lunedì 29 Aprile 2024,
Con l’approvazione di un emendamento a firma del gruppo consiliare M5s, è stato abrogato l’articolo 3 della proposta di legge n.116/2013 ora in discussione in Consiglio regionale, testo che dispone una serie di interventi per prevenire e gestire i danni da fauna selvatica. Si tratta, però, di un articolo fondamentale ai fini della legge, perché istitutivo del Centro regionale per la fauna selvatica, cuore della proposta, indicato anche nel titolo: “Interventi regionali per la conservazione e gestione della fauna selvatica e per la pianificazione e regolamentazione dell’attività faunistico-venatoria. Centro regionale per la fauna selvatica“. Il Centro, istituito allo scopo di attuare gli interventi previsti dal testo, avrebbe dovuto risiedere all’interno del Segretariato generale della Giunta regionale che “essendo un organo di diretta emanazione politica, non può occuparsi di amministrazione attiva e di attività specialistico-professionali“, ha detto il consigliere M5s Silvia Blasi per spiegare il senso dell’emendamento abrogativo presentato. La discussione in Aula si è quindi incagliata nel botta e risposta tra chi spingeva per continuare l’analisi dell’articolato e chi, invece, ne denunciava l’incoerenza, venuto meno uno dei pilastri della legge. Per uscire dall’impasse venutasi a creare, la Giunta ha presentato un emendamento all’articolo 4, ancora da sottoporre a votazione, che sposta in capo “alla Direzione regionale competente (Agricoltura)” le funzioni del Centro, che verranno svolte “tramite apposita struttura organizzativa“. L’emendamento presentato “va nella direzione che diceva il consigliere Vincenzi, – ha spiegato l’assessore competente Sonia Ricci – il Comitato scientifico resta ancorato alla direzione Agricoltura e così la legge ha efficacia per andare avanti e per rispondere al tema dell’indennizzo dei danni da fauna selvatica“.
