SANITÀ, ANAAO E CISL: ZINGARETTI STABILIZZI I PRECARI CON DECRETO
“Le organizzazioni sindacali Anaao e Cisl Medici Lazio, con i loro segretari regionali Guido Coen Tirelli e Luciano Cifaldi, chiedono congiuntamente al presidente Zingaretti di procedere ‘in maniera rapida ed efficace alla stabilizzazione dei precari’ della sanità mediante un decreto operativo“. Così in una nota i segretari regionali.
“Le vogliamo ricordare – proseguono i due sindacalisti – che quasi tutti i Dirigenti precari sono utilizzati per compiti assistenziali e occupano posti che oltre ad essere necessari per il Lea sono già ricompresi nelle dotazioni organiche delle aziende sanitarie. L’Anaao e la Cisl Medici ricordano come ‘i precari con contratto atipico vedono con preoccupazione l’avvicinarsi della scadenza del 31 dicembre 2016’“.
“Speriamo – dichiarano Guido Coen e Luciano Cifaldi – che la Cabina di Regia, dietro Sua sollecitazione, sia pronta ad accogliere questo invito e che in tempi brevi si possa iniziare un percorso certo e condivisibile di stabilizzazione, poiché se così non fosse ci vedremmo costretti ad avviare le azioni sindacali idonee in ogni sede“.
SANITÀ, PALOZZI (FI): “ZINGARETTI ACCELLERI SU STABILIZZAZIONE PRECARI”
“Il Presidente Zingaretti non sottovaluti le parole dell’associazione medici dirigenti e del sindacato. Anaao-Assomed e Cisl, infatti, hanno scritto una missiva al governatore del Lazio per sollecitare l’accelerazione del procedimento di stabilizzazione dei precari della Regione. Procedimento, a quanto pare, ancora troppo lento e incerto. Si tratta di una realtà assai preoccupante che Zingaretti, sinora silente e inoperoso sulla questione, deve immediatamente sbloccare”. Così, in una nota, il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi.
REGIONE, CONSIGLIO: RESTITUZIONE IRAP START-UP INNOVATIVE, OK A REGOLAMENTO
“La commissione Agricoltura, artigianato, commercio, formazione professionale, innovazione, lavoro, piccola e media impresa, ricerca e sviluppo economico del Consiglio regionale del Lazio ha dato parere favorevole all’unanimità alle modalità e criteri per la concessione delle risorse del Fondo per la riduzione della pressione fiscale a carico delle imprese start-up innovative. Per tale fondo (previsto dalla legge regionale 17 del 2014) sono stati stanziati nella Legge di Stabilità regionale 2016 un milione di euro per ogni annualità del triennio 2016-2018. Con questo provvedimento la Regione Lazio intende contribuire a liberare risorse per gli investimenti delle start-up innovative iscritte nella sezione speciale del registro delle imprese tenuto dalle Camere di Commercio“. Così in una nota del Consiglio regionale.
“Potranno fare domanda le imprese costituite in data non anteriore al primo gennaio 2012 che abbiano almeno una sede operativa nel Lazio, abbiano effettuato versamenti di imposte Irap per i primi due esercizi fiscali e non abbiano ottenuto da altre amministrazioni il rimborso delle somme. Il contributo, a fondo perduto, può essere richiesto per i primi due esercizi fiscali e, qualora le richieste superino l’importo delle risorse disponibili, sarà ripartito proporzionalmente. Secondo i dati della Regione – continua la nota – delle 5.497 start-up italiane 559 operano nel Lazio. Di queste, il 25,5 per cento sono giovanili. Il 72 per cento del totale laziale fornisce servizi alle imprese mentre il 19 per cento opera nel settore dell’industria. Il 78 per cento sono start-up con alto contenuto tecnologico, il 9 per cento ad alto contenuto tecnologico in ambito energetico e il 13 per cento opera nella ricerca e sviluppo“.
COMUNALI, STORACE: “BATTAGLIA IN REGIONE CONTRO LEGGE ZINGARETTI ANTI ROMA”
“Regione, da Zingaretti una legge contro Roma:da domani battaglia alla Pisana a suon di emendamenti. E Giachetti dorme“. Lo scrive in un tweet, riferisce una nota, Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e candidato sindaco di Roma.
IMPRESE, ABBRUZZESE (FI): APPROVATO FONDO RIDUZIONE PRESSIONE FISCALE
“E’ stato approvato in VIII commissione Attività produttive il regolamento relativo al Fondo per la riduzione della pressione fiscale a carico delle imprese start up innovative. Le risorse messe a disposizione saranno pari a 1 milione di euro e coinvolgeranno più di 500 aziende a valere dalle dichiarazioni dell’anno 2012. Il provvedimento prevede, infatti, il rimborso fiscale, totale o parziale dell’Irap“. Lo ha dichiarato in una nota Mario Abbruzzese, consigliere regionale di Forza Italia del Lazio a margine della seduta odierna dell’VIII commissione Attività produttive, “convocata per discutere del Fondo per la riduzione della pressione fiscale a carico delle imprese start up innovative“.
“Le imprese hanno bisogno di essere spinte verso una crescita vera, dimensionale, che sfrutti le economie di scala e che possa essere messa in condizione di aggredire i mercati esteri. Solo in questo modo potremmo davvero sfruttare il capitale umano e sostenere l’export, cavalcando l’onda del made in italy, a dispetto delle poco lusinghiere classifiche di competitività. Le start up, potrebbero essere un volano portentoso per l’economia regionale. C’è bisogno però di creare un ecosistema in grado di sorreggere questa crescita e che accompagni davvero le nostre imprese alla conquista di nuovi terreni economici. E’ palese che la riduzione della pressione fiscale sulle aziende rappresenta un primo passo per sospingerle verso la crescita“, ha concluso Abbruzzese.
MAFIA CAPITALE, NASO (LEGALE CARMINATI) A RADIO CUSANO CAMPUS: CARMINATI COME BERLUSCONI OGGETTO DI PROCESSO AD PERSONAM SOLO CHE LUI NON SI PUÒ CAMBIARE LE LEGGI. ECCO LA VERITÀ SULLA TEORIA DEL MONDO DI MEZZO
Mafia Capitale. Giosuè Bruno Naso, legale tra gli altri di Massimo Carminati, considerato dalla procura il deus ex machina dell’organizzazione criminale romana, è intervenuto su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Il legale di Massimo Carminati ha commentato gli ultimi sviluppi del processo: “La novità è quella che emersa sui giornali di ieri ed attiene all’ordinanza con cui il tribunale ha congelato i termini di custodia cautelare per tutto il dibattimento, il che vuol dire che li ha congelati almeno per un altro anno e mezzo, visto che al momento abbiamo un calendario che arriva a marzo 2017. La custodia cautelare che patiranno questi imputati è particolarmente pesante. Il processo era basato solo sulle telefonate ed è rimasto solo sulle telefonate.Pensate che non hanno ritenuto di dover interrogare le asserite persone offese dei reati di estorsione: per verificare se una persona è stata intimidita la devi interrogare, altrimenti come si fa a parlare di estorsione? Tutto il processo è rappresentato dal contenuto di intercettazioni telefoniche, che sono a valanga. Per questo io da subito ho rappresentato il bisogno di trascrivere subito le intercettazioni Ora bisogna aspettare tantissimo tempo, tutto questo sulla pelle degli imputati, che restano in carcere ad aspettare la trascrizione delle intercettazioni telefoniche senza poter aspirare all’attenuazione della misura cautelare almeno con gli arresti domiciliari“.
Naso, poi, ha spiegato quale sarebbe la vera teoria di Carminati sul Mondo di Mezzo: “Le cose sono totalmente diverse da quelle che sembrano. Si trattava di una telefonata a cui si è voluto erroneamente conferire un valore simbolico quale atto rappresentativo della filosofia di vita esistenziale che avrebbe ispirato questo gruppo di mezzo. In realtà, tutto si basa sulla interlocuzione di Carminati in un discorso che avveniva tra lui Brugia e Gaglianone in cui Brugia, con quel suo fare da spaccone molto pittoresco, raccontava che un suo conoscente, che si riteneva di non particolare affidabilità, gli aveva detto che aveva fornito ad un notissimo personaggio della televisione, mezzo etto di cocaina alla settimana. Lui a al personaggio molto in vista della tv. Allora, prendendo spunto da questa interlocuzione tra i due, Carminati si inserisce e dice a Brugia quella frase sul mondo di sopra e il mondo di sotto. Se togliamo questa frase dal contesto in cui è stata pronunciata, si stravolge il senso che si vuole dare a quella affermazione, a quella frase e a quel discorso. E’ evidente che se nessuno avesse fatto riferimento a quella asserita fornitura di cocaina al notissimo personaggio della tv, Carminati non avrebbe mai pronunciato quella frase“.
Naso, legale di Massimo Carminati, ribadisce la forte componente mediatica del processo: “Purtroppo questo è un processo a forte componente mediatica. Dal tribunale ci dovremmo aspettare un atto non dico di eroismo ma sicuramente di grande libertà individuale e collegiale, di grande autonomia di pensiero, perché ci vorrà del coraggio per assumere una decisione distonica rispetto alle attese e alle aspettative. Credo che questo tribunale il coraggio ce l’avrà. Le pressioni mediatiche, però, sono fortissime. Questo è un processo studiato a tavolino“:
Naso, legale di Massimo Carminati, ha poi metaforicamente parlando paragonato il suo assistito a Silvio Berlusconi: “Hanno rimproverato a Berlusconi, correttamente in molte occasioni, di farsi le leggi ad personam. Ma Berlusconi è ricorso alle leggi ad personam per difendersi dai processi ad personam. L’unica differenza è che Carminati non si può fare le leggi ad personam, però certamente è stato oggetto di un processo ad personam. Non hanno dato ancora una appagante e seria giustificazione al motivo per il quale dal 2011 Massimo Carminati è stato oggetto di intercettazioni telefoniche, pedinamenti e controlli massicci, solo perché si chiamava Carminati. Io non mi scandalizzo di questo, tutte le polizie dal mondo fanno così, però finché il sospetto e questo modo di comportarsi è della polizia è un conto, quando il costume della polizia diventa un costume della magistratura le cose cambiano, perché allora si restringono gli spazi di garanzia per la libertà del cittadino“.
Naso, avvocato di Massimo Carminati, smentisce il fatto che alcuni testimoni quando appare Carminati in videoconferenza al processo dimenticano tutto all’improvviso: “Questa è una balla, fatico io a riconoscere Carminati in videoconferenza. Carminati impegna un terzo della metà inferiore dello schermo, è impossibile che un testimone lo veda e si intimorisca“.
Naso, poi, rivendica la difficoltà con cui porta avanti la difesa di Carminati: “Io non vedo Carminati da Natale. Quando dico che questa è una difesa minorata ed è una difesa minorata non necessitata, faccio riferimento al fatto che il 41bis esiste anche a Roma nel carcere di Rebibbia. Non capisco la ragione per la quale, durante il processo, Carminati debba stare a Parma e non a Roma, a Rebibbia, sezione 41bis, dove il contatto con i suoi difensori sarebbe ovviamente molto più agevole. Ha chiesto di essere trasferito, ma ci ridono in faccia“.
Carminati conferma il fatto che stavolta si difenderà in tribunale davanti al giudice: “Conferma che stavolta parlerà, si difenderà. La procedura prevede prima l’assunzione di tutti i testimoni dell’accusa, poi l’esame degli imputati e poi l’assunzione dei testimoni della difesa, specificando che un imputato può decidere di parlare quando vuole, attraverso dichiarazioni spontanee. Per rispondere alle domande delle parti, accusa difesa e giudice, deve aspettare il completamento dell’esame dei testi di accusa del pubblico ministero.Carminati è una persona che si difende e attraverso le proprie dichiarazioni in questo processo si difenderà, ma Carminati non è un delatore, non è una persona che accusa. A ciascuno il suo, lui dice sempre che purtroppo la sorte nei processi gli ha riservato il ruolo di imputato. Certo dovrà dire delle cose, riferire delle circostanze, ma tanto se saranno cose non gradite sarà tacciato di inaffidabilità“.
Naso, legale di Massimo Carminati, ha poi duramente criticato i “pentiti”: “La pubblica opinione vuole farli sembrare come rigenerati dal pentimento e dal senso di responsabilità, ma non è così. Chi si pente è quasi sempre tra i peggiori delinquenti. Chi delinque una volta, per caso, non si pente. I peggiori delinquenti sono quelli che hanno elevato il delitto, il crimine, a stile di vita, a filosofia di vita. E’ gente abituata a scialacquare denaro, perché lo rapina o lo rimedia col traffico di droga, ma si può accontentare dei 1200 euro che vengono passati al collaboratore di giustizia e di una vita che per la sua banalità non da emozioni, eccitazione o particolare brivido? Questi abituati a consumare in una serata al night con le zoccole o al tavolo da gioco decine di migliaia di euro in una sera, all’improvviso si devono accontentare di 1200 euro al mese? Non lo faranno mai o non lo fanno quasi mai. Chi lo fa davvero merita la nostra comprensione, è un momento di riscatto soltanto da apprezzare, ma quanti sono rispetto al numero dei pentiti? Credetemi, molto pochi. Questa è la mia opinione“.