giovedì 02 Maggio 2024,

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Centrodestra, vinta la scommessa: Matteo Salvini dovrà scegliere

scritto da Redazione
Centrodestra, vinta la scommessa: Matteo Salvini dovrà scegliere

Tutti allarmati. Tutti contro di lui. Con il grande circo dell’informazione che macina parole a pieno regime. E perciò Matteo Salvini la scommessa l’ha vinta. Vittoria netta e indiscutibile. Tant’è che adesso farà bene a fermarsi un momento. Un pit stop necessario per dare nuova forma e maggiore sostanza alla sua proposta politica e cercare di costruire una squadra adeguata. L’abbraccio di Piazza del Popolo ha chiarito a tutti che, da quella parte, sul versante di destra, altro non c’è. Almeno per ora. Può piacere o meno, ma è così. E’ questo il dato di realtà col quale chiunque dovrà fare i conti. Nella serra squassata di quello che fu il centrodestra berlusconiano, sabato è sbocciata questa nuova leadership. L’unica, rispetto alle possibili e presunte, che c’ha messo la faccia. L’unica che ha rischiato l’azzardo di una piazza storica e l’ha superato. Salvini deve dire grazie a se stesso, alla fortuna (sempre necessaria) e a pochi altri. La sinistra di governo, Renzi in testa, ha finto di snobbare l’evento o l’ha derubricato a becero turpiloquio, mentre quella antagonista ha ritirato fuori dal cassetto dei ricordi la pregiudiziale antifascista. Dall’altra parte, a destra, è stato anche peggio. Molto peggio: silenzio, astio e indiscrezioni. Svanita la malcelata speranza del flop, alla quale in parecchi si’ erano raccomandati, il silenzio l’ha fatta da padrone. Poi è subentrato l’astio con i distinguo velenosi, ma ovvi dei “moderati” di Ncd e anche quello meno comprensibile di pretoriani e vestali di Forza Italia. Infine, ecco le indiscrezioni e i retroscena teleguidati secondo cui anche per il patriarca Berlusconi Salvini sarebbe solo un “estremista velleitario“. Tutto piuttosto scontato. Un fatto è certo: la batosta per i tanti capetti, colonnelli e graduati è stata tremenda. Quello lì, con maglietta e felpa ad arringare e abbracciare la piazza – proprio quella piazza – e loro a casa, a guardarlo in tv: dura da digerire. Magari si saranno pure consolati leggendo o ascoltando le valutazioni forzate e le attenzioni pruriginose della stampa confindustriale o di quella fieramente avversa. Ma mica tanto. Anche perché quelle ricostruzioni sono sembrate un curioso copia incolla di resoconti e analisi che oltre vent’anni fa furono riservate alla destra emergente. Quindi a loro stessi. Sicché è difficile che ne abbiano tratto un qualche sollievo. Anzi, questa quasi comica sovrapposizione, deve aver reso anche ai loro occhi il successo del segretario leghista se possibile ancor più evidente. Ecco perciò che, dopo averli costretti ad una sorta di de’ja’ vu, Matteo Salvini farà bene a ponderare le prossime mosse. Dovrà scegliere, dal mazzo che ha in mano, solo le carte migliori. Senza paura di scontentare quelli che in pubblico lo criticano e in privato lo cercano.

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