venerdì 03 Maggio 2024,

Provincia di Latina

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Latina – Portualità. Per Napoli e Genova un futuro roseo, per Gaeta solo rassegnazione

scritto da Redazione
Latina – Portualità. Per Napoli e Genova un futuro roseo, per Gaeta solo rassegnazione

La sfida del futuro dei porti di Napoli e Genova si è aperta sul posizionamento in mare aperto di una boa off-shore per lo scarico di prodotti petroliferi e la successiva bonifica e riqualificazione della fascia costiera.
A Gaeta, per quello che si sta vedendo, c’è rassegnazione verso una nuova delocalizzazione, sempre lungo costa, all’interno del porto commerciale.
Un preoccupante vuoto istituzionale per una risoluzione opposta a quella che invece praticano altri porti che stanno dimostrando sul campo di poter coniugare con una visione più moderna ricchezza portuale e turismo. Il nostro rilancio turistico non potrà mai partire con una nave cisterna all’ingresso della città a ridosso di abitazioni, stabilimenti balneari e attività alberghiere.
Credo che sia opportuno, a questo punto, considerando che le linee guida saranno finalmente discusse in consiglio comunale di Gaeta, che l’ amministrazione comunale azzeri tutto e provveda a stilare un documento in cui s’impegna a produrre tutte le pressioni possibili nei confronti di enti e amministrazioni che hanno titolo a predisporre gli atti amministrativi necessari a sancire, una volta per tutte, l’allontanamento di movimentazione di prodotti petroliferi dalla costa.
E’ ormai evidente la necessità di spostare dall’abitato lo scalo petrolifero al fine di riqualificare quel tratto di costa badando bene a non spostare il problema in un’altra parte della città. Se le cose dovessero andare diversamente ci organizzeremo per un’importante raccolta firme in tutti i comuni del Golfo a favore della delocalizzazione in mare aperto: sono certo sarà un plebiscito.
Deve essere chiaro se il pontile Eni andrà nel porto commerciale la crescita dell’area Golfo si sbriciolerebbe andando a generare un effetto domino negativo che peserà sulle future generazioni.
Ritornando ai porti di Napoli e Genova, le loro riqualificazioni hanno come punto di partenza il progetto definitivo di spostare all’esterno della diga foranea le operazioni di scarico dei prodotti petroliferi: un’ intervento necessario per mettere in sicurezza una grossa area portuale in cui investono altre realtà produttive, cosa fatta recentemente anche a Civitavecchia,
La scelta di eliminare lo scarico di idrocarburi lontano dalla costa costituisce il pilastro fondamentale se non il punto di partenza dei due nuovi Piani Regolatori Portuali delle due importanti città.
Le pipeline sottomarine consentiranno lo scarico degli idrocarburi evitando che le navi cisterne entrino nei porti e l’eliminazione di tutte le condutture sotterranee in aree cittadine.
L’Autorità Portuale di Napoli ha condiviso e portato avanti le linee di indirizzo portuali proposte sia dal governatore Caldoro che dal comune di Napoli con una fase tecnica che sta procedendo speditamente.
Sia i Vigili del Fuoco che la Capitaneria di Porto di Napoli hanno espresso pareri di massima favorevoli alla soluzione in mare aperto considerando sopratutto l’alta tecnologia che oggi viene impiegata nei campi boa, oggi presenti in tantissimi porti.
In nessun porto, soprattutto in quelli di nuova costruzione, si tende a far rientrare lo scarico di idrocarburi all’interno dei porti commerciali considerando che si andrebbe inevitabilmente a ridurre l’operatività e redditività del porto. Sappiamo tutti quando sia rigida la disciplina per l’imbarco e lo sbarco di prodotti raffinati.
Sempre a Napoli, nonostante alcune ovvie frizioni con le aziende petrolifere per la delocalizzazione, saranno utilizzati fondi comunitari che gli enti non hanno nessuna intenzione non sfruttare.
Anche il porto di Genova ha recentemente ottenuto parere favorevole dalla regione Liguria al progetto di delocalizzazione offshore del pontile petroli, soluzione fortemente voluta dalla governance istituita tra regione Liguria, Autorità Portuale e comune di Genova.
Nel Golfo serve un patto tra comuni su grandi temi come; ambiente, turismo e viabilità sostenibile in cui i porti possono fare sicuramente la differenza.

Giambattista Balletta
Delegato Provinciale

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