sabato 04 Maggio 2024,

Primo Piano

Ξ Commenta la notizia

“Il sabato nel villaggio”. Ospedale Fiorini di Terracina: “Due mattonelle che la dicono lunga”

scritto da Redazione
“Il sabato nel villaggio”. Ospedale Fiorini di Terracina: “Due mattonelle che la dicono lunga”

Da qualche settimana il nostro faro, il punto di riferimento del procedere informativo e pubblicistico è un piccolo manuale di comunicazione: “L’osservazione parte integrante del metodo scientifico”.

Con la nostra macchina di ripresa statica, osserviamo i fatti di natura minore che si manifestano in città, ma anche in ogni luogo possibile.

Con questa dirittura di lavoro, anche ieri, con metodo altamente scientifico, abbiamo osservato, dunque visto, DUE mattonelle nella zona riservata agli ambulatori specialistici dell’Ospedale Fiorini, che nulla c’azzeccano con la pavimentazione originaria.

Si obbietterà: ma in fondo sono solo due mattonelle di risarcitura, anche se i colori sono “leggermente” diversi da quelle poste ab origine da piastrellisti rifiniti.

Allora il lettore – contribuente che con il pagamento delle tasse tenderebbe al buon andamento della sanità pubblica si chiederà: ma è mai possibile che si facciano lavori di tal guisa?

E’ mai possibile che nessuno controlli?

Nessuno all’interno della struttura di comando apicale del nosocomio terracinese ha avuto e ha nulla da obbiettare su tale obbrobrio?

Allora, l’attento cittadino terracinese, utente della sanità pubblica locale si chiede: ma se non sono in grado di far cambiare DUE mattonelle a regola d’arte, quelli dei piani Alti cosa sono in grado di fare?

Cetto la Qualunque saprebbe cosa dire.

P.S. Dall’osservazione dello stato di fatto, l’estensore della nota ne deduce: le mattonelle si frantumano in quel posto perché i carrelli di servizio degli operatori sbattono contro il cordono in acciaio e ritornato con forza indietro sulle mattonelle spaccandole. Tecnici veri provvedessero alla bisogna.

Pace e bene.

#regionelazio #ausllatina #terracina #politica

I commenti non sono chiusi.

Facebook