giovedì 02 Maggio 2024,

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Roma. Storace “Un sindaco ridicolo”

scritto da Redazione
Roma. Storace “Un sindaco ridicolo”

Un sindaco ridicolo. Senza il minimo senso della vergogna. Ignazio Marino davvero non ce lo meritavamo a Roma, ogni giorno se ne scopre. Oggi presenterò a Zingaretti una interrogazione sperando di poter fermare in tempo il tentativo del primo cittadino della Capitale di far fare a Roma l’ennesima figura della macchina sciupa soldi altrui”. Lo scrive stamane il Vice Presidente del Consiglio Regionale, Francesco Storace, sul sito del partito La Destra e sull’editoriale de Il Giornale d’Italia. “A fine gennaio abbiamo subito l’ondata di maltempo, che per la verità non ha colpito solo Roma, ma tutta la regione e vaste aree del territorio nazionale, al punto che proprio dall’istituzione che governa il Lazio è partita verso palazzo Chigi la richiesta di proclamazione dello stato di calamità per il ristoro dei danni. In questi casi si fa il censimento di quanto il territorio ci ha rimesso e si punta ad alleviare le perdite economiche di famiglie e imprese. Ebbene, dalle carte che circolano negli uffici capitolini si apprendono cifre strabilianti che intendo verificare in regione. Mentre Zingaretti dovrebbe aver richiesto un centinaio di milioni di euro per l’intero territorio – credo che alla fine dal ministero dell’Economia autorizzeranno a scucirne una sessantina al massimo – Ignazio Marino si sarebbe presentato alla cassa regionale con la bellissima pretesa di 267 milioni di euro. Di questi, 119 milioni per interventi sulla viabilità, la rete idrica, le fognature, le infrastrutture di mobilità e già che ci siamo la pubblica illuminazione. Più altri 121 milioni per diversi interventi di carattere strutturale sulle stesse voci. Marino ci fa o c’è? Pensare di far pagare allo Stato le buche non riparate o i pali della luce da manutenere, infilandoci magari anche opere pubbliche, qualche rotatoria e altro del genere, significa puntare a prendere in giro tutti. L’emergenza è tale perché riguarda qualcosa che si è distrutto per quel che si è improvvisamente verificato. Illudersi di poter coprire sotto l’ombrello – è il caso di dirlo – del maltempo, anche quella che è gestione legata alla programmazione è semplicemente folle. Non è previsto dalle norme che si debba pagare pure il costo del canotto di Ignazio Marino. Il sindaco di Roma farebbe bene a farsi spiegare come funziona correttamente un’amministrazione complessa come quella della Capitale. E se vuole più poteri e più soldi, non deve abusare del suo ruolo. Per soddisfare le richieste di Marino, lo Stato dovrebbe versare a Roma una cifra corrispondente a quanto spende ogni anno il ministero della giustizia per le intercettazioni (magari facendosi precedere da una richiesta di aiuto del sindaco al Fatto quotidiano per evitare una campagna di stampa…). Roma non scopre oggi di avere una rete stradale che fa schifo per le buche che esistono e fogne in condizioni ancora peggiori. La città deve programmare la propria normalità senza approfittare dei pur ingenti guasti provocati dal maltempo. Non servono interventi tampone: anche perché non passano più al vaglio di chi deve aprire i cordoni della borsa”.

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