venerdì 19 Aprile 2024,

News

Ξ Commenta la notizia

Per la sanità terracinese occorre una “rivoluzione” civile

scritto da Redazione
Per la sanità terracinese occorre una “rivoluzione” civile

 

Pochi giorni ancora e un’altra stagione estiva, sofferta, anche per il mancato ottenimento dei servizi sanitari espressi dal locale ospedale, si avvia a varcare la soglia dell’archivio storico della città.

Dopo dodici mesi dall’emanazione dell’atto aziendale, che offriva di nuovo al Fiorini le sue mission di fondazione: medicina e chirurgia in primis, oltre ad una serie di posti letto in più, nulla è stato portato a termine.

Il Comitato per la Difesa dell’Ospedale ha cercato anche negli ultimi giorni di mobilitare le coscienze dei terracinesi e degli addetti ai lavori (con poca fortuna, considerato anche il periodo vacanziero), con manifestazioni che sanno, passatemi il termine, di ultima spiaggia.

Il mantenimento dei servizi sanitari efficaci ed efficienti dell’ospedale terracinese per la sua numerosa popolazione territoriale è un impegno civico di straordinaria intensità, ma le azioni poste in campo fino a oggi sono risultate deboli per far cambiare atteggiamento al manager Asl di turno e al presidente della Regione Lazio.

L’impegno dei cittadini e delle associazioni, purtroppo, non ha pagato per ottenere quello che era stato promesso e se poi consideriamo la blanda opposizione a tutti i livelli di responsabilità politica e istituzionale, il quadro si chiude mestamente e all’orizzonte non si prevedono sviluppi positivi per i cittadini – utenti.

Abbiamo in queste ore appreso che il sindaco e la sua delegata alla sanità si sono recati in pellegrinaggio a Latina per comprendere su quale scenario discutere per rivitalizzare il Fiorini di uomini e mezzi necessari al corretto svolgimento dei servizi.

La delegata comunale alla sanità, addirittura, ha “annusato” un’aria positiva e diversa dalle precedenti, tanto da farla sperare per la chiusura della vertenza in poche settimane.

Nuove promesse sono state licenziate dai vertici dell’Asl a quelli dell’Ente Comunale con un dato ormai diventato storico: un’altra stagione critica per l’emergenza sanitaria è trascorsa senza che i precedenti impegni si siano trasformati in realtà.

Voglio ricordare a me stessa di cosa ha bisogno l’ospedale per funzionare in maniera accettabile: istituzione dell’Osservazione Breve Intensiva (così come promesso).

Occorrono poi medici per il reparto di ortopedia e chirurgia (tra i quali il primario), anestesisti, personale infermieristico e tecnico.

Chiudo rispolverando una mia ormai “vecchia” e inascoltata proposta per smuovere le stagnanti acque della sanità terracinese: canalizzare la protesta dei cittadini e delle associazioni, con sindaco, assessori e consiglieri comunali in testa, per muovere alla volta dei Palazzi romani che contano.

Facciamo sentire il fiato del dissenso sul collo di chi fino ad ora ha fatto solo chiacchiere a danno d’intere comunità, che non aspettano altro che ottenere la giusta sanità pubblica.

Potrà questa essere un’iniziativa superata e ininfluente ai fini del risultato?

Intanto facciamola, diamo un segno di vita e vitalità civica e civile.

 

 

Gina Cetrone

Movimento politico Sì Cambia

 

Rispondi alla discussione

Facebook