Sabato 19 Marzo 2016 il MAP Museo Agro Pontino presenta Dalle Pomptinae Paludes all’Ager Pomptinus. Archeologia e storia della Pianura Pontinia, il progetto espositivo frutto dello studio realizzato dai due ricercatori Gijs Tol e Timon De Haas del Groningen Institute of Archeology, co-finanziato dal Netherlands Organitasion for Scientific Research (NWO), in collaborazione con il MAP e con il patrocinio del Comune di Pontinia.
Per l’occasione il Direttore Alessandro Cocchieri e la curatrice Lorenza Lorenzon, affiancati dall’archeologa pontina Carmela Anastasia, intervengono con un nuovo allestimento sulla collezione permanente del Padiglione 1, per dar spazio ai risultati delle recenti indagini archeologiche condotte in due importanti siti del tratto pontino della Via Appia: Forum Appii (Foro Appio) e Ad Medias (Mesa di Pontinia).
I nuovi dati acquisiti nell’ambito di un progetto quadriennale iniziato nel 2012 e denominato “Fori, stazioni e santuari: il ruolo dei centri minori nell’economia romana”, costituiscono un’ulteriore fase di studio da parte dell’Università olandese che, da più di trent’anni, svolge attività di ricerca nella pianura pontina. Il progetto che si è avvalso dell’apporto di studiosi di università italiane ed europee, ha fornito nuovi e significativi contributi alla ricostruzione delle vicende storiche che hanno caratterizzato l’area durante l’espansione romana nel Lazio meridionale.
A supporto della mostra è stato realizzato un catalogo disponibile gratuitamente negli spazi museali e presto scaricabile dal sito www.museoagropontino.it.
Fora, stationes, and sanctuaries: the role of minor centers in the economy of Roman Central Italy (Fori, stazioni e santuari, il ruolo dei centri minori nell’economia romana dell’Italia centrale) è un progetto archeologico dell’Università di Groningen (Paesi Bassi), co-finanziato dal Netherlands Organitasion for Scientific Research (NWO), che ha lo scopo di ricostruire la storia insediativa della pianura pontina. La pianura pontina è stata sempre considerata, dal punto di vista archeologico, una zona marginale, desolata e non adatta all’insediamento. Questa era la sua immagine, almeno fino ai grandi interventi di bonifica integrale degli anni 30’ dello secolo scorso. Precedentemente l’area era caratterizzata da ampie zone paludose e adatta solo ad attività precarie come una limitata agricoltura stagionale, la pesca e la caccia. Quest’immagine di luogo inospitale, malarico e pericoloso, è forse uno dei principali motivi, per cui questa zona non ha mai avuto da parte degli studiosi, una significativa attenzione rispetto ad altre aree dell’ Italia centrale tirrenica.
DALLE POMPTINAE PALUDES ALL’AGER POMPTINUS.
ARCHEOLOGIA E STORIA DELLA PIANURA PONTINA
Le ricerche archeologiche del Groningen Institute of Archeology (GIA)
opening
Sabato 19 Marzo 2016 ore 18
Padiglione 1 | MAP Museo Agro Pontino
Fino al 15 Maggio 2016