sulle polemiche dopo il viaggio del sindaco Marino a Philadelphia. “E mentre il Giubileo si avvicina, Marino, dopo aver fatto perdere la pazienza ai romani, riesce addirittura ad irritare il Papa. Ora basta con questo stillicidio: che sia Marino ad andarsene o il Pd a dimissionarlo, a Roma si deve votare e il prima possibile“, conclude.


Corradino Mineo, senatore del Partito Democratico, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Durissimo Mineo sulla libertà di informazione: “La crisi mondiale è tale che questo tentativo di Renzi di trasformare una presa del Partito e del Governo in un regime finirà in nulla. Se non fosse per questo sarei preoccupato per la libertà oltreché per la Rai. La cosa che ha fatto Anzaldi è senza eguali. Lui non si è limitato a fare un nuovo editto bulgaro, chiedendo l’allontanamento dalla Rai di Vianello e Berlinguer. Lui fa peggio di Berlusconi, stabilisce una teoria secondo la quale è il Governo a decidere quali uomini debbano andare in televisione. Vogliono mandare nei talk show i loro amici, ritengono che il giornalista non debba avere la possibilità di invitare chi ritiene più opportuno. L’unico precedente di atteggiamenti simili ricorre al MinCulPop, questo atteggiamento è tipico del Partito Fascista. Nell’arroganza pacchiana di alcuni seguaci di Renzi si è superato il limite. Spero che Renzi rinsavisca, tolga questo Anzaldi dalla commissione di vigilanza e chiarisca che non chiede la cacciata di nessuno, senza pretendere che un talk show chiuda perché fa meno ascolti di Rambo“.
Poi la sferzata: “Non si possono tollerare atteggiamenti di questo genere nel Partito che si diceva Democratico. Molto meglio andare subito a votare, si dice che tutto il mondo è con Renzi? Bene, andiamo a votare subito, vediamo quanti voti prende Renzi con questa legge elettorale. Il Partito Democratico è stato completamente destituito da Renzi, la sua leadership ora è del tutto illegittima, nessuno degli elettori che lo votarono alle primarie potevano immaginare che questo sarebbe stato il suo racconto. O cambia verso o si dimette“.


L’assessore alla Legalità di Roma Capitale, Alfonso Sabella, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano (www.unicusano.it) , nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Sulla querelle che in queste ore sta vedendo protagonisti il Vaticano ed Ignazio Marino Sabella non è voluto entrare, ma ha precisato: “Sono ore complicate, ma quando sono a Roma è sempre così. Noi stiamo lavorando incessantemente per riuscire a far partire i cantieri del Giubileo, siamo già a buon punto, il lavoro che doveva essere fatto è stato fatto. Il tempo a nostra disposizione è veramente poco, prima eravamo con l’acqua alla gola, ora l’acqua è scesa un pochettino e siamo molto fiduciosi di riuscire a portare a casa l’obiettivo. I problemi sono sempre dietro l’angolo, per carità, però stiamo affrontando tutto con grande coesione e con grande professionalità. Siamo relativamente fiduciosi nonostante le enormi difficoltà. Siamo partiti con ritardo per colpe non imputabili a nessuno, il Giubileo è stato indetto l’undici aprile, le risorse sono state rese disponibili da poche settimane, stiamo cercando di fare il massimo, in fretta e con trasparenza, rispettando al massimo le regole, anche quelle che ci siamo autoimposti, ancor più restrittive della legge“.
A proposito di Legalità e Trasparenza, Sabella è tornato sulla questione dei cassonetti gialli per gli abiti dell’Ama, sanzionata dall’antitrust:Vorrei far luce su questa vicenda, mi sembra l’ennesimo business del dolore, al di là del fatto che le responsabilità siano di Ama o delle società cui Ama si è rivolta. E’ un fatto molto grava, mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, certe cose non devono accadere, se sono successe sarò il primo a verificarle“.
Sabella è tornato sulla sua polemica con i grillini: “Con una mano hanno fatto circolare un dossier senza disconoscerlo, con l’altra poi si fa finta di disconoscerlo. Questa è l’unica posizione politica che ho preso da quando sono a Roma. L’attacco a Libera è vergognoso. Libera è da 20 anni il punto di riferimento nella lotta alla mafia. Un attacco del genere a Luigi Ciotti senza che nessun esponente nazionale o locale del Movimento senta di dover chiedere scusa è inaccettabile. Ora si smentisce questo dossier, che però è frutto in maniera inequivocabile del Movimento Cinque Stelle, che ha detto le stesse cose presenti nel dossier pubblicamente con le interrogazioni che hanno presentato in Campidoglio. Le loro mozioni parlano sempre e solo di Libera. Hanno chiesto sanzioni solo ed esclusivamente su Libera. Spieghino perché attaccano Libero. Il problema è che i loro sostenitori neanche glielo chiedono perché ce l’hanno tanto con Libera. Poi parlano tanto di mafia, santo Dio, mi date la possibilità di dire che io di mafia un po’ più di loro ne capisco, avendo arrestato Brusca, Bagarella, Cuntrera, avendo sequestrato i più grossi arsenali presenti in Italia, essendo entrato nelle camere della morte dove c’erano i bambini sciolti nell’acido, avendo fatto condannare a centinaia di anni di galera tanti mafiosi? Io sono convinto che loro siano stati tratti in inganno, continuano a dire che la loro è una bozza non corretta e allora abbiano il coraggio di smentirlo, abbiano il coraggio di dire che non è roba loro, che è diverso dalla relazione che presenteranno in antimafia. Abbiano il coraggio delle loro azioni. Da parte del Movimento Cinque Stelle a Roma c’è stato un attacco scriteriato nei confronti di Libera. Spieghino, non a me ma ai loro sostenitori, perché hanno incontrato segretamente i Balneari e conseguentemente fanno la guerra a Libera, che introduce un modello di balneazione che sicuramente non è gradito a quella categoria di imprenditori. Io ho una grande stima dei consiglieri capitolini del Movimento, capisco che non è ricambiata, ma al di là di questi li avevo messi in guardia dal non intraprendere questa battaglia contro Libera. Dovrebbero avere la dignità di andare a chiedere scusa in ginocchio a Luigi Ciotti, al di là dei piccoli errori che può aver fatto Libera“.
Sabella, in chiusura, è tornato sulla questione legata ai falsi centurioni che si trovano attorno Colosseo: “Attorno al Colosseo siamo andati a fare un giro ieri e non abbiamo trovato un solo abusivo, un solo disturbatore. Tutto intorno al Colosseo era pulito, tanto è vero che mi sono concesso una battuta, ‘sembra di essere a Stoccolma con il Colosseo in mezzo‘. La situazione sta migliorando. Il problema Centurioni è già contemplato in una norma che introdurremo nel nuovo regolamento di polizia locale e stiamo vedendo come regolamentarli, se è il caso di regolamentarli, oppure addirittura vietarli. Loro in questo momento sono considerati come artisti di strada ma tanto artisti non mi sembrano. Occorre regolamentarli oppure dovremo rinunciare a questa attrazione folkloristica nella nostra città, anche perché Roma di folklore ne ha conosciuto fin troppo. Roma ha bisogno di decoro, non solo in vista del Giubileo ma soprattutto per i cittadini romani che ci vivono“.


Sono delusa dal mio partito e in generale da un certo modo di fare politica. Ci sono persone poco serie in Parlamento”. Lo ha detto l’On. Michela Marzano (PD) ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
Sono delusa da questo modo di fare politica in Italia –ha affermato Marzano-. Sono delusa in parte dal Pd, in parte da colleghi di altri partiti. Ci sono persone che non prendono sul serio il fatto di stare in Parlamento. Io accettai la candidatura e decisi di tornare in Italia, dato che vivevo in Francia, proprio perché avevo una determinata visione della politica, che dovrebbe avere come fine il bene comune. Mi rendo conto che purtroppo questo modo di pensare non è condiviso da tutti”.

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