giovedì 02 Maggio 2024,

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Fertility Day: una ideona

scritto da Redazione
Fertility Day: una ideona

La famiglia senza figli è malata. Così il Dott.Giuseppe Di Mauro, presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
“La procreazione è il principio fondamentale della famiglia –ha affermato Di Mauro-. Due persone si mettono insieme fanno una famiglia, potrebbero convivere o stare per fatti loro, avere una compagnia e ogni tanto vedersi. Invece no, la famiglia: quella di due persone messe insieme e che fanno figli è un’altra cosa, diventa un nucleo. Famiglie con pochi figli sono famiglie deboli. Sono deboli perchè una famiglia con un bambino o due bambini sono famiglie più deboli rispetto a quelle con 4,  5 o 6 bambini. Sono famiglie moralmente e socialmente deboli. Per mantenere il nucleo della famiglia è quello. Per mantenere la nostra esistenza almeno ogni nucleo familiare deve avere due figli”.
“Ci sono i single e coppie che non possono avere i figli. Allora dico bisogna mirare in modo forte alla famiglia con i figli. Bisogna spingere i single che stanno bene senza bambini a fare i figli? Si, chi dice che non si può permettere il secondo figlio sbaglia perché se c’è una gestione corretta e giusta il secondo figlio rispetto al primo (economicamente) costa meno. Fare più di un figlio”.
“La donna, che diventa mamma, è una delle persone più preziose. Se sta bene la mamma sta bene tutta la famiglia. La famiglia è allo sbando ma perché? Perchè si fanno meno figli, se in una famiglia ci sono figli e bambini il quotidiano è tutta un’altra cosa. Quindi la famiglia è malata senza figli? Esatto, è anche meno importante e con più problematiche. Più figli danno maggiore serenità, maggiore forza di mantenere insieme la famiglia”.
Alla domanda del conduttore: Se non ci sono soldi si tira la cinghia e si fanno ugualmente figli? Di Mauro risponde: “Ma certo, certo. Bisogna partire dalla coppia. Con la convivenza poi si fanno meno figli. Con il matrimonio quando ci si sposa si diventa un tutt’uno. In tutto il mondo con i figli c’è più rispetto, c’è più aiuto, c’è più vicinanza più tutto”.
“Sicuramente un figlio è un valore aggiunto per una vita più tranquilla e più rispettosa. Le violenze ci possono stare in tutte le famiglie ma quelle con più bambini ci possono essere meno violenze meno aggressività”.


Fertility Day; Giovanardi a Radio Cusano Campus: “Gli webeti come Scanzi sono sempre in azione. Demenziale ciò che ha scritto Saviano. Lorenzin ha messo troppa carne al fuoco, le questioni economiche non c’entrano con la fertilità. Fare i figli è sano egoismo. E’ legittimo che alcune donne decidano di non fare figli se sono in minoranza”
Il Senatore Carlo Giovanardi è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano (www.unicusano.it).
In merito alla campagna promossa dal Ministero della Salute sul Fertility Day. “Prendo atto con dispiacere che gli webeti sono sempre in azione –ha affermato Giovanardi. Tra questi ci metto anche Scanzi. Un conto è la critica ragionata, un conto è quello che ho letto sui siti. Ad esempio quello che ha scritto Saviano  è demenziale. Stiamo parlando di una questione specifica, cosa c’entrano l’occupazione e le questioni economiche? La campagna è partita in modo sbagliato, perché ha messo troppa carne al fuoco. Se la questione della fertilità è un problema sanitario è un conto, ma poi la campagna ha travalicato su una serie di altri argomenti. Il problema del calo demografico del nostro Paese, che è un problema sociale ma non sanitario, al limite poteva riguardare il ministero della famiglia. Aver messo nello stesso calderone tutti questi temi è stato un errore. La giornata della fertilità cos’è? Diventa una cosa talmente equivoca che può far nascere anche delle ironie”.
“Non è che l’importante è fare dei figli, fare figli è una cosa anche delicata –ha spiegato Giovanardi-. Che l’Italia stia morendo di crisi demografica è evidente. Verso il 2050 di questo passo gli italiani in Italia saranno una minoranza. Siamo l’ultimo Paese al mondo per natalità. Il dato economico non c’entra assolutamente nulla. I nostri bisnonni, nonni e padri facevano tanti figli anche se faticavano pure a comprargli le scarpe da mettergli ai piedi. Paesi molto più ricchi di noi e Paesi molto più poveri fanno molti più figli di noi. Noi ci contraddistinguiamo in Europa per il tasso più basso di natalità. Quando la gente dice: sono angosciato per l’immigrazione, c’è poco da essere angosciati. Le decine di milioni di italiani che vengono meno perché non si fanno figli saranno coperte dagli immigrati. La prima causa di estinzione degli italiani è che non nascono più gli italiani. In Germania dove sono avanti su queste politiche familiari, fanno comunque registrare un calo. Si deve spiegare ai giovani il senso del dovere, del sacrificio. Se non ci fosse la stragrande maggioranza della popolazione che vaccina i bambini, quei pochi che non si vaccinano possono farlo. Ci sono dei comportamenti individuali che possono essere tollerati e giusti è perché sono l’eccezione. Se tutte le donne dicessero il corpo è mio e lo gestisco io e decidessero di non fare più figli arriveremo all’estinzione del genere umano. La libertà di non fare i figli è dovuta al fatto che la maggioranza delle donne li fa. Se i giovani fossero educati a un sano egoismo, i figli li vorrebbero perché si accorgerebbero che nel corso della vita i figli servono. Renzi ha disconosciuto la campagna perché ha visto che è andata male, se fosse andata bene avrebbe detto che era farina del suo sacco”.


La famiglia senza figli è malata. Così il Dott. Giuseppe Di Mauro, presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), ai microfoni della trasmissione “Genetica oggi”, condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
“La procreazione è il principio fondamentale della famiglia –ha affermato Di Mauro-. Due persone si mettono insieme fanno una famiglia, potrebbero convivere o stare per fatti loro, avere una compagnia e ogni tanto vedersi. Invece no, la famiglia: quella di due persone messe insieme e che fanno figli è un’altra cosa, diventa un nucleo. Famiglie con pochi figli sono famiglie deboli. Sono deboli perchè una famiglia con un bambino o due bambini sono famiglie più deboli rispetto a quelle con 4,  5 o 6 bambini. Sono famiglie moralmente e socialmente deboli. Per mantenere il nucleo della famiglia è quello. Per mantenere la nostra esistenza almeno ogni nucleo familiare deve avere due figli”.
“Ci sono i single e coppie che non possono avere i figli. Allora dico bisogna mirare in modo forte alla famiglia con i figli. Bisogna spingere i single che stanno bene senza bambini a fare i figli? Si, chi dice che non si può permettere il secondo figlio sbaglia perché se c’è una gestione corretta e giusta il secondo figlio rispetto al primo (economicamente) costa meno. Fare più di un figlio”.
“La donna, che diventa mamma, è una delle persone più preziose. Se sta bene la mamma sta bene tutta la famiglia. La famiglia è allo sbando ma perché? Perchè si fanno meno figli, se in una famiglia ci sono figli e bambini il quotidiano è tutta un’altra cosa. Quindi la famiglia è malata senza figli? Esatto, è anche meno importante e con più problematiche. Più figli danno maggiore serenità, maggiore forza di mantenere insieme la famiglia”.
Alla domanda del conduttore: Se non ci sono soldi si tira la cinghia e si fanno ugualmente figli? Di Mauro risponde: “Ma certo, certo. Bisogna partire dalla coppia. Con la convivenza poi si fanno meno figli. Con il matrimonio quando ci si sposa si diventa un tutt’uno. In tutto il mondo con i figli c’è più rispetto, c’è più aiuto, c’è più vicinanza più tutto”.
“Sicuramente un figlio è un valore aggiunto per una vita più tranquilla e più rispettosa. Le violenze ci possono stare in tutte le famiglie ma quelle con più bambini ci possono essere meno violenze meno aggressività”.

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