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Priverno: Sulle strade dei ricordi

scritto da Redazione
Priverno: Sulle strade dei ricordi

Alla domanda del perché si siano intitolate delle strade ai testimoni della Shoah, il sindaco Anna Maria Bilancia non esita a rispondere che “il dovere di riflettere e far riflettere non può limitarsi alle sole giornate delle celebrazioni, ma deve essere come una pietra d’inciampo che ci sollecita sempre, ad ogni passo, in ogni momento”.

Nel valore del ricordo e della memoria, quale radice per costruire il futuro, Venerdì 27 gennaio 2023, alle ore 11,00, nella zona compresa tra via Madonna del Calle, più precisamente nei pressi della Chiesa diroccata e via dello Spirito Santo, l’Amministrazione Comunale intitola le strade a Primo Levi, Gino Bartali, e Anna Frank.

Con delibera n.96/2022, è stata adeguata e ampliata la toponomastica cittadina, dedicando tante vie, traverse, larghi, prima senza nome, a personaggi esemplari, testimoni di vite importanti e significative per la nostra memoria.

Nulla potrebbe essere più giusto, quindi, che celebrare il 27 gennaio scoprendo le targhe dedicate a tre dei Testimoni di Memoria e dei Giusti tra le Nazioni, ricordandoli per l’impegno profuso nella difesa della dignità umana: Primo Levi, Anna Frank, Gino Bartali.

Primo Levi, scrittore, chimico e partigiano italiano, superstite dell’Olocausto ha scritto saggi, romanzi, racconti, memorie e poesie con i quali ha consegnato ai posteri quella brutta pagina di vita e di storia.

Gino Bartali, ciclista e dirigente sportivo, ha contribuito al salvataggio di 800 persone fra il settembre 1943 e il giugno 1944, ricevendo per questo la Medaglia d’oro al merito civile, nel 2005. E’ stato anche riconosciuto come Giusto tra le Nazioni da Yad Vashem, il 23 settembre 2013.

La storia di Anna Frank è nota al mondo, grazie al famoso Diario, che Anna scrisse durante il periodo in cui la sua ed un’altra famiglia vissero nascoste per sottrarsi ai rastrellamenti nazisti. Questa tragica vicenda suscita sempre tanto interesse e commozione, soprattutto nei più giovani che, attraverso di essa, hanno modo di riflettere sull’Olocausto e su tutte le tragedie prodotte dall’odio razziale e dalle guerre al fine di comprendere ed essere educati ai valori dell’accoglienza e della pace.

“Intitolare una strada o una piazza, significa “far abitare” in una città fatti e persone che resteranno per sempre nella memoria collettiva dei suoi abitanti. Un modo per rendere la storia viva anche con il passare del tempo e permettere a chiunque di continuare a interrogarsi e riflettere su ciò che è stato, sui veri valori della vita, sulla necessità di non restare indifferenti. Primo Levi, Gino Bartali e Anna Frank sono tra i testimoni di un periodo storico atroce e non per i soli ebrei. Pensatori liberi che a tanta malvagità hanno risposto denunciando, descrivendo e restando dalla parte dell’umanità, malgrado il pericolo costante di perdere la vita”- così, l’Assessore alla cultura, Sonia Quattrociocche.

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